Rick Rubin: lo sciamano del suono che ha cambiato la musica

Rick Rubin: lo sciamano del suono che ha cambiato la musica

Un Buddha scalzo nel caos dell’industria musicale

Rick Rubin non è un produttore musicale. È un catalizzatore. Un alchimista del suono che trasforma il caos in armonia, il rumore in verità. Quando lo incontri o meglio, quando lo vedi apparire scalzo, vestito di bianco, con la barba che sembra uscita da un dipinto di William Blake capisci che non stai parlando con un tecnico del suono. Stai entrando in un tempio.

Rick Rubin

Rubin non tocca i mixer. Non programma beat. Non scrive spartiti. Ma ha prodotto i Beastie Boys, Slayer, Johnny Cash, Kanye West, Adele, Red Hot Chili Peppers, Jay-Z, Neil Diamond e decine di altre grandi star del panorama musicale. Come? Con l’arte dell’ascolto. Con il potere del silenzio e la capacità di dire: “Questa traccia non serve. Togliamola.”

Rick Rubin insieme a Johnny Cash

Rick Rubin e la Nascita del Suono Hip-Hop

Nel 1984 Rubin fonda la Def Jam Recordings nella sua stanza del dormitorio alla New York University. È qui che il punk incontra l’hip-hop, dove LL Cool J e i Beastie Boys diventano icone. Rubin capisce che il rap non ha bisogno di fronzoli. Basta una drum machine, un campione sporco e un flow tagliente. Il resto è rumore bianco.

Rick Rubin e Russell Simmons, cofondatrori della Def Jam


La sua estetica è brutale, minimalista, quasi ascetica se vogliamo. È il punk applicato al beat. È il suono della strada ma filtrato attraverso l’orecchio di un monaco zen che ha letto Burroughs e ascoltato i Black Sabbath.

Rick Rubin e Il Minimalismo Come Filosofia Creativa

Rubin non produce. Purifica. Quando lavora con Johnny Cash su American Recordings toglie tutto: arrangiamenti, band, effetti. Rimane solo Cash, la sua voce e una chitarra. Il risultato finale è uno dei dischi più intensi della sua carriera. Rubin non aggiunge. Sottrae. E nel vuoto che rimane, si sente l’anima.

Questa filosofia si riflette anche nel suo stile di vita. Vive in una villa a Malibu trasformata in santuario creativo. Medita. Cammina. Ascolta. E poi dice: “Questa canzone non è ancora vera.”

La religione del silenzio

Il vero segreto di Rubin è il silenzio. Chi lavora con lui racconta che spesso se ne sta disteso su un divano, con gli occhi chiusi, a lasciar scorrere la musica come fosse acqua. Non prende appunti, non fruga nei dettagli tecnici. Si limita a percepire se la canzone respira o muore.

È un approccio che spiazza i pragmatici dell’industria, abituati a schede tecniche e grafici di equalizzazione. Ma gli artisti sanno che lì, in quella calma apparentemente disarmante, si cela il potere di un uomo capace di farti affrontare i tuoi fantasmi sonori.

Rick Rubin e il Caos Creativo di Kanye West

Quando Kanye chiama Rubin per aiutarlo a chiudere Yeezus, mancano dieci giorni alla scadenza. Rubin entra, ascolta, e dice: “Taglia tutto.” Il disco diventa un manifesto di brutalismo sonoro. Kanye lo definisce “il padrino del minimalismo”. Rubin lo guida come un maestro zen guida il discepolo verso l’illuminazione: con poche parole, molti silenzi e una visione chiara.

Conclusione: Il Guru della Musica Contemporanea

Nel 2023 pubblica “The Creative Act: A Way of Being”, un libro che è metà manuale zen, metà diario di bordo. Parla di creatività come stato dell’essere, non come tecnica. È il manifesto di un uomo che ha trasformato la produzione musicale in un atto spirituale.

Rubin oggi è più che un produttore. È un’icona. Un simbolo. Un punto di riferimento per chi cerca autenticità in un mondo saturo di artifici, intelligenti o meno. Scrivere di Rick Rubin è come cercare di descrivere il vento. Lo senti, ti attraversa, ti cambia. Ma non lo puoi afferrare. È il produttore musicale che ha ridefinito cosa significa produrre. È il silenzio che dà senso al suono e lo stile musicale Gonzo che medita. Il punk che ascolta. Il mistico che taglia le tracce. Rubin non è solo un nome nei credits. È un’esperienza. Un viaggio. Una rivoluzione.

Hank Cignatta

Riproduzione riservata ©


Se l'articolo ti è piaciuto condividilo!

Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

Post a Comment

Bad Literature Inc. ©

T. 01118836767

redazione@badliteratureinc.com

redazioneuppercut@yahoo.it

alancomoretto@virgilio.it