
Larry Graham, il profeta del funk che diede voce al basso elettrico
Se il basso potesse parlare, lo farebbe con la voce di Larry Graham. Ma non una voce qualunque: un ruggito funky, un tuono ritmico, un boato di groove capace di far tremare anche l’anima più austera. Lui è l’uomo che ha preso il basso e gli ha insegnato a urlare, a cantare, a raccontare storie di funk e rivoluzione. E lo ha fatto con uno schiaffo. Letteralmente. Signore e signori, preparatevi per un viaggio all’interno della storia del padrino del basso elettrico.
Un’infanzia tra gospel e soul: la nascita del groove
Larry Graham nasce nel 1946 a Beaumont, in Texas, ma il destino lo porta presto tra le braccia della California. Figlio di una pianista e di un cantante gospel, il piccolo Larry cresce in un universo sonoro che gli scorre nelle vene come un fiume in piena. Da bambino suona la chitarra, ma poi succede l’inevitabile: il richiamo del basso. Quel richiamo profondo, cavernoso, pulsante. E Larry risponde.

Il suo primo palcoscenico è la chiesa, il battesimo musicale avviene tra gospel e soul. Ma non basta. Il funk sta chiamando e Larry è pronto a rispondere con la sua arma segreta: lo slap.
Lo schiaffo che cambiò la storia del basso
Si racconta che l’idea dello slap bass gli sia venuta per necessità. Sua madre suonava il pianoforte nei locali e nei piccoli club e un bel giorno la band si ritrova senza batterista. Niente percussioni, niente groove. Ma Larry non si perde d’animo: inizia a schiaffeggiare le corde del basso con il pollice e a pizzicarle con l’indice, simulando il suono della grancassa e del rullante. Boom. Ecco la rivoluzione.
Quello che era un espediente diventa subito un’arma letale. Il suo stile è una scarica elettrica nelle orecchie di chiunque lo ascolti. I bassisti guardano, prendono appunti e cercano disperatamente di capire come diavolo faccia. Il basso non è più un semplice accompagnamento: ora è un leone in gabbia pronto a scatenarsi.
Graham Central Station: Il Culto del Groove
La sua fama esplode quando entra a far parte di Sly & The Family Stone. Con loro, il basso non è più solo una linea di supporto: diventa il cuore pulsante, il terremoto che scuote le fondamenta del soul e lo trasforma in qualcosa di sporco, crudo ed irresistibilmente sexy. Brani come Thank You (Falettinme Be Mice Elf Agin) e Dance to the Music non sono solo hit: sono inni generazionali, bombe funk che ancora oggi fanno muovere i culi di chiunque le ascolti.
Gli anni Settanta sono il suo regno che non ha confini temporali. Persino un certo Prince, il genio di Minneapolis, cade ai suoi piedi e lo chiama per suonare con lui. Perché se vuoi il funk, devi passare da Larry. Ha fondato anche il superegruppo Graham Central Station, altro pilastro del Funk.
L’eredità di un titano
Oggi, il mondo del basso è popolato da discepoli dello slap. Da Marcus Miller a Flea, da Victor Wooten a Les Claypool, tutti devono qualcosa a Larry Graham. Lui ha preso il basso e l’ha trasformato in una macchina da guerra ritmica. E anche oggi, quando imbraccia il suo strumento e tira fuori quelle note poderose, il tempo si ferma e l’universo danza.
Larry Graham non è solo un bassista. È un rivoluzionario, un profeta, un maestro del groove. Se oggi il funk scorre nelle vene della musica contemporanea, è grazie a lui. E allora la prossima volta che senti un basso che schiaffeggia il silenzio, sai chi ringraziare.
Hank Cignatta
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