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    Rickson Gracie, l’imbattuto “anestesista” delle MMA

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    Feroce. Potente. Tecnico. Temibile. Questi e molti altri aggettivi possono descrivere la figura di Rickson Gracie, uno dei più grandi artisti marziali misti di tutti i tempi. E’ il membro imbattibile ed imbattuto del clan dei Gracie, famiglia di artisti marziali celebre per aver sviluppato e diffuso il Jiu Jitsu brasiliano, stile di lotta a terra derivante previa sperimentazioni ed adattamenti dal Jiu Jitsu tradizionale. Figlio del capostipite e fondatore del BJJ Helio Gracie, Rickson venne instradato nella pratica di tale disciplina fin in tenera età. La particolare attitudine del ragazzo lo porterà ad ottenere a soli diciotto anni la cintura nera del Brazilian Jiu Jitsu.

    Rickson Gracie, uno dei membri più famosi della Gracie Family, si è ritirato dalle MMA con uno score di undici incontri tutti vinti per sottomissione e nessuna sconfitta.

    Ebbe modo di crearsi una reputazione anche al di fuori dai confini brasiliani quando venne contattato da Erik Paulson, altra leggenda delle MMA, a competere nella neonata Vale Tudo Japan. Questa competizione ( il cui nome deriva dal termine portoghese vale tudo ovvero vale tutto) è una versione nipponica del tipo di combattimenti diffusisi in Brasile nella prima metà del XX secolo e che prevedono un regolamento molto permissivo. Ciò ha permesso a praticanti di diversi stili di arti marziali di confrontarsi in quanto sono ammesse tecniche di lotta corpo a corpo e di colpo e le cui uniche due regole non ammesse erano morsi e graffi. L’organizzatore del Vale Tudo Japan è stato Satoru Sayama, noto per essere stato il primo Tiger Mask nonché il fondatore dello Shooto (forma di MMA). Rickson si aggiudicò le edizioni del 1994 e del 1995, dimostrando la superiorità del BJJ e, nello specifico, dello stile Gracie che all’epoca non aveva rivali.

    Rickson Gracie durante un match. Da notare i guanti a dita aperte che, ad oggi, sono diventati di uso comune nella UFC come viene oggigiorno concepita

    La fama del Brazilian Jiu Jitsu e di Rickson Gracie ebbe un picco di popolarità tale in Giappone da portare nel 1997 alla creazione del Pride Fighting Champsionship, una tra le più prestigiose competizioni sportive che ha permesso l’affermarsi di leggende delle MMA quali Mirko “CroCop” Filipovic, Mauricio Rua, Fedor Emelianenko, “Rampage” Quinton Jackson e Wanderlei Silva. Rickson Gracie partecipò alla prime due edizioni dell’evento combattendo contro il giapponese Nobuhiko Takada, battendolo in entrambi i match per sottomissione con una leva articolare al braccio (armbar). Si è ritirato dalle MMA con uno score di undici incontri tutti vinti per sottomissione e nessuna sconfitta, dedicandosi all’insegnamento e alla divulgazione del Gracie Jiu Jitsu, allenando altri lottatori tra i quali suo figlio Kron, attualmente sotto contratto con l’UFC.

    Rickson Gracie combatte contro Nobuhiko Takada in una delle prime due edizioni del Pride Fighting Championship

    Lo stile di Rickson Gracie è sempre stato caratterizzato da una tecnica sopraffina mista ad una elevata capacità di analisi delle varie situazioni di combattimento che mirava a studiare e trovare il punto debole del suo avversario per finalizzarlo con rapidità e ferocia. Tecnicamente si può definire il Mike Tyson delle MMA per la fama e bravura tecnica che lo ha portato nel 2014 ad essere inserito nelle leggende della Hall Of Fame delle MMA. Importante è anche l’apporto dello Yoga e della meditazione che Rickson inseriva nella sua impegnativa routine di allenamento e che gli ha permesso di fare un cameo nel film L’incredibile Hulk (2008) come istruttore di meditazione di Bruce Banner. Rickson Gracie è quindi un grandissimo atleta tra i pionieri delle arti marziali miste e che, grazie a personaggi come lui e suo fratello Royce sono arrivate al successo di pubblico e di media di cui godono oggigiorno.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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