Il Misterioso Mito del piercing Prince Albert

Il Misterioso Mito del piercing Prince Albert

La Dani California del momento è appassionata di piercing e tatuaggi, che sfoggia distribuiti in modo sexy ed uniforme in tutto il suo corpo sensuale. Mentre torniamo da una serata al cinema si ferma davanti alla vetrina di uno studio di tatuaggi e piercing sotto i portici del centro di Nevrotic Town. I suoi occhi si illuminano nel vedere le foto dei tatuaggi esposti in vetrina e di alcuni modelli di piercing. Il suo sguardo si fa malizioso quando vede il modellino di un glande perforato da un piercing e recante sotto la scritta Prince Albert. Immediatamente sul mio volto si dipinge un’espressione di dolore mentre la Dani California mi parla della storia, delle leggende e delle verità non dette su questo tipo di piercing.

Prince Albert, Il piercing più controverso del pianeta

Ti sei mai chiesto chi diavolo fosse il Principe Alberto e perché diavolo il suo nome sia associato a uno dei piercing genitali maschili più famosi (e dolorosi) della storia? Se la tua risposta è negativa preparati a un viaggio tra mito, folklore e un pizzico di follia vittoriana. Perché questa non è solo una storia di aghi e anelli ma di sovrani, repressione sessuale e moda assurda.

Il principe Alberto di Sassonia Goburto Gotha

Il mito: il pene ingabbiato di un principe

La leggenda più diffusa racconta che il Principe Alberto, marito della Regina Vittoria, portasse questo piercing per una ragione tanto bizzarra quanto incredibile: sistemare il suo regale uccello all’interno dei pantaloni aderenti dell’epoca. A quanto pare, nel XIX secolo, andava di moda il “dressing ring”, un anello che serviva a mantenere il pene in una posizione discreta, impedendogli di creare imbarazzanti attacchi di priapismo sotto gli elegantissimi pantaloni attillati dell’epoca vittoriana. Che classe, eh?

La leggenda attorno al Prince Albert. Illustrazione tratta dal volume The Story of Sex A Graphic History Through the Ages

Prince Albert: Realtà o trovata pubblicitaria?

Ma aspettate un attimo. Questa storia ha delle crepe. Per prima cosa non esistono documenti ufficiali che confermino che il Principe Alberto avesse davvero questo piercing. Tutto sembra essere nato nei circoli underground del piercing degli anni Settanta, quando Jim Ward, pioniere del body piercing, contribuì a diffondere il mito per rendere l’idea più appetibile e legittima. Per dirla tutta, il “Prince Albert” potrebbe essere stato una trovata pubblicitaria ante litteram, un brillante esempio di storytelling che ha dato vita a una leggenda ancora viva oggi.

Origini più antiche: dal rituale al piacere

Se scaviamo un po’ più a fondo scopriamo che il piercing genitale non è affatto un’invenzione vittoriana. Molte culture antiche, dai nativi americani agli indiani Sadhu, hanno praticato piercing intimi per motivi rituali o sessuali. Alcuni affermano che il Prince Albert abbia radici nell’antica Roma, dove i gladiatori si foravano il pene per evitare di avere erezioni incontrollate. Altri lo collegano alla cultura dell’India e del Sud-est asiatico, dove i piercing genitali maschili venivano usati per aumentare il piacere sessuale o come dimostrazione di forza e disciplina.

Un Prince Albert

Il boom moderno: tra BDSM e ribellione

Oggi il Prince Albert è diventato un’icona del mondo del piercing e del BDSM. Se negli anni Settanta era un segno di appartenenza a sottoculture ribelli, oggi è una pratica diffusa tra chi cerca nuove esperienze erotiche o vuole semplicemente decorare la propria anatomia in modo originale. Certo, non è per tutti. Men che meno per il sottoscritto. Parliamo pur sempre di un foro che attraversa l’uretra. Ma per chi ha il coraggio di affrontare l’ago la ricompensa sembra essere un mix di estetica, stimolazione e un’innegabile storia da raccontare al bar (magari evitando i dettagli più cruenti).

Modelli di Prince Albert a confronto

Conclusione: tra storia e leggenda, il mito resiste

Che il Principe Alberto abbia davvero sfoggiato questo piercing o meno, poco importa. La sua leggenda vive ancora, e il nome “Prince Albert” rimarrà per sempre sinonimo di trasgressione, stile e un pizzico di follia storica. Forse non sapremo mai la verità al 100%, ma in fondo è proprio questo il bello: la storia è fatta anche di miti e il mondo del piercing non fa eccezione. E ora, se hai il coraggio, sai tutto quello che ti serve prima di prendere una decisione o semplicemente per sfoggiare un aneddoto davvero fuori dal comune alla prossima serata tra amici.

Hank Cignatta

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