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    Matrimonio per sbaglio, quando una folle risata salva dalla solitudine

    Per qualche strana concatenazione astrale del mio fine settimana mi ritrovo comodamente spalmato sul divano di casa mia. Fuori la temperatura è scesa sotto zero e anche la mia cagnona Noël non ne vuole sapere di muoversi dal taumaturgico tepore delle coperte. Mi ritrovo quindi con il telecomando in mano, intento a vagare da un canale all’altro. Mi fermo soltanto quando i titoli di testa di un film che stava per iniziare cattura la mia attenzione. Tra gli attori protagonisti leggo il nome di Jason Biggs, il leggendario Jim Levenstein della leggendaria saga di American Pie. Tanto mi basta per buttare via il telecomando e vedere il film, che si intitola Matrimonio per sbaglio. La mia Noël mi si accoccola addosso, la metto al sicuro nel tepore delle coperte e mi abbandono alla visione della pellicola.

    Jason Biggs, mito della commedia americana di fine anni Novanta/ inizio Duemila e star di American Pie

    Matrimonio per sbaglio, film del 2006 diretto da Michael Ian Black, segue le vicende di Anderson. E’ un ragazzo perdutamente innamorato della sua fidanzata Vanessa: ai suoi occhi è perfetta, alle volte anche troppo per lui. Passa molto tempo con Ted, suo migliore amico e confidente che conosce dalle elementari, il quale lo sprona a vivere il suo sogno ma senza dover idealizzare troppo la figura di Vanessa. Dopo aver dato una sterzata alla sua esistenza e dopo molti sacrifici decide di fare il grande passo con la sua fidanzata, chiedendole di sposarla. Il tutto avviene in un modo rocambolesco in un ristorante, dove Anderson si presenta a Vanessa vestito da Cupido. Qui si inginocchia e, mostrandole l’anelo, le chiede di sposarlo. Vanessa, presa dall’emozione, ha un infarto e muore. Anderson entra in un tunnel di dolore e ricordi: mentre Ted gli dice che è giusto che la ricordi lo incita anche ad andare avanti e a non buttare la sua vita. Un giorno Anderson, mentre si trova ad una tavola calda con Ted, incontra una cameriera di nome Katie, la quale il giorno prima aveva rifiutato la proposta di nozze del suo improbabile ed invadente fidanzato. Ted coglie la situazione al balzo e propone ad Anderson di provarci con la bella Katie: completamente demotivato e consapevole di non aver niente da perdere, chiede quasi per scherzo la mano di Katie la quale, sorprendendo anche sé stessa, accetterà la proposta. Da quel momento in poi si succederanno una serie di equivoci e di situazioni assurde tanto quando la storia principale della trama, che farà si che l’unica cosa a trionfare sia l’amore (anche se in modo un po’ rocambolesco).

    Da sinistra: Anderson (Jason Biggs) e Katie (Isla Fisher)

    Matrimonio per sbaglio è una commedia diversa rispetto a tutte le altre del suo filone e del suo periodo temporale, con un Jason Biggs capace di rubare la scena anche soltanto alzando un sopracciglio. E’ una pellicola per niente banale e che fa riflettere strappando una folla risata sulla questione della solitudine. Il tutto condito dall’interpretazione di un cast in stato di grazia. Spesse volte si ride anche amaro ma il segreto del successo di questo film sta anche in questo: non prendersi dannatamente troppo sul serio nel vedere determinate situazioni che, almeno una volta nella vita, sono capitate a tutti noi. Ecco perché sta diventando sempre più complicato fare ridere e creare delle commedie che siano in grado di incidere una tacca permanente nella storia del cinema. Certo, qualcuno solleverà la questione che questo film non sarà un capolavoro assoluto e che non verrà scelto per essere conservato nella biblioteca del congresso degli Stati Uniti ma proprio la sua leggerezza mista ad una struttura decisamente non scontata rispetto a molti altri film dello stesso filone lo rendono un piacevole film da recuperare. E come sempre in questi casi, guardare per credere.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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