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    Jan Hammer, il genio che ha dato una colonna sonora agli anni Ottanta

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    Tristemente vado errando con in mano il mio telecomando di canale in canale, alla ricerca di qualcosa che possa farmi tornare fiducia nel guardare la televisione. Faccio gincane tra programmi dove persone mettono in mostra il proprio talento alla disperata ricerca di quella popolarità che sia realmente in grado di cambiare loro la vita, persone che si parlano sopra alla disperata ricerca del consenso del pubblico di casa e film vari ed eventuali. La noia mi assale, finché non mi imbatto in una rete privata di Nevrotic Town (o Torino, se siete appasionati di storia) che trasmette degli episodi di Miami Vice, la serie tv che ha cambiato usi e costumi di una decade alla quale ancora oggi si guarda con sincera nostalgia. Il successo di questo show, che è decisamente molto di più di un semplice telefilm, è da ricercarsi in svariati fattori: la trasposizione del bello in tutte le sue varianti, dove bolidi velocissimi e belle fanciulle facevano da contorno ad un lusso sfrenato declinato in vestiti color pastello e in un particolare stile che ha dettato legge in fatto di moda e costume nella società del periodo (e non solo). La moda maschile è stata fortemente influenzata da Miami Vice, dove i suoi protagonisti potevano permettersi di indossare una t shirt sotto un costosissimo vestito Armani, sfoggiando altrettanto costosissimi orologi e mocassini senza calze. Qualcosa che adesso può essere bollato in modo anacronistico, ma volete mettere la ricerca di una certa identità stilica che oggigiorno latita in maniera assai preoccupante?

    Da sinistra: Sonny Crockett (Don Johnson) e Rico Tubbs (Philip Michael Thomas). Il loro stile ha influenzato la moda maschile del periodo

    Tra i tanti fattori che hanno decretato il successo di Miami Vice, assurgendolo tra una delle serie tv più iconiche del piccolo schermo, vi è anche la sigla dello show. L’autore di quel capolavoro di musica elettronica è il compositore e tastierista ceco Jan Hammer, musicista di assoluto valore che ha legato buona parte della sua fama a livello commerciale allo show creata dall’autore e sceneggiatore televisivo Anthony Yerkovich e prodotta dal regista Michael Mann per l’emittente televisiva statunitense NBC. Hammer nasce a Praga e ha la musica sintetizzata nel suo DNA: sua madre era una cantante jazz molto famosa in patria mentre suo padre era un medico nella vita di tutti i giorni e un suonatore di basso nel tempo libero. Hammer mostra fin dalla tener età una certa propensione verso l’ambito musicale, affermando però di voler calcare le orme paterne. Durante il periodo scolastico forma un trio jazz, con il quale ha la possibilità di mettere in mostra il suo incredibile talento musicale che viene riconosciuto da un amico di famiglia, il quale lo sprona a continuare verso quel percorso. Decide quindi di intraprendere gli studi musicali, riuscendo a superare le selezioni per entrare nella prestigiosa accdemia delle arti musicali di Praga. Quando però l’Unione Sovietica invade la Cecoslovacchia nel 1968 è costretto ad abbandonare gli studi: dopo aver ottenuto una borsa di studio viaggia alla volta degli Stati Uniti per completare gli studi alla Berklee College Of Music di Boston. In questo periodo si trasferisce a Manhattan, dove ha modo di venire a contatto con i musicisti della famosa band jazz rock degli Mahavishnu Orchestra, uno dei gruppi più innovativi della storia della musica, al quale si aggrega nel 1971. Tra sperimentazioni musicali (e non solo) la sua permanenza nella band durerà due anni, durante i quali il gruppo venderà complessivamente oltre due milioni di dischi.

    Jan Hammer (il secondo da sinistra) ai tempi della Mahavishnu Orchestra

    In seguito all’esperienza con la Mahavishnu Orchestra Hammer era alla ricerca di nuove esperienze, di nuovi stimoli. Per tutta la durata degli anni Settanta collabora con grandissimi musicisti del calibro di Billy Cobham, Stanley Clarke, Jeff Beck e tanti altri. Fonda diversi gruppi con i quali ha modo di dare fantastiche prove stilistiche di jazz rock, finché nel 1984 non viene contattato dai produttori di Miami Vice. Viene assunto per comporre i diversi brani musicali che compaiono negli episodi e per la sigla del telefilm, che diventerà una tra le più famose e riconoscibili della storia del tubo catodico. Il successo della sua musica è evidente fin dalla prima stagione di Miami Vice, per il quale è in grado di cucire addosso le giuste atmosfere musicali che renderanno leggendarie le vicende narrate. Il successo della sigla della serie tv è tale da far aggiudicare a Jan Hammer il premio come miglior performance strumentale pop e miglior composizione strumentale ai Grammy Awards del 1986. Ciò è stato possibile in quanto l’anno precedente la colonna sonora di Miami Vice era riuscita ad ottenere la vetta della prestigiosa Billboard Top Pop Album Charts, riuscendo a vendere più di quattro milioni di copie e diventando quadruplo platino negli Stati Uniti. Inoltre il brano è rimasto la sigla dello show per tutta la durata delle sue cinque stagioni. Non poteva essere altrimenti, per una composizione che è riuscita ad immortalare a livello musicale l’essenza del periodo, influenzandone lo stile musicale anche delle colonne sonore televisive e cinematografiche.

    La leggendaria sigla di Miami Vice composta da Jan Hammer

    Ogni brano composto per Miami Vice ha contribuito a dare quella particolare connotazione allo show, permettendo ad Hammer di diventare l’artigiano di quel suono marcatamente anni Ottanta di cui è uno dei più celebri rappresentati. Altra grandissima prova della sua bravura nel creare composizioni capaci di essere il reale valore aggiunto è il Sonny Crockett Theme, tema musicale che accompagna le scene del biondo protagonista intento a sfrecciare per le strade con la sua potente Ferrari Testarossa color bianco o in acqua a bordo del suo yacht e celebrato anche nel videogioco GTA: Vice City, marcatamente ispirato a Miami Vice e che ha utilizzato il tema di Crockett nella sua colonna sonora. Ma Hammer non è solamente l’anima musicale di Miami Vice: ha composto la colonna sonora di diverse altre serie tv e film, tra i quali anche quella di Arma Non Convenzionale, film di fantascienza del 1990 con Dolph Lundgren, considerato all’epoca un film “minore” ma diventato un piccolo cult con il passare del tempo ( e del quale scriveremo prossimamente).

    Jan Hammer ha scritto una pagina importante della storia della musica, grazie anche alla sua capacità di innovarsi e di eccellere nel suo genere. L’uso sapiente del synth, delle tastiere e di diversi strumenti musicali gli hanno permesso di diventare quell’artista capace di scrivere la colonna sonora di una decade leggendaria che, senza il suo sconfinato talento, non sarebbe stata decisamente la stessa cosa. Ascoltare per credere.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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