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    L’irrestibile muta comicita’ di Zig & Sharko

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    C’era una volta la cara televisione dei ragazzi, particolare segmento di programmazione dei principali poli televisivi italiani in cui si dava importanza al pubblico più giovane. Era un periodo d’oro della tv tradizionale, dove bambini e ragazzi potevano passare dei pomeriggi in compagnia di contenitori televisivi e cartoni animanti che, in futuro, avrebbero segnato delle generazioni. Io faccio parte di quella generazione che ha vissuto il passaggio dalla tv analogica a quella digitale, che ha visto l’avvento di canali tematici che con il passare del tempo altro non sono che una sorta di “parcheggio” dove i genitori appioppano i figli senza controllarne davvero i contenuti. Ho vissuto l’ultima parte di Bim Bum Bam (che Paolo Bonolis, Licia Colò e Manuela Blanchard avevano lasciato da tempo) dove i conduttori Debora Magnaghi, Carlo Sacchetti, Roberto Ceriotti e Carlotta Pisoni Brambilla divennero dei volti familiari tanto quando i cartoni che venivano messi in onda tra uno sketch e l’altro. Anche la Rai ha creato un programma per bambini diventato leggendario e chiamato Solletico, condotto dai mitici Maurio Serio ed Elisabetta Ferracini che tra un gioco e l’altro mandavano in onda cartoni animati che sono diventati dei cult degli anni Novanta (Che fine ha fatto Carmen SanDiego?, I Gargoiles, Biker Mice da Marte, Stellaris, ecc.).

    Nel corso degli anni la televisione ha creato canali tematici che trasmettono cartoni animati ventiquattrore su ventiquattro che hanno mandato prematuramente in pensione il concetto di quella tv dei ragazzi che tanto ha fatto bene nel processo di educazione delle giovani generazioni. Spesse volte alcuni cartoni animati che vengono messi in onda sono erroneamente destinati ai bambini ma trattano di tematiche che sfuggono alla loro comprensione. Tra i vari titoli che negli ultimi anni sono diventati dei classici dei palinsesti dei canali per bambini e ragazzi si possono citare titoli del calibro di Spongebob, Lo straordinario mondo di Gunball, Adventure Time, Leone il cane fifone, Johnny Bravo e molti altri. La mia insonnia alcune volte mi permette di scoprire cose che non avrei modo di scovare con la luce del sole. Qualche anno fa, infatti, quando stavo vivendo almeno una delle mie cinque vite passate, stavo peregrinando tra i vari canali televisivi mentre la mia prima ex fidanzata storica Liz stava dormendo e sbavando su un mio braccio. Proprio su uno di questi canali dedicati ai cartoni animati ventiquattrore su ventiquattro mi imbatto in una serie animata intitolata Zig & Sharko.

    I protagonisti di Zig & Sharko. Da sinistra: Sharko, Marina e Zig

    Zig & Sharko è una serie animata francese creata dall’animatore e regista transalpino Olivier Jean- Marie, ambientata su un’isola vulcanica caratterizzata da una fitta giungla. L’ambiente fa da habitat a Zig, una iena sempre affamata, ingegnosa e molto sfortunata (che ricalca un po’ la iella tipica di Willie il Coyote), il cui unico scopo è quello di catturare e mangiare la bella sirena Marina. A cercare di contrastare i suoi piani vi è Sharko, squalo bianco nemico di Zig e guardia del corpo di Marina, della quale è perdutamente innamorato. Marina è una sirena figlia di Re Nettuno, molto vanitosa e capace di mettersi in guai di ogni sorta. Vi è anche Bernie, un paguro senza chele fratello adottivo di Zig, che lo aiuta nei suoi folli piani ed è dotato di una spiccata intelligenza. Tra tutti è forse il personaggio più dotato di raziocinio in tutto il contesto. In tutto questo (e per ogni episodio che compone ogni stagione) non vi sono dialoghi, i protagonisti non parlano se non per mezzo di gesti e versi che sono un vero concentrato di comicità allo stato puro. Nel corso degli anni Zig & Sharko è diventato un piccolo grande classico dell’animazione francese, insieme ad altre serie del calibro di Oggy e gli scarafaggi, con la quale condivide il medesimo stile alla slapstick comedy. Sicuramente questa serie è piacevole per passare qualche ora in spensieratezza ma decisamente non adatta ad un pubblico di bambini o di ragazzi che non ne possono ben comprendere le dinamiche. La nostalgia sarà anche, alle volte, canaglia, ma chissà se i vari network televisivi torneranno alla cara e vecchia tv dei ragazzi.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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