Porca Vacca, il dolce delirio rivoluzionario di una mucca

Porca Vacca, il dolce delirio rivoluzionario di una mucca

Non avrei mai pensato che una mucca potesse sussurrarmi all’orecchio una filosofia di vita più solida di quella che credevo potesse arrivare solamente da prolissi trattai filosofici. Poi è arrivato Porca Vacca! di David Duchovny e tutto è cambiato. Avevo bisogno di una birra, di un sigaro e di una buona dose di mente aperta per affrontare questo viaggio.

David Duchovny con una copia del suo libro in mano

Duchovny: L’attore che parlava alle mucche

David Duchovny, che abbiamo amato in X-Files e Californication, si è messo a scrivere libri. E non libri normali. No, Duchovny gioca pesante: prende una mucca, la battezza Elsie Bovary, le affida la coscienza di una filosofa postmoderna e la spedisce dritta dritta in un’odissea da cartone animato sociopolitico.

L’attore americano David Duchovny

Elsie Bovary: La Bovary che non ti aspetti

Elsie non sogna pizzi francesi o amanti appassionati, vuole una cosa sola: libertà. Libertà di non finire in un panino. Libertà di non vedere il suo mondo ridotto a bistecche e hamburger. Quindi decide di lanciarsi in una fuga rocambolesca insieme a un maiale e un tacchino, travestiti rispettivamente da ebreo ortodosso e musulmano devoto. Sì, hai letto bene. Duchovny non fa prigionieri.

La copertina italiana del libro Porca Vacca! di David Duchovny, edito da Bompiani. In copertina la mucca Elsie Bovary

Porca Vacca, Una favola vegana senza prediche

Si può considerare Porca Vacca! un manifesto? Una satira? Una confessione psichedelica? Duchovny, da vero maestro della supercazzola, non dà risposte chiare. Te le strappa di mano con una risata isterica mentre ti invita a riflettere. Il che, di questi tempi, non è affatto una cosa da poco. Non è un trattato animalista a muso duro: è piuttosto un inno alla consapevolezza mascherato da buddy movie interspecie.

Elsa Bovary in una delle illustrazioni del libro, realizzate dalla disegnatrice Natalya Balnova

Lo Stile di Porca Vacca: Il flusso di coscienza di una bovina postpunk

Dimentica la narrazione classica. Duchovny scrive come se avesse una pistola puntata alla tempia e una lattina di Red Bull nella mano tremante. Le frasi saltano, inciampano, rotolano. Il sarcasmo è il vero collante. In mezzo a battute demenziali e voli pindarici spunta ogni tanto un frammento di verità così crudo che ti viene voglia di spegnere la luce e riflettere.

Considerazioni finali: Duchovny e la ribellione impossibile

Porca Vacca! non è solo la storia di una mucca che scappa. È una dichiarazione d’amore per l’assurdità della vita. Duchovny ci ricorda che, mentre cerchiamo disperatamente di “salvarci”, forse la vera salvezza sta nel riconoscere il nostro ridicolo. E se può farlo una mucca, forse possiamo anche noi.

Hank Cignatta

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