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    Jonathan Astarita, una vita nel segno della Muay Thai

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    Sabato 28 gennaio 2023. Finisco di tirare l’ultima nota di una sigaretta rimasta in un vecchio pacchetto abbandonato da non so chi nella mia auto mentre mi metto al volante della mia fedele Great Point Blue Shark in direzione del palazzetto dello sport di Nevrotic Town (o Torino, se siete amanti dello stile Liberty). Fuori c’è una fitta nebbia che si taglia con il coltello. Passo a prendere il mio amico Ted con il quale avrò modo di assistere all’edizione di quest’anno di Thai Boxe Mania, imperdibile appuntamento per gli atleti e gli appassionati degli sport da combattimento. L’affluenza di pubblico è impressionante, dettata anche dalla voglia di tornare alla “normalità” dopo le restrizioni dovute alla pandemia. Ted è impaziente di vedere i combattimenti che sono in cartellone in serata: insieme intoniamo un coro di bestemmie per la difficoltà di riuscire a trovare un buco dove poter parcheggiare il mio bolide blu metallizzato. Come in una sorta di legge di Murphy al contrario, poco dopo un piccolo pertugio fa capolinea dalla coltre di nebbia. Parcheggiamo e ci fiondiamo in direzione della cassa. Ritiro il mio accredito stampa e il biglietto omaggio per Ted, il quale inizia a farsi strada tra la folla che attende di entrare al palazzetto per gustarsi gli incontri della sera. Io aspetto la ragazza responsabile dell’ufficio stampa dell’evento, la quale mi consegna un braccialetto giallo con su scritto press che mi lego attorno al mio ingombrante polso destro. Lo mostro agli addetti all’ingresso, i quali con inspiegabile reverenza mi fanno cenno di passare mentre altre persone in fila per entrare muggiscono in senso di dissenso per il fatto che sono passato loro davanti. Io e Ted ci facciamo strada tra la folla ed entriamo nel palazzetto per poi dividerci: lui sale all’anello superiore mentre io mi addentro nella zona riservata alla stampa, non lontano dal ring. Riconosco Geeno Lateeno, il dj che mette i brani di ingresso per ogni lottatore: non sarà il primo incontro della serata. Intorno a me una folla urlante entusiasta di essere lì. Prendo posto giusto in tempo per vedere iniziare il match tra l’italiano Jonathan Astarita e il francese Marwane Zerguit valido per il titolo WKN European Championship Muay Thai pesi leggeri e che si aggiudicherà il fighter italiano per kot alla quinta ripresa, dominando per tutto l’incontro. Torino torna ad essere, per una notte, la capitale degli sport da combattimento.

    Jonathan Astarista (guantoni rossi e pantaloncini neri) si aggiudica il titolo europeo WKA pesi leggeri

    Quella di Jonathan Astarita è una vita dedicata allo sport e alla sua importanza: già alla tenera età di quattordici anni mostra interesse nei confronti delle arti marziali, arrivando a praticare Kung Fu, Taekwondo, Full Contact e Kick Boxing. Il suo percorso marziale lo porta ad approcciarsi alla Muay Thai, che approfondisce e studia fino ad innamorarsene totalmente. Un vero e proprio colpo di fulmine. Mentre continua la pratica nel 2014 ha inizio il suo percorso formativo che lo porta al conseguimento del primo diploma da allenatore di Muay Thai. Nel corso negli anni cerca di perfezionare la sua tecnica, allenandosi con diversi insegnanti per cercare di apprendere sempre nuovi stili e ricevere nuovi stimoli: questo percorso lo porta a diplomarsi come istruttore e, in seguito, come Kru ( titolo di insegnante in thailandese) di primo livello presso l’Amarit Muay Warrior Institute con sede a Bangkok e diretta dal Gran Master Deycha.

    Nonostante la teoria sia fondamentale, non poteva mancare anche la pratica: la carriera professionistica di Jonathan vanta un palmares di trentanove incontri di cui ventitré vittorie, tredici sconfitte e tre pareggi. Si laurea due volte campione italiano dilettanti per poi aggiudicarsi nel 2017 la Coppa Italia a Torino. In seguito raggiunge il secondo posto del podio a Rimini nel corso dell’Open Cup di Rimini e poco dopo si laurea campione italiano Pro di Muay Thai. Inizia per lui una serie di incontri a livello internazionale che, nel 2019, gli permetteranno l’ingresso nel circuito Yokkao che lo vede contrapposto al thailandese Yodchai per la cintura internazionale WBC e successivamente per il mondiale WTKA in Inghilterra.

    Jonathan Astarita (sinistra) in azione

    Ma alle volte la vita scombina le carte in tavola, diventando la più ostica delle avversarie: dopo lo stop forzato dettato dalla pandemia, Jonathan si trova davanti al bivio della sua esistenza e della sua carriera da atleta. Non sa bene se continuare a combattere: ha trentadue anni, una palestra ben avviata da gestire ( la Vayupak Gym) e il ruolo di marito e padre di famiglia con quattro figli da crescere. Nel gennaio 2022 decide di non salire sul ring e di essere all’angolo del fratello Mike (altro fighter di tecnica ed esperienza), ricevendo poco dopo l’offerta di salire sul ring e combattere per il titolo italiano WBC. Una decisione sofferta, che decide di accettare anche grazie al prezioso supporto della sua famiglia. Lo scorso Aprile si aggiudica il titolo italiano Pro vincendo con un granitico KO al secondo round, mettendo così al tappeto anche i tanti dubbi che lo avevano attanagliato. La fresca conquista del titolo europeo WKN a Thai Boxe Mania 2023 spiana la strada al prosieguo di una carriera di un lottatore che ha ancora tanto da dire nella Muay Thai.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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