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    Hackney Diamonds, il suono dell’immortalità dei Rolling Stones

    Apro gli occhi in un nuovo giorno mentre cerco di capire chi sono e, soprattutto, dove sono. Come mi accade in queste occasioni apprendo con molta fatica di essere in un letto che non è il mio. Mentre i miei occhi sono due sottilissime fessure dove ogni singolo raggio di luce brucia diottrie su diottrie giunge la Dani California che sto frequentando in questi giorni a darmi il bacio del buongiorno. Mi alzo dal letto e mi dirigo in direzione del cesso, dove combatto con un acuto attacco mattutino di priapismo mentre sono intento a centrare la tazza con le scorie diuretiche accumulate nel corso della notte. Sento uno scroscio persistente. Mi guardo l’uccello mentre comprendo di aver terminato la mia minzione. Nevrotic Town questa mattina si è svegliata sotto una coltre di nuvole grigie che fin dalle prime ore del mattino hanno riversato su questa città, annientata dallo smog e dalle polvere sottili, un muro d’acqua del quale aveva un drammatico bisogno. Mi do’ una sciacquata ai punti critici e mi fiondo in cucina, dove mi aspetta la Dani California con la colazione pronta. I suoi occhi verdi mi fissano e mi sorridono, mentre guardandola comprendo le ragioni che mi hanno spinto la sera prima a non fare rientro a casa mia. Da una cassa sento provenire della musica: la voce sembra quella di Mick Jagger. Il tocco di chitarra di Keith Richards. Chiedo quindi alla padrona di casa se siano proprio le pietre rotolanti, la quale mi risponde che oggi è uscito il loro nuovo album intitolato Hackney Diamonds. Scendo definitivamente dalle nuvole e guardo il titolo della canzone che in quel momento sta girando sul display dell’assistente vocale: Angry. Ora si che sono curioso.

    Da sinistra: Ronnie Wood, Mick Jagger e Keith Richards

    Diciotto anni dopo l’uscita del loro ultimo disco di inediti, i Rolling Stones danno alle stampe il ventiquattresimo album intitolato Hackney Diamonds. Come spiegato dall’inossidabile Mick Jagger nel corso della conferenza stampa di presentazione del disco, il titolo si rifà ad Hackney che è un borgo di Londra situato nella zona nord est della città. Qui, quando vai a riprendere la macchina, puoi trovare il finestrino dell’auto fracassato. Ad Hackney, i diamanti sono quei pezzettini di vetro andato in frantumi. Ciò che non va in frantumi sicuramente è l’attitudine alla vita e al rock di Jagger e soci, i quali nonostante la perdita del fratello e batterista Charlie Watts (scomparso nel 2021in seguito ad un operazione urgente al cuore) non accusano minimamente l’incedere del tempo. Anzi.

    La copertina di Hackney Diamonds, il nuovo album dei Rolling Stones

    Il disco si apre con l’energica Angry, che ha nel riff di chitarra dei richiami a Start Me Up : ne condivide il piglio cazzuto, quasi da traccia in grado da essere ascoltata al mattino per potersi svegliare con la giusta carica. La seconda traccia, Get Close, vanta la collaborazione di Sir Elton John al pianoforte. E le collaborazioni illustri non terminano qui: sir Paul McCartney suona il basso nella graffiante Bite My Head Off mentre Lady Gaga e Stevie Wonder si alternano nella ballata blues Sweet Sounds Of Heaven. C’è spazio anche per il ricordo di Charlie Watts (sempre in puro stile Rolling Stone, ovvero in un certo tipo di fare musica) nelle tracce Mess It Up e Live by The Swords, dove le parti di batteria sono state suonate proprio da quella loro parte di cuore che si è staccata ma per questo decisamente non dimenticata (come da gran parte dei loro fans). Hackney Diamonds suona alla grande perché non è un semplice disco. E’ una lezione di vita, la prova vivente di come ci si possa ancora divertire facendo ciò che si ama indipendentemente dall’età anagrafica, se quella del proprio orologio interno segna sempre vent’anni. La voce di Mick Jagger è quella di sempre e l’armonia creata dagli altri membri della band rimane invariata. Le collaborazioni sono un coinvolgimento totale di artisti che si sono divertiti un mondo a chiudersi in sala di incisione con questi eterni ragazzi che non ne vogliono proprio sapere di invecchiare e che nel loro dizionario non conoscono la parola pensione. Se a tutto ciò aggiungiamo che l presentazione del disco è avvenuta con un evento in diretta su Youtube e presentata da Jimmy Fallon, va da sé comprendere quanta aspettativa si è creata su questo progetto. Potrebbe forse essere questo l’ultimo album dei Rolling Stones? Difficile dare una risposta: ciò che è certo che con dei presupposti così sarà difficile che appendano gli strumenti al chiodo molto facilmente per vederli meravigliati davanti a qualche cantiere. La certezza è che potrebbe essere il loro migliore album da anni e che è una cosa che in giro, attualmente, fa un gran bene. E se non è leggenda questa…

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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