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    Breakwater, i padrini del funk soul

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    Eccomi lì, intrappolato in una gabbia di raffreddore a rantolare sul divano e a chiedermi come sia stato possibile che un dannato sbalzo di temperatura sia riuscito a mettere le ganasce alla mia quotidianità, rendendomi afono e con più catarro che sentimenti. Prendo le medicine del caso, faccio i fumenti e resto al caldo mentre cerco di accorciare i tempi di recupero da questo seppur piccolo ma fastidioso incidente di percorso. E una volta giunta la notte, già in combutta con la mia nota insonnia, poter sperare in mezzo minuto di riposo è pressoché impossibile con questo raffreddore che mi tiene in ostaggio. Mi affido al potere taumaturgico di Youtube, che mi permette di fare dei viaggi nel tempo senza pari. Mentre vado errando tra video di esibizioni musicali, spezzoni di vecchi programmi musicali e testimonianze di un mondo che non c’è più, il mio amico algoritmo, con il garbo che ha ormai compreso deve avere con il sottoscritto, mi spara la sua proposta. Si fa così strada nei miei padiglioni auricolari Release The Beast dei Breakwater, brano del 1980. Fin dalle prime note rimango impietrito, in quanto sono le sonorità che ho imparato a conoscere grazie a Robot Rock dei Daft Punk. Qui suona decisamente più funky, seppur elettronica. Ma il risultato è sempre quello. E in tempi in cui sui social girano strani remix che alle volte nulla hanno a che fare con il piacere del mischiare tra loro brani che possono suonare bene assieme mi metto alla ricerca di qualche info in più. Ed ecco che il mitico duo francese di musica elettronica ha campionato la parte elettronica di quel brano, facendolo diventare uno dei più famosi e riconoscibili del loro repertorio. Ma ascoltare Release The Beast è davvero tutt’altra storia. Note che già si conoscono, ma nella loro versione originale è davvero tutt’altro tipo di esperienza.

    Ma partiamo con ordine: i Breakwater sono una band funk formatasi a Philadelphia nel 1971 i cui componenti sono Gene Robinson (voce solista/ tromba), Greg Scott (legni), James Gee Jones (batteria), John “Dutch”Braddock (percussioni), Kae Williams Jr. (tastiere), Linc Gilmore (chitarra) e Steve Green (basso). I membri principali della band si incontrarono alle superiori e, su impulso di Williams, diedero origine al progetto. Nel 1978 firmano un contratto con l’etichetta discografica Arista Records, con la quale pubblicarono due album. Il primo omonimo disco di debutto venne pubblicato lo stesso anno del loro contratto discografico e vede in copertina il dettaglio delle labbra di una donna, intenta a rinfrescarsi con un getto d’acqua. Da questo disco degni di nota sono i brani Work It Out, You Know I Love You, No Limit e Feel Your Way. Due anni dopo nel 1980 danno alle stampe il loro secondo album intitolato Splashdown. Poco dopo il rilascio del disco la band lascia la Arista Records per poi sciogliersi poco dopo. Kae Williams Jr. diventa scrittore, produttore e pianista turnista. Dopo i Breakwater, Williams suona il piano e le tastiere in diverse registrazioni per diversi artisti. E’ co- autore del testo I’ll do my best delle The Ritchie Family, scrive la canzone Imagination della BB & Q Band e si alterna al piano con il gruppo dei Change.

    Lo stesso è valso per gli altri membri della band, diventati nel corso degli anni apprezzati musicisti che hanno avuto modo di alternarsi nelle registrazioni di artisti del calibro di Patti Labelle, Eddie Murphy (si, proprio lui, negli anni Ottanta ha anche inciso qualche disco), Phyllys Hyman e molti altri.

    I Breakwater nel 1978

    I Breakwater sono senza dubbio i padrini del funk soul, capaci con le loro sperimentazioni sonore che hanno visto contaminazioni tra generi diversi quali il rock e il pop di creare qualcosa di unico e in grado di diventare, per anni, punto di riferimento per numerosi artisti dello stesso genere per numerosi anni a venire. Non c’è da stupirsi che quei geni dei Daft Punk abbiano attinto a piene mani alle sonorità di quel periodo, riuscendo a creare qualcosa che perdura ancora oggi. Però, come spesso avviene in questi casi, i Breakwater non godono del successo che meriterebbero. Anche perché l’enorme successo mondiale di Robot Rock ha consegnato alle nuove generazioni un brano che ormai viene identificato con il duo francese di musica elettronica. Ma andare a riscoprire le radici di certe sonorità, oltre che uno dei mezzi più interessanti per far veicolare la cultura, è un viaggio a ritroso nelle note e in quei tempi in cui la musica era ancora qualcosa di decisamente importante.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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