Phil Hartman, la tragica fine di un genio della risata

Phil Hartman, la tragica fine di un genio della risata

“Salve, sono Troy McClure! Forse vi ricorderete di me per alcuni video “aiutati da te” come Fumatevi di dosso i chili e Abbi fede in te, stupido!” Questa è solo una delle mille battute di Troy McClure, uno dei personaggi “secondari” che animano la Springfield di Simpsoniana memoria. Giusto per capirci McClure è un attore ormai finito, costretto a prestare il suo nome e la sua immagine a video istruttivi e film di infimo livello: raggiunta la sua massima fama negli anni Sessanta, ufficialmente ebbe un declino a causa di una parafilia nei confronti dei pesci (si, avete letto e capito proprio bene). Il personaggio è parzialmente basato sugli attori Troy Donahue, Doug McClure (dal quale il creatore dei Simpsons Matt Groening ha creato una crasi tra i due personaggi) e Phil Hartman, che gli da la voce nella versione originale. Ma a partire dal 1998 il personaggio di Troy McClure è stato cancellato dalla serie per via di ciò che è capitato al suo doppiatore. Ed è qui che ha inizio la nostra storia.

Tutte le frasi pronunciate da Troy McClure nei suoi video educativi

Phil Hartman era la voce dietro Troy McClure. Phil Hartman non era semplicemente un comico: era un’istituzione. Un attore poliedrico, un doppiatore straordinario, un osservatore acuto della natura umana. Ma per capirlo davvero bisogna immergersi nella sua storia, analizzarla senza filtri, lasciarsi trasportare dalle sue battute e dai personaggi che ha creato, come se fossero specchi deformanti del nostro mondo.

Il comico, attore e doppiatore canadese Phil Hartman

Dall’Ontario a Hollywood: un viaggio al limite dell’assurdo

Nato a Brantford in Ontario, Canada nel 1948, Hartman era uno di quegli spiriti irrequieti che non si accontentano di stare nell’ombra. Trasferitosi con la famiglia a Los Angeles negli anni Cinquanta si è presto immerso nella cultura californiana ma il Canada gli aveva già lasciato un marchio indelebile: l’autoironia. La sua carriera, però, è iniziata lontano dai riflettori: studiava graphic design e lavorava come artista freelance, creando persino copertine di album per band iconiche del calibro di Poco e Crosby, Stills, & Nash. Eppure, Hartman non era destinato a restare dietro le quinte. Negli anni Settanta si iscrisse alla celebre scuola di improvvisazione americana The Groundlings dove scoprì il suo vero talento. Non era solo bravo; era devastante. La sua capacità di trasformarsi completamente, di incarnare personaggi assurdi e al contempo umanissimi lo rese rapidamente una leggenda del gruppo.

Phil Hartman mentre interpreta alcuni personaggi che ha parodiato

Saturday Night Live: il palcoscenico della consacrazione

Phil Hartman entrò nella storia del Saturday Night Live nel 1986, quando lo show stava vivendo una crisi creativa. E fu lui a salvarlo. Era l’uomo dalle mille voci, il camaleonte che riusciva a trasformarsi in qualsiasi cosa: da un vanesio Frank Sinatra a un logorroico Bill Clinton, passando per personaggi originali come l’improbabile avvocato Unfrozen Caveman Lawyer. Hartman non rubava semplicemente la scena ma la dominava, costruendo sketch che rimangono immortali nella memoria collettiva. Ma Hartman non era solo un comico. Era un architetto del caos controllato. I suoi colleghi lo soprannominarono “The Glue”, la colla che teneva insieme il cast e le scenette. La sua dedizione al lavoro e il perfezionismo erano tanto leggendari quanto la sua capacità di far ridere.

La voce dietro le risate: Lionel Hutz e Troy McClure

Ed è proprio qui che riprende la nostra storia: da quel momento Hartman si trasformò in un maestro dell’improvvisazione, capace di incarnare personaggi surreali e ipnotici come il folle avvocato Lionel Hutz o il borioso attore Troy McClure nei Simpson. La sua capacità di passare da un personaggio all’altro con una fluidità che sfidava la logica lo rese una leggenda vivente. Con un timbro vocale che oscillava tra il patetico e il pretenzioso, Hartman ha trasformato personaggi secondari in protagonisti della cultura pop. Ma non lasciatevi ingannare dalla sua impeccabile professionalità. Hartman era un perfezionista borderline, uno di quelli che studiava ogni inflessione della voce, ogni gesto, ogni pausa. La sua ossessione per il dettaglio era il carburante della sua grandezza.

Tutti i personaggi doppiati da Phil Hartman nelle prime stagioni classiche de I Simpsons

La tragedia dietro la risata

Ma dietro la patina di successi c’era un’oscurità che nessuno avrebbe sospettato. Hartman era un uomo riservato, quasi enigmatico. Mentre il pubblico lo vedeva come una macchina comica perfetta nella sua vita privata lottava con dinamiche personali complesse, in particolare con la sua terza moglie, Brynn Omdahl. La tragedia si consumò il 28 maggio 1998, quando Brynn, in un impeto di follia e sotto l’influenza di droghe e alcol, uccise Hartman (“colpevole” di averle detto di lasciarla qualora non si fosse disintossicata) nel sonno sparandogli tre colpi di pistola prima di togliersi la vita. Fu uno shock devastante che spense una delle luci più brillanti di Hollywood.

Phil Hartman in compagnia della moglie Brynn Omdahl

L’Eredità di Phil Hartman

Oggi il nome di Phil Hartman risuona come un tributo all’arte della commedia. Ogni battuta, ogni sketch, ogni battibecco surreale nei Simpson è un pezzo del mosaico che ha lasciato in eredità. La sua capacità di trasformare anche i ruoli più semplici in opere d’arte rimane un punto di riferimento per chiunque voglia calcare il palcoscenico. Hartman era un narratore, un alchimista delle risate. E anche se la sua vita si è conclusa tragicamente, la sua leggenda continua a brillare come una stella nella notte di Hollywood. Perché Phil Hartman non se ne è mai andato veramente: è lì, ogni volta che ci ritroviamo a ridere di un genio che, in fondo, voleva solo renderci felici.

Hank Cignatta

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