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    Ultimate Fighting Championship, storia di un esperimento che ha creato una disciplina sportiva

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    Negli ultimi anni le arti marziali miste ( o MMA) hanno riscosso un grande successo di pubblico, diventando una tra le discipline da combattimento più praticate nelle palestre e seguite in tv oltre che fenomeno di costume. L’organizzazione più importante di MMA a livello globale è la UFC, sigla che sta per Ultimate Fighting Championship, attualmente quotata in Borsa e che ha annoverato tra i suoi fighter l’iconico artista marziale irlandese Conor McGregor. L’idea che sta alla base della genesi dell’UFC nasce nei primi anni Novanta, quando si crearono dei primi tornei volti a scoprire il miglior combattente del mondo. In quel periodo stava ottenendo un grande successo il Brazilian Jiu Jitsu, uno stile di lotta a terra derivante da Jiu Jitsu tradizionale giapponese perfezionato dalla famiglia brasiliana di artisti marziali dei Gracie. Dopo aver spopolato in Brasile, il BJJ stava esportando la propria fama di stile di combattimenti efficace grazie anche alle vittorie che stava ottenendo il leggendario Rickson Gracie, il membro più famoso ed imbattuto del celebre clan di artisti marziali brasiliani.

    Royce Gracie, vincitore delle prime edizioni dell’UFC ai suoi albori, ha impiegato il BJJ per battere tutti i suoi avversari consolidando l’efficacia e la fama di questo stile di combattimento

    Nello stesso periodo circolarono delle VHS che ritraevano alcuni studenti del Gracie Jiu Jitsu sfidare e sconfiggere praticanti di diverse discipline marziali: questo format ispirò l’imprenditore Art Davie a creare nel 1993 un torneo aperto a tutti i praticanti di arti marziali per eleggere il più forte. La competizione era caratterizzata da un numero limitato di regole che seguivano quelle del Vale Tudo brasiliano, i cui unici colpi non ammessi sono morsi o graffi.

    Uno dei video delle sfide del Gracie Jiu Jitsu che ha ispirato la realizzazione dell’UFC

    I lottatori si sarebbero affrontati all’interno di un ring ottagonale delimitato da una rete metallica chiamata gabbia che diventerà una delle caratteristiche distintive di questo sport. Quando Davie riuscì a trovare un gruppo di investitori iniziali per inserire capitale nel progetto (tra i quali Rorion Gracie) e un network disposto alla trasmissione dell’evento in pay per view la versione embrionale dell’UFC prese vita.

    Istantanea tratta dalla sigla del primo evento UFC della storia organizzato a Denver, Colorado nel 1993

    A livello sportivo fu una vera e propria rivoluzione: qualsiasi praticante di arti marziali che potesse ambire a vincere i vari incontri in cartellone poteva salire nell’ottagono per dimostrare la bontà e l’efficacia del suo stile di combattimento, senza esclusione di colpi, in piedi o a terra. Non si faceva distinzione tra categorie di peso o di altezza e non era raro vedere ad esempio un lottatore di sumo sfidare un praticante di Savate. Royce Gracie venne inviato come esponente dell’omonima disciplina di lotta a terra aggiudicandosi le prime due edizioni dell’evento. Il suo stile di lotta permise di introdurre importantissime innovazioni seguite ancora oggi nelle MMA, come l’introduzione dell’allenamento incrociato e l’elevazione della disciplina verso il grappling (ovvero l’importanza del lavoro “a terra” nella fase dei combattimenti, che finiscono per circa il novanta percento al suolo). Anche a livello mediatico fu una rivoluzione, a cui seguì uno strascico di polemiche che portò persino l’allora senatore dell’Arizona John McCain ad unirsi al coro di proteste per la violenza grafica mostrata negli incontri della UFC, che portò come risultato al mancato proseguo della proiezione tv dei successivi match marchiando così la Ultimate Fighting Championship e le MMA come attività clandestine che promuovevano la violenza fine a se stessa. Quell’evento andò oltre il semplice esperimento sportivo e gettò le basi per una vera e propria disciplina sportiva. Ma affinché ciò avvenisse davvero mancava ancora qualcosa per far si che venisse “socialmente accettata”.

    Rorion Gracie entrò nella cordata di imprenditori che investirono nella fase embrionale della UFC fondando insieme ad Art Davie la società WOW Promotion che sciolse nel 1995.

    Il mondo aveva avuto modo di vedere l’efficacia del Gracie Jiu Jitsu, il quale negli anni è diventato la base della preparazione degli artisti marziali che competono non solamente nella UFC ma nelle MMA in senso più ampio. La famiglia Gracie ebbe modo di scrivere una storia importante per la diffusione a livello sportivo e mediatico delle arti marziali miste, che ad oggi sono una delle forme di intrattenimento più di successo e remunerative di sempre. Ciò è potuto accadere grazie ad una rivisitazione del regolamento che ha introdotto una maggiore cooperazione della UFC con le varie commissioni atletiche dei vari stati americani e una completa rivisitazione del suo regolamento atto ad eliminare alcune caratteristiche che hanno permesso alla UFC di uscire dall’ombra della clandestinità per indossare quell’abito buono che nel corso degli ultimi anni le ha permesso di diventare una delle sigle per antonomasia delle MMA nel mondo e di suscitare prestigio ed interesse di pubblico e di media su tale disciplina da combattimento. Forse l’unico rammarico dalle prime edizioni rispetto a quelle odierne è che si facevano più fatti e meno fiumi di parole che, puntualmente, straripano nelle conferenze stampa organizzate in vista dei match dei lottatori più blasonati. Ma d’altronde, anche questo è spettacolo!

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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