
Sally Marr, la donna dietro la rivoluzione della comicita’
C’era una volta una donna che non aveva paura di dire le cose come stavano. Fumava molto, rideva tanto e si muoveva nel mondo dello spettacolo come una piratessa in mare aperto. Sally Marr non era solo la madre di Lenny Bruce, ma un’anima ribelle in un’epoca che cercava di soffocare le voci fuori dal coro. E se pensi che sia stata solo “la mamma di”, allora siediti, versati un buon whisky e preparati a una storia che ti farà riconsiderare tutto.
Un Viaggio Psichedelico nel Cuore della Stand-Up
Sally Marr non era solo una comica. Era un’esplosione di carisma, una forza primordiale che sfidava le regole del gioco con un ghigno sfrontato e un’arguzia letale. Nel teatro fumoso dei club degli anni ’50 e ’60, quando le donne erano ancora relegate a ruoli di contorno, lei scese in campo con la grazia di un tornado in calze a rete.

Nata Sadie Kitchenberg nel 1906, era un’artista di varietà, ballerina, attrice e soprattutto una donna che non si lasciava mettere i piedi in testa. Cresciuta tra le luci dei palchi off-Broadway, la Marr era una di quelle figure mitologiche che si incontrano solo nei racconti più folli del mondo dello spettacolo. Un mix di talento, testardaggine e puro spirito da showgirl che ha vissuto l’arte come un combattimento corpo a corpo con la società benpensante.
La Madre di un Genio (E di Mille Scandali)
Se Lenny Bruce è diventato il re della satira sociale, il pugile verbale che ha preso a cazzotti la censura americana, è stato grazie a sua madre. Sally Marr non gli ha insegnato solo a camminare ma anche a pensare. Mentre gli altri bambini imparavano a dire grazie e prego, Lenny imparava l’arte di rispondere a tono ai bacchettoni.

Era Sally a portarlo nei locali fumosi, a fargli vedere il mondo degli artisti di strada, delle spogliarelliste, dei cabarettisti. Lei gli insegnò che la vita non è fatta per essere presa sul serio, e che ogni battuta può essere un’arma contro l’ipocrisia. Quando Lenny iniziò la sua carriera, era chiaro che la sua satira corrosiva aveva una radice profonda: il DNA di una donna che non aveva mai avuto paura di dire la verità, anche quando faceva male.
La Stand-Up Prima della Stand-Up
Negli anni in cui la comicità femminile era addomesticata, Marr portava in scena una verità cruda, senza filtri. Parlava di sesso, società e ipocrisie con la lingua affilata come un rasoio. Una pioniera, un’anticonformista con il coraggio di sfidare il pubblico e le convenzioni con una sigaretta tra le dita e un sorriso beffardo.

Sally Marr e il Suo Show
Negli anni Ottanta quando la maggior parte delle donne della sua età si ritirava a guardare soap opera lei decise di esibirsi in un one woman show . Il titolo era Sally Marr… and Her Escorts, scritto insieme alla comica ed attrice Joan Rivers che recitò anche nello spettacolo. Un mix di aneddoti, comicità tagliente e storie di vita vissuta: lo spettacolo mostrava al pubblico che l’energia della vecchia scuola del vaudeville non era morta. La sua lingua affilata e il suo spirito indomabile fecero di lei un’icona femminista senza che nemmeno lei se ne accorgesse.
Sally Marr e la Rivoluzione della Comicità
Non solo performer, ma anche mentore e talent scout (ha scoperto Tommy Chong e Cheech Marin del duo Cheech & Chong, Pat Morita e Sam Kinison) , Marr ha spinto in avanti il confine di ciò che era accettabile dire su un palco. Ha aperto le porte a generazioni di comici, uomini e donne, che hanno trovato nel suo esempio il coraggio di osare. Se oggi possiamo ridere senza paura lo dobbiamo anche a lei.

L’Eredità di Sally Marr
Sally Marr morì nel 1997 ma il suo spirito continua a vivere. Non solo attraverso il lavoro rivoluzionario di Lenny Bruce, ma anche in ogni comico che si rifiuta di scendere a compromessi. Marr non ha mai ricevuto il riconoscimento che meritava in vita, ma il suo impatto è scolpito nella storia della comicità. Ogni volta che qualcuno sul palco dice qualcosa di scandaloso, irriverente e assolutamente necessario c’è un po’ di Sally Marr che ride tra il pubblico, con una sigaretta accesa e un bicchiere in mano. Il mondo della stand-up le deve un tributo. E tu, la prossima volta che ridi di una battuta politicamente scorretta, ricordati di Sally. Perché, in fondo, è anche grazie a lei che puoi farlo.
Hank Cignatta
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