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    Johnny Depp e il lato Gonzo di Hollywood

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    Benvenuti ad Hollywood: un posto fantastico dove i sogni diventano realtà, l’impossibile diventa possibile e chi fino all’altro ieri girava panini in un fast food o faceva il commesso da Blockbuster può diventare una divinità dorata. Fin dalla sua fondazione la Mecca del Cinema pullula di storie di attori e di registi capaci, dal nulla, di diventare stelle in grado di incidere una tacca permanente nella storia del cinema.

    Una cartolina da Hollywood

    Tra queste vi è senza dubbio quella di John Christopher Depp II, meglio conosciuto dall’umanità come Johnny Depp che film dopo film, ruolo dopo ruolo è diventato una delle star più importanti del firmamento hollywoodiano. Sicuramente un grande attore capace di dimostrare tutta la sua poliedricità e conquistarsi un posto in quel gran merdaio borderline quale è Hollywood. Un momento prima sei l’attore migliore del mondo e un secondo dopo vieni affossato senza possibilità di appello in un processo mediatico dove non è pensabile prendere la parola e tentare la benché minima difesa. Perfetta sintesi della fottuta irrazionalità umana.

    Johnny Depp con una maglietta recante il logo del giornalismo Gonzo (Photo by: Paul Drinkwater/NBCU Photo Bank/NBCUniversal via Getty Images via Getty Images)

    Ma prendete l’immagine che avete di Johnny Depp, gettatela nel cesso e tirate più volte lo sciacquone. Fatevi strada tra la sua collaborazione e quella di Tim Burton, scavalcate quell’esercito di ragazzine e donne urlanti in grado di bagnare interi pavimenti alla sola vista dell’attore di Ownesboro, gettate nel falò delle banalità tutti quegli articoli che vanno tanto di moda negli ultimi anni dove si analizza ogni singolo aspetto della vita di Mr, Depp e (forse) potrete avere un quadro più chiaro del personaggio in questione.

    Ci sono degli attori che, grazie ad un ruolo cucito loro appositamente addosso e ad una interpretazione perfetta riescono ad ottenere quella tanto agognata statuetta dorata scintillante che provoca loro sciami sismici di orgasmi scomposti ogni qual volta vi passano su il panno per lucidarla. E chi invece continua a farlo per amore della recitazione, arrivando certo a riconoscimenti blasonati e al cuore del grande pubblico e dei suoi fan. Ma che, in definitiva, di quella cazzo di statuetta dorata scintillante non sa proprio che cosa farsene (nonostante tre nomination in carriera). E Johnny Depp è proprio uno di questi. Ammettetelo: anche solamente per coerenza non gli avreste dato quel premio in oro ventiquattro carati per la sua interpretazione del trafficante di droga George Jung in Blow del 2001? Per non parlare del ruolo di Donnie Brasco nell’omonimo film dove ha lavorato al fianco di una leggenda del calibro di Al Pacino? Avanti, siamo onesti.

    E c’è anche altro oltre ai ruoli “commerciali” di Johnny Depp, come quelli di Burtoniana memoria o ricoperti in tanti blockbusteroni di successo. Nel 1998 infatti interpreta il ruolo di Raoul Duke nel film Paura e delirio a Las Vegas di Terry Gilliam, tratto dal libro Paura e disgusto a Las Vegas dello scrittore e giornalista americano Hunter S. Thompson (inventore del cosiddetto giornalismo Gonzo ). Durante le riprese di questo film Depp frequenta Thompson, per cercare di rendere più veritiera possibile la sua interpretazione nella trasposizione cinematografica del giornalista Gonzo per eccellenza.

    Johnny Depp nel ruolo di Raoul Duke (Hunter S. Thompson) in Paura e Delirio a Las Vegas di Terry Gilliam (1998)

    Da qui nasce una solida e sincera amicizia, fatta di serate selvagge a base di alcol e droga dove i personaggi “più turbolenti” di Hollywood hanno modo di vivere in compagnia di questo nuovo dinamico duo: il giovane attore in ascesa e il giornalista Gonzo che tanto ha visto e vissuto e che finalmente ha qualcuno con cui condividere uno stile di vita dove si vive in maniera intensa e veloce, nel quale la percezione sensoriale è amplificata di (almeno) dieci volte rispetto al normale. Non c’è da stupirsi per un personaggio che ha fatto suo il motto Buy the ticket, take the ride (compra il biglietto e goditi il giro).

    Hunter S. Thompson (a sinistra) e Johnny Depp (a destra): due compagni guasconi

    Nel corso degli anni Thompson e Depp sono rimasti ottimi amici a tal punto che la stessa esistenza dell’attore americano è stata largamente influenzata dalla visione Gonzo della vita. Per quanto mi stia sul cazzo considerare vagamente interessante qualcosa proveniente da un padiglione di Disneyland anche l’interpretazione di Jack Sparrow nella saga cinematografica Pirati Dei Caraibi ha largamente risentito di questo idem sentire a tal punto che c’è molto di Thompson in quel personaggio. L’amicizia tra i due è stata talmente forte che, quando Thompson nel 2005 decise di porre fine alla sua vita terrena con un colpo di pistola alla testa, Depp rispettò le ultime volontà del giornalista scritte nel suo testamento dove chiedeva che le sue ceneri venissero sparate nel cielo di Colorado. La cosa avvenne nel corso di una grande festa dove accorsero diversi vip e personalità di hollywood che nel corso degli anni hanno avuto modo di condividere gli eccessi con la “premiata ditta” Thompson- Depp.

    La gonzitudine scorre quindi potente in Johnny Depp il quale, tra alti e bassi, continua ad essere l’attore Gonzo per eccellenza nonché uno degli ultimi protagonisti di quel cinema in grado di emozionare per la potenza delle sue storie e non per la qualità degli effetti speciali. A proposito: che cosa ha di speciale questa storia? Probabilmente non molto, ma in un mondo dove i valori imperanti sono gargantuesche cagate ficcate a forza in menti nate con scarsa materia prima l’importanza di un’amicizia è senza dubbio un grande valore aggiunto. Tutto il resto è davvero rumore bianco.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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