Supersex, il fragile lato umano di Rocco Siffredi
Nell’immaginario collettivo Rocco Siffredi (al secolo Rocco Antonio Tano) è visto come una sorta di supereroe, ammantato di un super potere che nel corso degli anni gli ha consentito di avere fama, ricchezza, potere ed invidia. Gli uomini sognano di poter vivere una vita come la sua mentre le donne di potergli stare vicino, anche solamente per una fugace foto insieme o per poter dire di essere state accanto al Rocco nazionale. Un tipo di fama che gli permette di essere solamente chiamato per nome senza errore di fraintendimenti. Negli anni siamo stati abituati a vederlo travalicare il confine della sfera del mondo dell’hard per approdare, appunto, in un contesto diverso rispetto a quello che gli ha permesso di diventare il colosso di Ortona.
Galeotta fu la pubblicità di quella patatina croccante, diventata qualche anno fa un vero e proprio tormentone. E quale figura migliore di lui capace nella sua vita e nella sua carriera di averne prese e viste tante tra le quali americane, tedesche, olandesi o con la sorpresa addirittura. Ne mangiava anche tre alla volta, senza troppi complimenti. Ma nessuna era come quella. Da allora Rocco era stato ufficialmente sdoganato, non era più solo parte di un mondo che tanti sognano ma di cui molti si vergognano. Era diventato una vera icona pop. Ma nessuno sapeva di quella strada lastricata di dolore che gli ha permesso di giungere fino a lì. Per tutti Rocco è sempre duro, con quel suo sorriso che dispensa a tutti anche per , magari, voler mascherare qualcosa. Le fragilità non sono contemplate quando tutti ti considerano un super eroe.
Supersex, la serie Netflix che in sette intensi episodi ripercorre la vita, le gioie e i dolori che hanno portato Rocco Tano a diventare Rocco Siffredi parte da lontano. Esattamente come tutte le storie. Per la precisione parte da Ortona, comune italiano di ventiduemila e centoquarantadue abitanti della provincia di Chieti, in Abbruzzo. Qui negli anni Settanta il piccolo Rocco trova per caso un numero di Supersex, famosa rivista di fotoromanzi pornografici, il cui protagonista alieno proveniente dal pianeta Eros all’apice del suo orgasmo pronuncia una sorta di urlo di guerra, che fa Ifix Tcen Tcen.
Rocco vive nelle case popolari di Ortona insieme ad un padre rigido ed una madre a suo modo amorevole che lo vorrebbe vedere prete e i suoi fratelli. Tutto cambia quando suo fratello Claudio, affetto da un disturbo epilettico aggravato da un colpo ricevuto in testa durante una rissa, muore nel sonno per una crisi epilettica. Un lutto che segnerà profondamente Rocco, il quale vede nella figura del fratellastro Tommaso, quella da imitare e alla quale ispirarsi. Infatti Tommaso è fidanzato con Lucia, la ragazza più bella e desiderata di Ortona, indossa vestiti eleganti e guida una macchina veloce. Un tipo di vita che lo porterà via dalla realtà opprimente del paese. Rocco crescerà e proprio da Tommaso riceverà ospitalità in Francia quando agli inizi degli anni Ottanta sente anche lui che Ortona gli sta stretta. Da lì ha modo di incontrare in un locale a luci rosse l’attore porno e produttore francese Gabriel Pontello, il quale lo introdurrà al produttore Marc Dorcel e al regista Michel Ricaud con i quali girerà il suo primo film porno intitolato Belle d’amour. In quel momento era nato Rocco Siffredi.
Supersex ha molti punti di forza: innanzitutto la storia. E’ la vicenda umana di un personaggio pubblico che è molto più umano di quanto non voglia/possa sembrare. E’ una figura che lotta con dei demoni anche molto grandi e che tutt’oggi continuano a tormentarlo. Non era assolutamente facile trovare qualcuno capace di dare volto e forma ad una figura così ingombrante (ma dovete davvero essere sempre così maliziosi?) come quella di Rocco Siffredi, senza incorrere nel rischio di diventare una macchietta. E qui l’attore romano Alessandro Borghi riesce in pieno, con il suo immenso talento, a mettere in scena il personaggio in ogni sua minima sfumatura. La parlata, la risata, lo sguardo sono in tutto e per tutto quelle di Rocco. E grazie al cazzo, è un attore ed è il suo mestiere direte voi. Ma quando in un lavoro ci si mettere l’anima il risultato poi si vede. Senza tralasciare le grandissime interpretazioni di Adriano Giannini nello spigoloso ruolo di Tommaso e di Jasmine Trinca in quello di Lucia. E ultimo ma non per ultimo ha il grande pregio di mostrare il lato umano di Rocco Siffredi che non sapevamo potesse esistere, in quanto ai super eroi non si chiede mai come stiano. Un prodotto che funziona e che permette di mettere il pregiudizio in un angolo. Da vedere tutto d’un fiato.
Hank Cignatta
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