Caro Pippo ti scrivo, così mi distraggo un po’…
Caro Pippo ti scrivo, così mi distraggo un po'. E siccome ora sei molto lontano, più forte ti scriverò.
Addio ad Hulk Hogan, l’ultimo supereroe americano
Hulk Hogan è morto. Sì, per davvero. Il 24 luglio. Non è una trovata da pay-per-view e non è uno shoot. Stavolta il leg drop definitivo l'ha preso lui, quello della Morte con
Ozzy Osbourne: e il mito divenne leggenda immortale
Sono quasi le venti e trenta di una rovente serata di metà luglio quando il mio telefono inizia ad avvertirmi di aver ricevuto un messaggio. Ne segue un altro. E poi un altro anco
In memoria di Malcolm-Jamal Warner, icona della TV
Stavo morendo di caldo in una rovente serata di metà luglio quando ho appreso la notizia da una notifica sul cellulare, una di quelle che ricevi solo quando sai inconsciamente che
Bobby Solo, storia di una star senza tempo
Il caldo appanna le mie già compromesse facoltà mentali. Fuori alcuni lampi illuminano a giorno il cielo di un'appiccicosa Nevrotic Town (o Torino, se siete amanti della meteorol
Jazz, Cinema e Genio: L’Ultima Nota di Lalo Schifrin
Esterno. Giorno. Mi trovo a bordo della mia fedele Great Point Blue Shark che è intenta a mordere l'asfalto rovente delle strade di Nevrotic Town (o Torino, se vi piace fare le fe
Cerrone, il batterista che ha infiammato La Disco Music
Mentre il mondo guardava a New York per la nascita della disco music, un batterista francese con la faccia da attore e il cuore da produttore stava per cambiare le regole del gioco
L’onda eterna di Brian Wilson
Sono settimane frenetiche per la gonzitudine e la redazione di Bad Literature Inc. Io e il mio socio Alan Comoretto siamo impegnati a promuovere il nostro giornale in giro per l'It
Federico Faggin: il padre del microchip che ha cambiato il mondo
Federico Faggin è uno di quei nomi che la scuola italiana ti spara in faccia in terza superiore mentre sbadigli sulla tastiera del tuo Acer da battaglia, senza spiegarti chi diavo
Chuck Palahniuk e l’arte di scrivere come un’arma carica
C’era odore di ferro e inchiostro quella sera in cui lessi Fight Club per la prima volta. Non sto parlando del film – che pure è un culto, un sacrilegio benedetto – ma del l