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    Le assurde e dissacranti avventure di Due Uomini e Mezzo

    La prima volta che ho avuto modo di vedere un episodio di Due Uomini e Mezzo ero ancora insieme alla mia prima ex fidanzata storica (con la quale detengo il mio personale primato di relazione più lunga), comodamente spalmato sul divano dopo una sessione assassina di allenamento. Accesi la tv e iniziai a fare zapping quando capitai sul secondo canale. Vidi Charlie Sheen impartire una delle sue taglienti battute nei confronti di un John Cryer che abbozzava con stile, mentre in sottofondo partivano quelle tipiche risate registrate che dovrebbero indurre lo spettatore a ridere in determinati momenti della storia dell’episodio. Mi girai verso la mia fidanzata del periodo, che stava allegramente dormendo e sbavando sulla mia spalla sinistra che intanto aveva totalmente perso di sensibilità. Decisi quindi di rimanere su quella sitcom, che mi fece ridere sul serio come il povero coglione che sono, entrando nel dissacrante mondo di Charlie Harper e delle sue bizzarre avventure.

    La serie segue le vicende di Charlie Harper (interpretato da Charlie Sheen), un ricco donnaiolo che per vivere scrivere jingle per pubblicità che hanno un buon successo e che gli permettono di avere un tenore di vita agiato. La sua vita a base di infuocati rapporti sessuali celebrativi con alcune delle più belle donne della zona e notti alcoliche viene completamente stravolta dall’arrivo del fratello Alan (John Cryer), il quale si rivolge al fratello dopo essere stato sbattuto fuori di casa dalla sua ex moglie che gli chiede il divorzio. Inizialmente riluttante all’idea di vedere drasticamente limitata la sua libertà personale con l’arrivo del fratello e del nipote Jake (Angus T. Jones, il famoso “mezzo” tra i due protagonisti principali) permette loro di trasferirsi nella sua villa fino a quando non avranno trovato una sistemazione definitiva. Da quel momento in poi in casa e nella vita di Charlie giunge uno spirito nuovo, caratterizzato dal simpatico trambusto che quella che sarà a tutti gli effetti la sua famiglia porteranno. Anche Berta (interpretata dalla compianta Conchata Ferrell), la schietta e irriverente governante di casa Harper, sarà uno dei perni dei siparietti tra Charlie, Alan e Jake.

    Due Uomini e Mezzo è una di quelle sitcom diverse da tutte le altre dello stesso genere, capace di funzionare grazie alla chimica di tutto il cast. Mentre molte altre tendono ad imitare quella che ha più successo, questo show è stato capace (è lo è ogni qual volta lo si guarda) di regalare un tipo di intrattenimento genuino e senza pretese, in grado di non far staccare la spina della quotidianità allo spettatore (come avvenuto, per esempio, con Sposati…con figli o La Vita secondo Jim). Tutto è andato liscio fino al 2011, quando la serie era una delle più seguite negli Stati Uniti ed era giunta alla sua ottava stagione e Charlie Sheen percepiva uno stipendio di oltre un milione di dollari ad episodio. In quel periodo Sheen viene ricoverato per abuso di alcol e droghe e la stagione di Due Uomini e Mezzo era stata messa in pausa per aspettare la completa riabilitazione dell’attore, per poi concludersi dopo la messa in onda di sedici episodi. La cosa ha seccato non poco la Warner Bros., casa di produzione della serie, per via di queste continua interruzioni. Nel corso di un’intervista radiofonica Sheen prende di mira Chuck Lorre (co- creatore della serie e di molte altre di successo come Pappa e Ciccia, Dharma & Greg, Big Bang Theory, Young Sheldon, Mike & Molly, Il metodo Kominsky e molte altre) facendo riferimento alla fede ebraica del produttore televisivo e apostrofandolo con offese antisemite. L’incidente comportò il licenziamento di Sheen dalla serie e lo stravolgimento della trama e del cast. Arrivano infatti a partire dalla nona fino alla conclusiva dodicesima stagione il personaggio di Walden Schmidt (Ashton Kutcher), brillante e ricchissimo genio dei computer che tenta il suicidio per amore per poi finire in casa Harper, decidendo di acquistarla in seguito alla morte (per copione) di Charlie e quello di Jenny, figlia di Charlie della quale lui non ha mai saputo nulla. Da qui in poi hanno inizio una serie di espedienti narrativi che cercano di tenere in piedi il tendone dello show che, senza il suo mattatore principale, fatica ad avere la stessa verve delle prime stagioni (senza nulla togliere al lavoro di Kutcher). Il finale della serie spiazza, in quanto lascia l’amaro in bocca per il modo infantile con il quale è stato realizzato, meritandone uno decisamente più all’altezza.

    Due Uomini e Mezzo resta quindi una serie spassosa che permette, come detto sopra, un divertimento senza pretese, diventata però ostaggio di un braccio di ferro da Chuck Lorre e Charlie Sheen che ha distrutto tutto quello che di magico era stato fatto per regalare al mondo della televisione un prodotto del quale, in tempi pazzi e assurdi come questi, c’è davvero un grande bisogno. Seppur diversi tra loro, i fratelli Harper sono diventati episodio dopo episodio molto più simili di quanto non sapessero di essere, regalando delle perle sulla loro dissacrante visione della vita. E quando l’esistenza ci mette alla prova o ci stropiccia un po’ e magari non siamo dell’umore giusto per qualcosa di impegnativo, la risposta è in un episodio di Due Uomini e Mezzo.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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