
L’umorismo è una cosa seria: nasce l’Osservatorio Feldman
La data astrale è il 15 aprile 2025. Il luogo è Milano. Il cielo è grigio, la nebbia danza come una ballerina ubriaca tra i Navigli e intanto in città nasce qualcosa che odora di rivoluzione. Ma non è politica, non è marketing e non è nemmeno la presentazione del guru di turno che ti spiega come diventare milionario mentre sei intento/a fare cose che non si addicono ad un articolo sobrio come questo. È l’umorismo, quello vero. Quello che graffia, che consola, che unisce, che smonta le impalcature del potere con il sorriso sghembo di un clown anarchico. È l’Osservatorio Feldman, baby. E non è uno scherzo.

Fondata da un gruppo di accademici, artisti e geni borderline, questa nuova associazione culturale non si limita a fare “eventi simpatici” con aperitivo e risate di cortesia. Qui si parla di esplorare il comico come chi si addentra in una giungla lisergica armato solamente di sarcasmo e spirito critico. Un freak show interdisciplinare dove la scienza flirta con il teatro, la psicologia va a letto con la letteratura e l’intelligenza artificiale ride di sé stessa (e, per questo, già più avanti di molti umani).
L’arte di ridere seriamente: la missione visionaria dell’Osservatorio Feldman
Cultura dell’umorismo. Tre parole che suonano come un ossimoro, tipo “ordine creativo” o “Ministero della Pace”. Ma qui fanno sul serio. L’obiettivo è chiaro: trasformare il comico in uno strumento di conoscenza, inclusione e innovazione sociale.
Come? Semplice: aprendo un laboratorio permanente dove si mescolano menti folli e metodologie rigorose, dove l’umorismo diventa linguaggio universale e ponte tra discipline, generazioni e culture. L’umanità è in tilt, il mondo è una sitcom post-apocalittica. Ridere è l’unica risposta sensata.

Chi ride per ultimo, capisce meglio: il dream team dei maestri della risata
Altro che cabaret da happy hour: il comitato scientifico dell’Osservatorio Feldman e che annovera Sergio Spaccavento come suo presidente, sembra uscito da un casting per una nuova divinità pagana del comico. Molte le discipline, tra cui: arte, business, cinema, comedy, diritto, diveristy/inclusion, etica, divulgazione, filosofia, fumetti, game design, giornalismo, letteratura, linguistica, marketing/adv, medicina, musica, neuroscienza, politica, psicologia, stand up, storia/folklore, teatro, tech/IA, tv e molto altro. Un’orgia intellettuale e artistica degna di un festival di Salvador Dalí.
Cinque strade per un delirio organizzato: cosa fa davvero l’Osservatorio Feldman?
1. Ricerca accademica e pubblicazioni
La teoria non è solo noia universitaria: è la benzina per capire perché ridiamo e cosa ci rivela quella risata. In collaborazione con enti pubblici e privati, l’Osservatorio Feldman sforna studi, articoli e idee borderline.
2. Eventi e festival
Dalle tavole rotonde ai palchi incendiati: seminari, workshop e rassegne culturali per mettere in scena l’umorismo nella sua forma più viva, contaminata e caotica.
3. Inclusione sociale
Il comico come chiave di accesso per il diverso, per il fragile, per l’emarginato. L’Osservatorio lavora con scuole, comunità e organizzazioni, costruendo ponti tra culture e generazioni a suon di gag e satira.
4. Formazione per professionisti
Workshop e corsi per aziende e professionisti: l’umorismo come strumento di comunicazione, creatività e sopravvivenza aziendale in tempi distopici.
5. Sperimentazione totale
Esplorare i nuovi linguaggi della comicità contemporanea. Internet, meme, intelligenza artificiale, stand-up metaversica.
Un omaggio a Lenny Bruce: il santo patrono della comicità sovversiva
Nel centenario della nascita di Lenny Bruce, l’Osservatorio lo consacra nella sua Hall of Fame. “Ha trasformato la stand-up comedy in un atto politico”, dice il comitato. Lenny non raccontava barzellette. Sparava contro l’ipocrisia a colpi di monologhi incandescenti. E l’Osservatorio Feldman gli rende giustizia con eventi, rassegne e riti collettivi dedicati al suo spirito impuro.

Vuoi entrare nel Circo? Ecco come aderire!
Il portale d’ingresso è digitale. Puoi iscriverti all’Osservatorio Feldman via sito web oppure inviare un piccione viaggiatore digitale a info@osservatoriofeldman.it. Per chi ama scrollare invece , ci sono anche i social: Instagram, LinkedIn, Facebook.
E se ti senti strano abbastanza, ci vediamo lì. Diventa socio e tesserati anche tu. Con o senza naso rosso.
Hank Cignatta
Alan Comoretto
Riproduzione riservata©
Post a Comment
Devi essere connesso per inviare un commento.