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    Tony Alva, il campione che ha rivoluzionato il mondo dello skateboarding

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    Il mondo dello skateboard è davvero affascinante, in grado di trasmettere un insieme di emozioni davvero uniche tra loro. E’ davvero molto di più di un’attività ricreativa: è uno stile di vita in grado di unire persone con le stesse passioni e di muovere su un mezzo di trasporto apparentemente semplice ma fottutamente unico. La concezione che oggi si ha dello skateboarding è mutato nel corso degli anni, riuscendo anche a superare certi preconcetti che per troppo tempo (e spesso qui da noi) lo ha rilegato ad un tipo di attività frutto delle varie fasi che si possono vivere da adolescenti. Chi la praticava era visto con differenza e considerato una sorta di teppista, una scheggia impazzita pronta ad esplodere all’interno di una società che si fidava molto di più di ordinati tagli di capelli d’ordinanza, colletti di camicie inamidati e ventiquattr’ore portate in giro con veemente fierezza. Da allora, per fortuna, molto è cambiato e se lo skateboard è arrivato ad essere considerato disciplina olimpica a partire dalla prossima edizione dei giochi olimpici è frutto di un lungo e meticoloso lavoro fatto da diverse figure che hanno diffuso questa disciplina nel mondo, quella di Tony Hawk su tutte.

    Tony Hawk, moderna divinità mondiale dello skateboard

    Prima di tutto questo, prima che Tony Hawk diventasse la moderna divinità mondiale dello skateboard c’è stato un gruppo di ragazzi geniali che ha cambiato per sempre il modo di fare skate e di intenderlo. Si tratta dei leggendari Z- Boys, un gruppo di quindici giovani surfisti che nella California tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta cavalcavano le onde in zone in cui questa pratica era vietata. Un negozio della zona di tavole da surf, il Jeff Ho & Zephyr Shop, fondato dall’imprenditore Skip Engblom, creò un team con i più talentuosi surfisti di tutta la zona di West Los Angeles, chiamata Dogtown. Il gruppo venne chiamato Z- Boys e avrebbero rivoluzionato il mondo di fare skateboard. Molti di loro sono diventati skater professionisti come Stacy Peralta (fondatore della squadra Powell- Peralta’s Bone Brigate, dalla quale sono emersi skater del calibro di Rodney Mullen e Tony Hawk), il selvaggio Jay Adams e il leggendario Tony Alva.

    Gli Z- Boys si distinsero rispetto a tutto ciò che finora si era visto nel mondo dello skate: mentre le altre squadre durante le competizioni e i campionati erano intenti a fare le verticali sulle mani sopra le loro tavole, questi ragazzacci surfisti applicarono allo skateboard ciò che avevano finora utilizzato tra le onde cavalcando le loro tavole da surf. Avevano uno stile selvaggio, unico e completamente rivoluzionario che ha accantonato definitivamente la compostezza che aveva contraddistinto fino ad allora ogni evoluzione. Il mondo non era ancora pronto per quello stile, che sarebbe diventato rivoluzionario in pochi anni. Tony Alva è stato tra gli skater più rappresentativi ad emergere dal gruppo degli Z- Boys (la cui storia è raccontata nel film Lords Of Dogtown), conquistando le copertine di molte riviste specializzate, diventando uno tra i migliori skater del mondo e fondando a diciassette anni la Alva Skateboard, azienda con la quale produce tavole e vestiti, mandando a fare in culo una delle più grandi compagnie di skate al mondo.

    Tony Alva, insieme agli altri Z- Boys, ha introdotto e diffuso l’uso di skateare in piscine vuote, diventata in seguito pratica comune. Ogni sessione che lo vedeva coinvolto era un modo di mettere in pratica quello stile di surf appreso alle Hawaii, perfezionando trick e creandone di nuovi che hanno gettato le basi per lo sviluppo della moderna concezione di skateboard. Alva è considerato il primo skateboarder della storia a chiudere con successo un Frontside Air (evoluzione che consiste nel sorvolare con lo skate il bordo di una piscina o di una rampa).

    Oggigiorno è pressoché comune vedere, durante una sessione di skate, persone che riescono ad avere lo stesso stile che ha contraddistinto Tony Alva e gli altri Z- Boys, i quali hanno tracciato una strada poi intrapresa anche da Tony Hawk e Rodney Mullen, i quali sono riusciti a portare quella rivoluzione e ampliarla fino ai giorni nostri. Ma se non ci fossero stati quei pazzi surfisti che hanno deciso di surfare le strade in quanto “ci sono più strade al mondo che onde da surfare” e Tony Alva oggi lo skateboard non sarebbe quella divina disciplina olimpica e stile di vita che è diventato oggi. Basta guardare con che entusiasmo Tony Alva mette ancora nello skateare per comprendere come tutto ciò sia davvero molto di più di un semplice sport.

    Hank Cignatta

    © Riproduzione riservata

    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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