Addio a Kirk Douglas, il gigante di Hollywood
Il mondo piange la scomparsa di Kirk Douglas, uno delle vere e proprie leggende di Hollywood. E’ stato uno dei protagonisti del cosiddetto periodo d’oro dell’Industria dei Sogni, ovvero quando i film erano ancora in grado di emozionare e prima che i remake fossero la normalità in un industria che oramai punta solamente sulla spettacolarizzazione e sul costo milionario degli effetti speciali. Douglas, il cui vero nome era Issur Danielovitch, è nato nel comune di Amsterdam nella città di New York da una famiglia di russi analfabeti di umili origini, il padre era un venditore di stracci ( come lo stesso Kirk Douglas ricorderà nella sua autobiografia del 1989, Il figlio del venditore di stracci).
Si mantenne gli studi grazie a numerosi lavori, tra i quali anche il lottatore, grazie al suo fisico roccioso ed asciutto che nel corso degli anni d’oro della sua carriera gli varrà il ruolo di Spartacus diretto da Stanley Kubrick (con il quale ebbe modo già di lavorare nel 1957 in Orizzonti di gloria) e in altri film del filone storico del cosiddetto genere cappa e spada.
Il suo fisico imponente, la sua mascella volitiva e il suo sguardo inconfondibile ne hanno ben presto fatto uno degli attori più iconici di Hollywood, che ha avuto modo di essere diretto da alcuni dei più importanti registi della storia del cinema, i quali hanno avuto a che fare anche con il suo carattere deciso ed indomito. Ebbe un ruolo fondamentale nel far terminare le famose liste nere di Hollywood, che in pieno Maccartismo negava lavoro ai professionisti dello spettacolo sospettati di simpatie o legami con i comunisti. Tra questi figurava anche lo sceneggiatore Dalton Trumbo, il quale anni dopo venne riconosciuto da Kirk Douglas come sceneggiatore di Spartacus ( di cui era anche produttore) e di Exodus. Questo episodio è ben documentato nel libro Trumbo di Bruce Alexander Cook e nel film che ne è stato tratto intitolato L’ultima parola- la vera storia di Dalton Trumbo con Bryan Cranston nel ruolo del protagonista.
Kirk Douglas ebbe quattro figli, tra i quali Michael, che ha seguito le sue orme diventando uno degli attori più famosi del cinema e Joel (produttore). Nonostante periodi burrascosi, il rapporto tra Kirk e Michael si è andato a consolidare negli ultimi anni, tanto da apparire spesso insieme in interviste ed apparizioni televisive e dimostrando quanto fossero fieri l’uno dell’altra. Con la morte di Kirk Douglas scompare uno dei protagonisti più fieri e sinceri di quel cinema dove a contare (e a convincere) erano ancora gli attori di razza, capaci di rendere il grande schermo l’ultima isola felice per prendersi una pausa sincera da una realtà che, ultimamente, sembra essere sempre più complessa ed assurda di qualsiasi elaborata sceneggiatura. Scompare quindi un grande testimone di come l’Industria dei Sogni sia diventata negli anni l’Industria dei Soldi.
Hank Cignatta
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