Justified, la declinazione moderna del western
Il complesso macrocosmo delle serie tv riesce sempre a riservare qualche piacevolissima eccezione alla moltitudine di produzioni che vanno a coprire ogni settore della nostra quotidianità. Anche se negli ultimi anni i grandi successi della serialità televisiva si è concentrata (e ancora si concentra) sui cosiddetti medical drama che segue serie del calibro di Dr. House- Medical Division, Grey’s Anatomy ( arrivata alla sedicesima stagione e in grado di generare diversi spin off), Chicago Med, New Amsterdam, The Good Doctor e via discorrendo. Tra questi vi è una serie che si discosta da elementi fantasy o inflazionati temi medici, capace di catturare l’attenzione dello spettatore per l’alto tasso di adrenalina dei suoi episodi: il suo titolo è Justified.
La serie tv nasce dal racconto Fuoco in buca dello scrittore americano Elmore Leonard, il quale ha creato il personaggio di Raylen Givens e dell’universo nel quale quest’ultimo gravita. Il Marshall Givens è senza dubbio un personaggio che sembra provenire da altri tempi, un vero e proprio cowboy del XX secolo del Sud degli Stati Uniti (proveniente dalla contea di Harlan, in Kentucky), capace di una mira infallibile quando prende in mano la sua pistola. E quando quest’ultima canta la morte, è davvero tempo di massacro. Come quello che appare nell’episodio pilota, in cui Givens (di stanza a Miami) da tempo ventiquattr’ore ad un criminale locale per lasciare la città. Quest’ultimo, assolutamente non intimidito dall’ “offerta” del vice sceriffo federale, viene raggiunto da Givens in un bar dove si svolgerà il regolamento di conti in puro stile western. Ciò costerà a Givens un trasferimento nella natia contea di Harlan (data anche la natura poco incline del personaggio nell’eseguire gli ordini provenienti dai suoi superiori), dove il suo nuovo capo sarà Arthur “Art” Mullen, già sua vecchia conoscenza durante il periodo di addestramento delle reclute a Mendocino. Oltretutto Raylen deve fare i conti con la figura di suo padre Arlo, famoso criminale locale, dal quale era scappato proprio per dimostrare di essere diverso da lui. Proprio nella città natale di Givens si snoderanno le storie più interessanti che andranno a caratterizzare le sei elettrizzanti stagioni di cui è composto lo show.
Il sublime stile narrativo di Elmore Leonard (qui in veste di sceneggiatore e di produttore esecutivo della serie) da vita ad un complesso ed interessante universo televisivo preso in prestito dalla parte più interessante della letteratura western moderna. In un certo senso Justified rivisita e rivoluziona il concetto di western televisivo, declinandolo in un concetto decisamente più moderno senza essere narrativamente prolisso o pesante da guardare. Le sei stagioni scivolano via agevolmente come capitoli di un libro dannatamente ben scritto e del quale si rimpiange il dover arrivare alla fine. Assai ben delineata è la caratterizzazione del personaggi, siano essi protagonisti o secondari ( nell’accezione che si può dare al termine secondario, in quanto parecchi personaggi sono ricorrenti e importanti a modo loro per lo scheletro narrativo di ogni singolo episodio delle diverse stagioni), come quella di Boyd Crowder (magistralmente interpretato da Walton Goggins), l’eterno amico- nemico di Rylen.
Anche la sigla dello show è, a suo modo, un piccolo capolavoro: realizzata dai Gangastagrass, si intitola Long Hard Times To Come ed introduce subito lo spettatore nelle atmosfere western dello show. I Gangstagrass uniscono il genere bluegrass caratterizzato dall’uso del banjo e di chitarre classiche ed acustiche mischiando anche il rap, dando vita quindi al cosiddetto Country Rap, portato al successo da artisti del calibro di Lil Nas X con Old Town Road e Blanco Brown con The Git Up. Tornando a Justified sicuramente è una serie tv molto interessante, capace di traslare a livello televisivo l’intensità dell’incredibile letteratura di Elmore Leonard, dai cui libri sono stati già tratti film quali Jackie Brown, Out Of Sight, Get Shorty, Be Cool e tanti altri. Se volete evadere dalle solite serie tv di cui tutti parlano tutti i vostri amici e che non sempre incontrano i vostri gusti, date una possibilità a Justified. Il divertimento e l’intrattenimento saranno solo l’inizio della presa di coscienza di essere venuti a contatto con qualcosa di sopraffino.
Hank Cignatta
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