Punk, piscio, sangue e defecazioni: la storia estrema di GG Allin
Andavo alle superiori quando vidi per la prima volta la foto di quel tizio immortalato in quell’immagine da consegnare ai registri immortali della storia, con il cranio rasato che gronda sangue fino al mento e l’espressione lisergicamente stravolta, rivolta ai meandri più reconditi del suo subconscio che lo stavano sicuramente estraniando da dove si stava trovando in quel momento. Era su una t- shirt che indossava un ragazzo di quinta, bassista del gruppo punk della scuola, i Ti Faccio Vomitare. Un nome, una garanzia. Quando gli chiesi chi fosse il tizio sulla sua maglietta messo in posa come una sorta di anti elfo mi guardò come se gli avessi insultato dal più lontano al più prossimo dei parenti. Mi disse che si trattava di GG Allin, “una delle rockstar più cazzute di sempre che l’ha messa in culo alla morale comune”. Aprì il mio dossier mentale sotto la voce rockstar ma non diceva assolutamente nulla.
Feci un sorriso di circostanza e passai il resto della mia brufolosa adolescenza nell’ignoranza di questa controversa figura finché non molto tempo fa ebbi modo di uscire con una ragazza appassionata di rock che aveva in camera un poster con la stessa foto che avevo visto anni fa su quella maglietta. Ero intento a ricevere le premurose attenzioni della Dani California che stavo frequentando quando la mia curiosità venne rapita dal soggetto di quel poster. Diedi ovviamente la precedenza a lei e una volta finito le chiesi il nome del tizio che svettava sul muro della sua camera. Le si illuminò il viso e mi rispose “GG Allin, una delle rockstar più cazzute di sempre e blablabla”. Una fugace sensazione di deja vu e una volta a casa mi misi a togliere definitivamente quel dubbio che mi portavo avanti fin dall’adolescenza.
Tutta l’esistenza di GG Allin è stata caratterizzata dagli eccessi, sia nel bene che (soprattutto) nel male. D’altronde che cosa ci si poteva aspettare da un bambino che viene chiamato Jesus Christ dal padre sociopatico nonché fervente religioso? O il fatto di diventare un prelato con qualche scheletro nell’armadio oppure di diventare l’anticristo. La madre, per evitare che il figlio minore potesse diventare la vittima preferita (e perfetta) degli scherzi dei suoi coetanei gli cambiò legalmente il nome prima di iniziare la scuola nel 1962 da Jesus Christ a Kevin Michael. GG Allin viene inserito all’interno del cosiddetto sottogenere Shock Rock, caratterizzato da artisti che erano e sono soliti caratterizzare le proprie esibizioni da un forte impatto visivo sul pubblico. Ma lui andava decisamente oltre: i suoi concerti divennero ben presto leggendari per essere caratterizzati dal suo comportamento estremo. Infatti non era affatto inusuale vederlo esibirsi completamente nudo per poi accovacciarsi e cagare sul palco e lanciare la propria merda addosso al pubblico, piuttosto che cospargersela addosso o mangiarla con cupidigia.
Giusto per non farsi mancare nulla il buon GG era anche solito auto infliggersi ferite (da qui la ragione di quello scatto) masturbarsi in pubblico ed innescare risse, alle volte aizzate con le aste dei microfoni usate per percuotere i “malcapitati” delle prime file. Una vera e propria fiera dell’eccesso dove tutto era lecito fin quando non sopraggiungeva lo scintillante scudo tascabile della legge che cercava di riportare una parvenza di normalità in una stanza il cui pavimento pullulava di materiale biologico quale sangue, sperma, piscio, feci, birra e sudore. La fama di punk estremo che GG Allin si era costruito gli valsero, nei primi anni Novanta, alcune ospitate in alcuni talk show nei quali era etichettato come l’esempio assoluto di comportamento da non seguire e dove faceva venire i bollori ad alcuni genitori ultraconservatori.
GG Allin precorse i tempi in modo decisamente non convenzionale, diventando il nemico pubblico numero uno dell’opinione pubblica perbenista e benpensante statunitense anni prima che Marilyn Manson nel 1999 venisse accusato in modo ignobile insieme ad altri gruppi heavy metal di aver plagiato la mente degli autori della strage della Columbine High School. Allin non ha creato il suo personaggio per raggiungere fama, ricchezza o per ottenere rispetto. Era uno spirito libero e ribelle che non conosceva il concetto di freni inibitori e questo lo ha portato a spingere al limite la sua esistenza fatta di sperimentazioni ed eccessi che gli furono fatali nel 1993.
Se riusciva a far storcere il naso ai benpensanti era riuscito nel suo preciso intento di essere Hated In The Nation, come il titolo di una sua raccolta del 1987. GG Allin o si ama o si odia. Ma una cosa è certa: il rock se ne vergogna ancora. E questo è un vero peccato. Chissà che cosa direbbe dell’attuale situazione musicale internazionale: ve lo immaginate ad esibirsi nudo sul palco di America’s Got Talent intento a lanciare merda in faccia ai “giudici” e gridar loro di “mangiare la sua diarrea”? Hated By The Nation, ora e sempre.
Hank Cignatta
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