シ テ ィ ー ポ ッ プ: City Pop, la voglia musicale d’occidente del Giappone
Interno. Notte. Il mio appartamento. Torno a casa dopo una lunga e ristoratrice passeggiata con la mia Nöel che, finalmente, è esausta e pronta per dormire. Come di consueto punto il telecomando come una pistola contro il mio televisore intelligente, avvio Youtube e mi lascio trasportare negli anfratti più magici del Tubo. Il mio amico algoritmo, che sa che non deve rompere i coglioni più di molto, ogni tanto mi butta qualche consiglio musicale e devo ammettere che finora non si è mai sbagliato. Finisco nel lato musicale patinato e pieno di luci al neon della Tokyo degli anni Ottanta. Parte una playlist che mi introduce a Midnight Pretenders della cantante Tomoko Aran, una delle cantanti più famose ed apprezzate del cosiddetto City Pop.
Sussulto sul letto, riconoscendo il lavoro di campionamento fatto da questo pezzo da The Weeknd nel brano Out Of Time. Ora posso ufficialmente iniziare il mio viaggio nella facoltosa Tokyo musicale degli anni Ottanta.
Il City Pop è uno stile musicale popolare in Giappone tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Il genere è un mix di musica pop occidentale e musica tradizionale giapponese, spesso con elementi di jazz, soul e funk. E’ stato creato come un modo per attirare il seguito del crescente numero di giovani che vivevano in quel periodo nelle città del Giappone e la sua popolarità ha coinciso con il boom economico nipponico degli anni Ottanta. La più grande star del genere è stata Tatsuro Yamashita, che ha piazzato una serie di successi in prima posizione nelle classifiche musicali in quel periodo. Il genere ha perso di seguito ed interesse all’inizio degli anni Novanta ma ha visto una rinascita negli ultimi tempi, con una nuova generazione di artisti del calibro di Kenshi Yonezu e Yasutaka Nakata che hanno creato la propria interpretazione di City Pop. Molti brani sono stati inseriti anche in molti cartoni provenienti dal Sol Levante (anime) tra cui spicca l’esempio più famoso di Lupin III, celebre per le sue trame e le sue canzoni.
Sempre nell’accezione moderna di City Pop vi è anche una corrente “occidentale”, che vede nella musica dei Ginger Root una delle forme che più si avvicina ai canoni tradizionali giapponesi che hanno reso famoso questo sottogenere. Sono brani molto radiofonici e che sulle piattaforme sociali come Youtube ben riescono ad inquadrare il periodo d’ispirazione, grazie ai video che richiamano proprio allo stile dei ruggenti anni Ottanta. Anche l’Italia ha regalato una preziosa perla musicale di un artista oggigiorno insospettabile ma questa è davvero un’altra storia.
Hank Cignatta
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