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    I Vinili Di Un Gonzo: Jiro Inagaki & Soul Media, il pregiato jazz funk in salsa Teriyaki

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    L’afa di questi giorni continua a non dare tregua a un sudatore professionista come il povero bastardo che vi scrive. Ogni stanza è un forno e scendendo in strada la situazione non migliora, anzi. Le strade si tramutano in sabbia mobili d’asfalto, dove l’afa ti intrappola in uno strano torpore in grado di far scattare quell’insana pazzia che tende ad amplificare le cose e a portare solamente guai. Mentre cerco di studiare nuovi modi per cercare di termoregolarizzarmi, vado a sincerarmi che la mia collezione di dischi sia ancora integra e non sciolta come cioccolata al sole.

    In questi giorni ho questa immagine ricorrente nella mia mente

    Sollevato all’idea di trovare i miei dischi intatti e non trasformati in un dannato intruglio di plastica fusa, il mio ingombrante dito indice si muove sibillino alla ricerca di quel vinile in grado di estraniarmi dalla realtà. La mia attenzione si ferma su un disco la cui copertina presenta il ritratto di un uomo in posa riflessiva con i baffi e i capelli lunghi, colorato di verde con degli occhiali da sole anni Settanta dalle lenti viola e un anello al mignolo. Una scritta bianca reca la dicitura Funky Stuff, seguita sotto dalla più piccola Soul Media. Il retro del disco presenta scritte in giapponese: anche uno dalla mente diesel come la mia ne può comprendere la nipponica provenienza.

    Il fronte e il retro di Funky Stuff (il retro è preso dalla versione CD)

    La puntina solca il disco e subito entro nelle magiche atmosfere jazz funk che è in grado di regalare: disco del 1975, è stato ristampato molte volte nel corso negli anni. La versione più conosciuta è la ristampa dello stesso anno di pubblicazione ad opera del musicista jazz e compositore cinematografico giapponese Hiromasa Suzuki. I Soul Media sono un super gruppo di musicisti giapponesi, capeggiati dal sassofonista jazz, compositore e produttore Jiro Inagaki. Suona il sassofono tenore e soprano, il flauto ed occasionalmente il sassofono contralto. Dopo aver suonato con diversi artisti e band jazz giapponesi, fonda nel 1969 la jazz funk band Jiro Inagaki & Soul Media, attiva per tutti gli anni Settanta e con la quale pubblica tre album: Head Rock, In The Groove e Funky Stuff. Purtroppo molto poco si sa di questo strabiliante artista e dei vari componenti, che sono Shunzo Ono, Tetsuo Fujimi e Ryo Kawasaki alle chitarre, Masahiko Satoh al pianoforte, tastiere e basso e Takeshi Inomata alla batteria. Nel corso degli anni enella registrazione dei tre album la formazioneè cambiata diverse volte, coinvolgendo altri artisti e turnisti che hanno fatto la storia del jazz funk del Sol Levante e che merita decisamente molta più attenzione di quanto non goda tutt’ora.

    Jiro Inagaki in sala di incisione

    Fin dalla prima traccia Funk Stuff tiene fede al significato inglese del suo titolo: è roba funk di pregevole qualità, caratterizzato da un suono solido figlio dei suoi tempi e dalla bravura dei musicisti che si alternano alla realizzazione del disco. Painted Paradise spalanca le porte di quel paradiso sonoro che sembra provenire dalla colonna sonora di qualche film poliziesco degli anni Settanta, dove il saxofono di Jiro Inagaki, incalzato dal suono cattivo e metronicamente perfetto del basso di Masahiko Satoh ed impreziosito dall’assolo di batteria di Takeshi Inomata, affascina l’udito dell’ascoltatore facendolo imbarcare in uno stupendo ed onirico viaggio sonoro. Si continua con Funky Motion, dove il basso è il grande protagonista. Un assolo capace far muovere il piede a ritmo di funk senza se e senza ma. Ascoltare per credere.

    Consci di aver raggiunto tali vette di destrezza sonora, il disco prosegue con Breeze, suadente ballad funk che prepara il campo per la più gigionesca Scratch, brano scanzonato dai caratteri quasi sexy. Funky Stuff è il fulcro della registrazione e che da il nome al disco ma il punto più alto giunge con One For Jiro, brano lento dove il sax di Inagaki ammalia come poche cose al mondo. In definita Funky Stuff è un album fantastico, una rarità assoluta per chi è particolarmente sensibile alle sonorità jazz funk capaci di portare letteralmente in una dimensione diversa da quella incasinata che viviamo ogni giorno. Scoprire il jazz funk in salsa Teriaki è stata una delle cose più interessanti di questa strana, pazza e rovente estate 2021 in cui, come sempre, l’unica cosa che conta e la musica e le emozioni che è in grado di regalarci. E mai come in questo caso, tutto il resto è davvero rumore bianco.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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