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    Alex Zanardi, l’inossidabile atleta dalle nove vite e dalla volontà di ferro

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    Rieccoci, finalmente usciti dalle nostre prigioni domestiche intenti a fregarcene allegramente di ogni elementare norma di prevenzione per evitare che, da qui a breve, si torni tutti sotto sale. Sembrano immagini di ieri quelle di persone appollaiate sui loro balconi, intenti a cantare a squarciagola l’inno di Mameli che ricordano a stralci per quelle poche parole percepite prima del fischio di inizio di qualche partita della Nazionale di calcio, tutti intenti a gridare che #andràtuttobene e puttanate varie. Per non parlare delle risate nel sentire persone affermare che questa quarantena ci ha permesso di tornare a comprendere le reali priorità delle nostre esistenze, offuscate da una fretta generale che la società moderna rincorre a tutti i costi per obiettivi che di reale non hanno proprio niente. Parole ripetute senza cognizione di causa fino alla nausea, utilizzate dai giornali per i loro titoloni e dai network televisivi per le loro maratone di approfondimento. In realtà non siamo affatto cambiati, anzi. Siamo peggiorati, dimostrando che chi fa di se stesso una bestia si sbarazza della pena d’esser uomo. Via libera quindi al ritorno dell’esodo estivo, con auto incolonnate per chilometri sotto il sole cocente solamente per poter stare nel proprio mezzo quadrato di spiaggia, nuova microscopica gabbia dorata che non smette di essere lo status symbol al quale la società del Covid19 non può rinunciare per poter avere qualche argomentazione da snocciolare durante la pausa caffè in ufficio o da remoto.

    Torino deserta durante la quarantena forzata

    La notizia dell’incidente occorso ad Alex Zanardi, con un camion che lo travolto a bordo della sua handbike lo scorso venerdì, ha scosso il mondo dello sport e dell’opinione pubblica. Questo per via di ciò che Alex Zanardi ha rappresentato e rappresenta tutt’ora per il mondo dello sport e per quello della disabilità. Una vera e propria icona, capace di essere da esempio quando quella figlia di puttana comunemente chiamata vita decide di scombinare le carte in tavola per il puro gusto di sorridere di quanto fragili ed inconsistenti siano le certezze dell’Uomo. Zanardi è un felino tenace, che questa vita l’ha sempre guardata dritta in faccia con i suoi occhi penetranti come fari e capaci di spazzare via il terrore di quell’incertezza che giunge quando si ha la consapevolezza che la propria vita cambia drasticamente.

    Alex Zanardi dopo essersi laureato campione del mondo di paraciclismo nel 2019

    Come è già avvenuto e ancora avviene, c’è però il serio rischio che Alex Zanardi diventi vittima del processo di santificazione di questa ipocrita società perbenista (come già avvenuto con Nadia Toffa ). Persone che fino all’altro ieri nulla sapevano di lui o lo insultavano sui social diventano improvvisamente alfieri dell’impegno e fustigatori dei costumi. Bisogna fare molta attenzione a non confondere la stima per un personaggio unico con ciò che fa tendenza negli ultimi giorni. Uno dei più devastanti effetti collaterali del pensiero unico è quello di adoperarsi per ciò che la maggior parte delle persone fa, senza soffermarsi a pensare se si conosce realmente quella determinata persona o quel determinato fatto. Come sempre più spesso accade si fanno le cose per osmosi, per il semplice gusto di sentirti parte di un qualcosa che altrimenti isolerebbe chi verrebbe tacciato di essere diverso. Ebbene si, perché nella società che non vuole lasciare indietro nessuno e che condanna ogni qualsivoglia forma di discriminazione quest’ultima, effettivamente, c’è. E sapete qual’è il peccato più grave del quale ci si può macchiare nell’anno del signore 2020? Pensare con la propria testa. Avere una propria opinione, formulare una propria ipotesi (purché concreta e in linea con la realtà, s’intende) diventano quindi le future armi di distruzione di massa. Perché quelle di distrazione di massa sono da tempo ormai operative e ne stiamo vedendo in questo periodo i devastanti effetti. Come possiamo avere la pretesa di essere liberi se ci si vergogna di conoscere ciò che non deve essere cancellato? Ha quindi senso tifare per questa ennesima sfida che la vita ha posto sul cammino di Alex Zanardi, ma tutt’altra cosa è farlo solo perché può dare velleità di nobiltà d’animo ed impegno sociale. Quella non è nient’altro che sporca ipocrisia.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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