L’incredibile storia di Wim Hof, The Iceman
Nel nostro Paese si tende a guardare con diffidenza verso tutto ciò che non passa attraverso i canali ufficiali di informazione e di intrattenimento. Per carità, bisogna fare delle doverosi distinzioni per evitare che ogni puttanata partorita nel corso di una notta insonne possa diventare verbo di una verità assoluta che non ammette repliche o contraddittori di sorta. Ma di fronte a cose particolari l’italiano medio tende sempre a storcere il naso per diversi fattori: poca voglia di informarsi sul determinato argomento, poca fiducia nel fatto che questo o quell’altro programma televisivo non abbia dedicato puntate al suddetto argomento o, nella maggior parte dei casi, ignoranza che offusca le menti e rende inutile ogni qualsivoglia forma di presa di coscienza di punti di vista differenti rispetto al proprio. Tra questi argomenti vi è, molto probabilmente, la storia di Wim Hof.
Olandese, classe 1959, Wim Hof è un atleta di sport estremi nonché detentore di diversi record del mondo per la più lunga nuotata sotto i ghiacci con il corpo a completo contatto con la superficie ghiacciata nonché quello per una mezza maratona corsa a piedi nudi su ghiaccio e neve. Molto probabilmente i più attenti di voi lo avranno visto come ospite in qualche puntata dello show del Guinnes World Record (addirittura la prima della versione italiana condotta dalla D’Urso) a dimostrare le sue incredibili capacità di controllo della propria temperatura corporea in situazioni estreme, come quella di essere immerso in una vasca piena di ghiaccio per una durata di tempo che ha migliorato di volta in volta (arrivando anche alle due ore).
Hof si è spinto anche a tentare nel 2007 la scalata dell’Everest per un altitudine di 7.200 metri indossando soltanto pantaloncini corti e gli scarponi, non riuscendo a raggiungere la vetta a causa del riacutizzarsi di un vecchio infortunio ad un piede. Nel 2009 raggiunge la vetta del Kilimangiaro nell’arco di tempo di due giorni, sempre con il medesimo equipaggiamento. Ma che cosa spinge Wim Hof a lanciarsi in queste imprese fuori dall’ordinario e, soprattutto, ad evitargli una morte per assideramento? Tutto è da ricondurre alla tragica scomparsa della sua prima moglie, Marivelle- Marie, morta suicida nel 1995. Da quel momento Hof ha dovuto dare un drastico cambio alla sua vita, specialmente per far fronte alla crescita dei suoi numerosi figli che, all’epoca, doveva crescere da solo. Proprio da questa tragica esperienza Hof avrebbe imparato il metodo per controllare le sue emozioni e gestire al meglio il proprio organismo in situazione estreme o di stress.
Nel corso degli anni ha sviluppato un suo metodo, chiamato appunto Wim Hof Method (WHM), creato in collaborazione con sui figlio Enahm. Il WHM si basa su tre pilastri: respirazione, terapia del freddo e meditazione. Le persone che seguono questo metodo, mettendolo in pratica all’interno della propria quotidianità , hanno riscontrato diversi benefici: per quanto riguarda la respirazione significa effettuare degli esercizi per affrontare al meglio situazioni di stress, migliorare la qualità del sonno ed avere un più rapido recupero dagli sforzi fisici e mentali. La terapia del freddo concerne l’esposizione del proprio corpo a basse temperature (come ad esempio docce con acqua fredda) per ridurre le infiammazioni muscolari, migliorare i cicli metabolici e avere una più pronta risposta del proprio sistema immunitario. La meditazione è rivolta invece sulla focalizzazione di un determinato obiettivo e a migliorare la forza di volontà. D’altronde, volere è potere, giusto?
Per carità, lungi da noi l’idea di convertirvi verso qualcosa che (molto probabilmente) una larga fetta di persone considera ancora roba empirica, da pazzi o semplicemente frutto della mente di una persona che pensa di essere una sorta di nuova divinità. Quello che ci ha profondamente colpito è l’approccio di Wim Hof nel gestire il proprio corpo, la propria mente e il proprio organismo in situazioni in cui altre persone molto probabilmente non avrebbero modo di poter raccontare da vive. Anche la scienza si è interessata alla sua persona, sottoponendolo a diversi esperimenti atti a cercare di “smascherare” la figura di un personaggio che negli ultimi anni, con il suo metodo, sta facendo diversi proseliti anche tra illustri personaggi dello sport che hanno modo di notare dei significativi miglioramenti sulla propria persona e sulla loro routine di allenamento. Anche se, purtroppo, viviamo in tempi dove si tende facilmente ad etichettare come strano e a guardare con disgustato distacco ciò che non ritrova un massivo riscontro nell’immaginario collettivo la figura di Wim Hof, il suo metodo e il suo modo di intendere la vita rappresentano senza dubbio un punto di vista alternativo ed interessante con il quale entrare a contatto. A differenza di come appare, Hof non è quindi un fenomeno da baraccone che deve sempre dimostrare di essere un reale supereroe all’interno di una umanità incasinata e ormai completamente fottuta. D’altronde la mente teme ciò che è sconosciuto e quando il saggio indica la Luna, lo stolto si sofferma meravigliato a guardarne il dito che la indica.
Hank Cignatta
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