
Obrigado pela Bossa Nova, Joao Gilberto
La notizia della morte di Joao Gilberto, leggendario chitarrista e cantante brasiliano tra i fondatori della Bossa Nova, giunge come un macigno in una nottata dal caldo soffocante. Fuori non giunge un alito di vento neanche per sbaglio e anche stanotte do il benvenuto all’insonnia, mia vecchia amica. Il mondo (e di conseguenza quello della musica) perde uno dei suoi protagonisti più rappresentativi, in grado di dare vita ad una nuovo modo di esprimersi con la chitarra che dalla fine degli anni Cinquanta diventerà parte integrante del tessuto culturale e musicale carioca: la Bossa Nova.

Questo genere musicale si sviluppò a metà degli anni Cinquanta prendendo elementi dalla Samba e dalla tradizione musicale brasiliana sapientemente miscelata con la musica nordamericana del tempo e con elementi in comune del cosiddetto Cool Jazz. All’inizio la Bossa Nova non venne subito apprezzata ma il successo del brano Chega De Saudade permise al genere di diffondersi e di essere apprezzato in tutto il Brasile.
L’avvento della Bossa Nova permise anche l’introduzione di alcune finezze tecniche di esecuzione diventate veri e propri valori aggiunti per chi ascolta i brani che fanno parte di questo genere musicale. Joao Gilberto sviluppò un particolare stile di esecuzione chitarristica che venne ribattezzato batida: quest’ultimo consiste nel impiegare la mano destra sulle corde della chitarra. Ciò avviene senza arpeggio ma alternando il pollice sui bassi al contemporaneo pizzicare delle corde e diventerà uno degli elementi caratterizzanti del genere insieme alla sessione ritmica che viene prodotta con la mano sinistra del batterista che batte sul rullante, dando vita ad un ritmo incalzante.

La grande occasione per la Bossa Nova e i suoi protagonisti ( Joao Gilberto, Antonio Carlos Jobim e il poeta Vincius de Moraes) arriva nel 1961: il chitarrista statunitense Charlie Byrd durante una sua tournée rimase colpito dalle nuove sonorità carioca e dall’ormai famosa tecnica della batida di Gilberto e dei suoi seguaci. Tornato in patria Byrd propose le sonorità carioca a diverse case discografiche, suscitando solo quale pavida curiosità e nulla più. Deciso a voler far conoscere questo genere musicale contattò il sassofonista Stan Getz, il quale stava vivendo un periodo professionalmente non facile in quanto il Jazz si stava avviando a vivere una sincera crisi commerciale. Una volta ascoltati i dischi di Joao Gilberto Getz propose le sonorità ai dirigenti dell’etichetta discografica per la quale era sotto contratto, i quali acconsentirono a produrre il disco Jazz Samba, vera e propria pietra miliare della stupenda fusione tra il Jazz e la Bossa Nova.

Ma non si può parlare di Joao Gilberto e della Bossa Nova senza menzionare Astrud Gilberto, cantante e moglie di Joao che legò la sua figura e la sua voce in maniera indelebile a brani indimenticabili quali Agua De Beber, The Girl Of Ipanema (Garota de Ipanema), Corcovado (Quiet Night of quiet stars) dove è accompagnata dalla voce e dal tocco unico della chitarra del marito e dal suono frizzante del sax di Stan Getz, raccolti nel sublime album Getz/Gilberto del 1964. Oggi la Bossa Nova è legata in maniera indissolubile alla cosiddetta saudade, atteggiamento di nostalgico rimpianto insito nello spirito del popolo brasiliano e alle assolate e dorate spiagge carioca e alle bellezze che il Brasile e la sua gente sono in grado di trasmettere. Parallelamente cresce anche il rammarico per il fatto che le emozioni della Bossa Nova e la grandezza di un personaggio del calibro di Joao Gilberto vengano ignorate dalle nuove generazioni, assai poco educate nel riconoscere la stupefacente paletta emotiva che un vero capolavoro sonoro è in grado di regalare. In ogni caso grazie di tutto, Joao Gilberto. Muito Obrigado.
Hank Cignatta
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