Roy Ayers, il sole tramonta sul dio del vibrafono

Roy Ayers, il sole tramonta sul dio del vibrafono

E’ una frenetica mattinata a Nevrotic Town (o Torino, se siete amanti della numismatica) mentre il mio cellulare mi avverte della ricezione di un messaggio. E’ il mio amico musicista Vishnu Menon che mi avverte della scomparsa di Roy Ayers, leggendario vibrafonista capace di rivoluzionare il Jazz con il suo stile unico ed inconfondibile. Mentre cerco di metabolizzare la notizia rispondo a Vishnu e penso a come poter rendere omaggio a questo grandissimo artista del quali si sentirà una gran mancanza e la qui musica rimarrà per sempre.

L’ultima nota di Roy Ayer

Giovedì scorso, in una New York che non dorme mai, si è spenta una delle stelle più luminose del firmamento musicale: Roy Ayers, il leggendario vibrafonista e pioniere del jazz-funk, è morto all’età di 84 anni. La sua scomparsa segna la fine di un’era, ma la sua Everybody Loves the Sunshine continuerà a risplendere nei cuori di chiunque abbia mai sentito quel groove inconfondibile.

Gli inizi di Roy Ayers: Dalle strade di Los Angeles al firmamento del jazz

Nato il 10 settembre 1940 a Los Angeles, Ayers sembrava avere la musica nel DNA. Con un padre trombonista e una madre pianista, era destinato a percorrere la strada delle note sin dalla culla. A cinque anni, una coppia di bacchette regalategli da Lionel Hampton segnò l’inizio di una storia d’amore con il vibrafono che avrebbe rivoluzionato il panorama musicale. Dopo aver debuttato con West Coast Vibes nel 1963 la sua carriera spiccò il volo, portandolo a collaborare con giganti come Herbie Mann e a fondare la sua band, i Roy Ayers Ubiquity.

Il suono del sole: un’eredità senza tempo

Nel 1976 Ayers regalò al mondo Everybody Loves the Sunshine, un brano che non è solo una canzone ma un’esperienza sensoriale. Quel mix di vibrazioni calde e melodie avvolgenti sono la colonna sonora perfetta di estati infinite e sogni ad occhi aperti. Non sorprende che artisti del calibro di Mary J. Blige e Pharrell Williams abbiano attinto a piene mani dal suo repertorio, rendendo omaggio a un maestro che ha saputo attraversare generi e generazioni.

Oltre il jazz: l’influenza di Roy Ayers nel mondo hip-hop e R&B

La magia di Ayers non si fermò al jazz-funk. Le sue composizioni, ricche di soul e groove, divennero terreno fertile per il nascente movimento hip-hop. Campionato da leggende come N.W.A. e Dr. Dre (grande conoscitore della musica e maestro del campionamento), il suo suono inconfondibile ha permeato la cultura pop, influenzando una miriade di artisti e contribuendo alla nascita del neo-soul. La sua capacità di reinventarsi e di rimanere rilevante in un panorama musicale in continua evoluzione è la testimonianza di un genio senza tempo.

Roy Ayers e Un addio carico di gratitudine

La notizia della sua scomparsa ha scosso il mondo della musica. Messaggi di cordoglio e tributi sono arrivati da ogni angolo del globo, a testimonianza dell’impatto profondo che Ayers ha avuto su colleghi e fan. La sua musica, però, continuerà a vivere ispirando nuove generazioni e ricordandoci che, anche se il sole tramonta, le sue vibrazioni restano nell’aria.

Roy Ayers

Conclusione: Il sole non tramonterà mai su Roy Ayers

Mentre il mondo piange la perdita di un gigante, noi celebriamo l’eredità di Roy Ayers. La sua musica ha portato luce e calore nelle vite di milioni di persone, e continuerà a farlo. Perché, in fondo, tutti amano il sole e nessuno più di Roy Ayers ha saputo catturare quelle sfumature luminose in note immortali.

Hank Cignatta

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