
Che cazzo ridi?, un libro che sfida il diritto alla risata
In un momento di pausa nella nostra redazione mi ritrovo a parlare con il mio socio fraterno Alan su alcuni libri letti e mi rendo conto di realizzare che, al momento, non ci sono libri presenti sul mio comodino. Alan mi guarda nello stesso modo in cui si guarda un povero mentecatto e mi parla di un libro intitolato Che cazzo ridi?, volume che tratta di dialoghi sulla libertà di ridere. E in tempi in cui il finto perbenismo sta mietendo quasi più vittime del fumo passivo è un tipo di argomento quanto mai attuale. Ordino la mia copia online che arriva il giorno seguente e pagina dopo pagina mi rendo conto di essere entrato in contatto con un vero e proprio manuale di sopravvivenza sul concetto del diritto alla risata.

Ci sono libri che fanno ridere, altri che fanno pensare e poi c’è Che Cazzo Ridi? di Sergio Spaccavento, che fa esattamente entrambe le cose mentre ti strattona per il colletto e ti costringe a guardarti allo specchio. Questo non è un libro: è una seduta di psicanalisi sotto forma di stand-up comedy. Preparatevi a ridere fino alle lacrime e poi a chiedervi cosa, esattamente, vi abbia fatto piangere. Dal ridere.
Sergio Spaccavento: il maestro della risata non convenzionale
Chi è Sergio Spaccavento? Per i pochi che ancora vivono sotto una roccia (o semplicemente non hanno un account social, fortunati loro), Spaccavento è uno dei più celebri autori comici italiani. Non è solo uno scrittore: è uno che smonta la risata come un meccanico con la chiave inglese in una mano e un cocktail molotov nell’altra. Pubblicitario, sceneggiatore, autore comico, ha firmato alcuni dei progetti più dissacranti della TV e della pubblicità italiana. E adesso con questo libro si cimenta in un’autopsia della comicità, sezionandola con precisione chirurgica.

Ho anche avuto l’onore e il piacere di conoscerlo in quanto ha tenuto a battesimo la seconda stagione di Gonzovision!, format di interviste video della nostra testata giornalistica. E’ una persona di grande cultura con un umorismo tagliente e sagace, che rifugge le luci della ribalta a tutti i costi. La risata con lui è dietro l’angolo, mai banale ed inaspettata e proprio per questo sinceramente divertente.
Una discesa negli abissi dell’umorismo
Il libro, edito da Sagoma Editore ed impreziosito dalla prefazione di Maccio Capatonda, si apre con una domanda che è anche una sfida: si può ridere di tutto? Da lì in poi, Spaccavento ci porta per mano in un viaggio tra psicologia, sociologia e cultura pop, smontando la risata pezzo per pezzo. Non aspettatevi un approccio accademico: qui si spara a zero su tutto e tutti. Dai comici di professione e di comprovato talento ai tabù della società moderna, Sergio non risparmia nessuno. Nemmeno se stesso.

A rispondere a questa domanda, all’apparenza banale ma molto difficile e a volte scomoda, diversi illustri personaggi della comicità nostrana e non solo del calibro di Nino Frassica, Renzo Arbore, Claudio Bisio, Pif, Moni Ovadia, Don Alemanno e molti altri.
Uno Stile Caustico e Senza Filtri
Leggere Che Cazzo Ridi? è come trovarsi in un bar alle quattro del mattino, ubriachi, a discutere di cosa ci fa davvero ridere. Lo stile è irriverente, sporco, senza filtri, come una chiacchierata con quel vecchio amico che non vedi da anni e che ti racconta solo storie al limite della legalità. Un volume per molti ma non per tutti.

Un Libro per Chi Sa Ridere (Davvero)
Questo libro non è per tutti. Se ti scandalizzi facilmente, se pensi che l’umorismo debba avere dei confini ben definiti, forse dovresti stare alla larga. Ma se ami le risate scomode, quelle che ti fanno sentire quasi in colpa, allora preparati a divorare Che Cazzo Ridi? con la stessa avidità con la quale ad una certa ora ti sintonizzavi su qualche canale privato locale nella speranza di poter vedere almeno mezza tetta. Sergio Spaccavento ci porta in un viaggio senza freni nella comicità più scorretta e autentica. Che Cazzo Ridi? non è solo un libro, è una sfida. Una sfida a guardare la risata con occhi diversi, senza paura di sporcarsi le mani (e la coscienza). Se hai il coraggio, accomodati. Ma poi non dire che non ti avevo avvertito.
Hank Cignatta
Riproduzione riservata ©
Post a Comment
Devi essere connesso per inviare un commento.