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    Nonno Felice, la sitcom che ci ricorda come eravamo

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    Ho recuperato un vecchio videoregistratore. Lo cercavo da tempo, in quanto facendo pulizia nella mia soffitta ho trovato delle VHS, vere e proprie capsule temporali impresse su nastro ad imperitura memoria su come eravamo. Prendo una videocassetta con su scritto sopra Marzo 1993 Misto Programmi. Dopo aver collegato il videoregistratore alla tv inserisco il supporto analogico (come dicono quelli bravi) e metto play. Vengo investito da un turbinio di ricordi ed emozioni tra vecchie pubblicità, canali che non esistono più, programmi che a loro modo hanno fatto la storia del tubo catodico nostrano e quant’altro. Giungo poi alla visione di Buona Domenica, uno degli appuntamenti fissi che permettevano di passare con una certa spensieratezza l’ultimo giorno del fine settimana prima di dare il via ad una nuova routine settimanale.

    La grafica della sigla di Buona Domenica dell’edizione 1994/1995. Tutti i diritti riservati a R.T.I.

    Da quella scatola delle emozioni delle dimensioni di 18,8 x 10,4 x 2,5 cm spunta fuori un altro grande ricordo legato alla mia infanzia e a quella di buona parte dei ragazzi (allora bambini) della mia generazione: una puntata della sitcom di Nonno Felice. Lo show è stato prodotto dalla Aran (attuale Endemol) ed è andato in onda dal 1993 al 1995 principalmente su Canale 5 tutte le domeniche alle 18:10, durante la pausa della messa in onda della puntata di Buona Domenica. Ambientata a Milano (dove è possibile vedere scorci della città e del centro in alcune transizioni nel corso dei vari episodi) Nonno Felice segue le vicende di Felice Malinverni (interpretato dal mitico Gino Bramieri), ex alpino in pensione, uomo dal piglio deciso e dai sani princìpi ma dal cuore tenero. Vive nella stessa casa insieme al figlio Franco (Franco Oppini), la nuora Ginevra (Paola Onofri) e con i nipotini Marco, Eva e Morena. Siccome i genitori sono spesso impegnati per motivi di lavoro, ilo nonno si occupa dell’educazione dei tre nipotini, che non perdono mai occasione di ficcarlo in strane situazioni dalle quali però riesce sempre a tratte degli insegnamenti da impartire loro.

    Il cast principale di Nonno Felice: le (allora) piccole Eva e Morena Prantera, Gino Bramieri, Franco Oppini e Paola Onofri. Non presente nella foto Federico Rizzo.

    Gino Bramieri è stato un personaggio dalla grande carriera artistica che gli ha permesso di dividersi tra teatro, cinema, radio e televisione collaborando con artisti del calibro di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Franco e Ciccio, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippi, Totò e molti altri. Ha da sempre avuto una naturale propensione nel raccontare e recitare le barzellette, che conosceva a memoria a centinaia (raccolte poi anche in un suo celebre libro intitolato 50 chili fa). Negli ultimi anni della sua vita si concentra sul ruolo di Felice Malinverni, diventando ben presto il volto di riferimento del nonno televisivo per eccellenza insieme a quello di Nonno Libero, interpretato dal 1998 da Lino Banfi in Un Medico In Famiglia.

    Nonno Felice tratta temi anche di importanza sociale come il razzismo, la fretta e poi in seguito la paura di crescere, la difficoltà di essere genitori e, di conseguenza, per un nonno cercare di insegnare ai suoi nipoti come essere persone degne di stare al mondo. Tali temi sono trattati sicuramente con un linguaggio diverso da come verrebbe fatto oggi, per una serie di motivazioni. Molto probabilmente un programma come Nonno Felice oggi sarebbe di difficile ideazione, in quanto i rigidi e ridicoli paletti imposti dal cosiddetto finto perbenismo hanno portato ad un vero e proprio snaturamento dei contenuti. Lo show, che ha avuto un successo tale da raggiungere nella messa in onda della prima stagione, picchi del venti percento di share, superando i cinque milioni di telespettatori. Un traguardo ragguardevole, se si pensa che andava in onda nel tardo pomeriggio di domenica. Ma sono diversi i motivi da ricercare nel successo di Nonno Felice: primo tra tutti il cast, capace di dare ampio respiro all’immagine che la sit com stessa è riuscita a dare nel corso degli anni. La sigla poi, composta dal leggendario musicista e direttore d’orchestra Augusto Martelli (già ideatore di sigle per diversi programmi per l’allora Finivest come Il Pranzo è servito, Casa Vianello, Ok il prezzo è giusto, Grand Prix e molte altre), uno dei grandi marchi di fabbrica della serie.

    Le sigle di Nonno Felice e Norma & Felice. Tutti i diritti riservati a R.T.I. e Mediaset

    Nonno Felice si concluse nel 1995 ed ebbe un successo tale da generare l’anno successivo uno spin off intitolato Norma & Felice, dove ad accompagnare il grande Gino Bramieri vi è la bravissima e compianta Franca Valeri. Composta da una sola stagione di venti episodi, fu interrotta in quanto durante le riprese le condizioni di salute di Bramieri andavano via via ad aggravarsi a causa di un tumore al pancreas che lo avrebbe portato via qualche mese dopo. Istantanee di periodi più felici e spensierati, dove bastava la sigla di una sit com per essere felici e nei quali non ci si prendeva così fottutamente sul serio. Perché ogni tanto fa davvero bene ricordarsi come eravamo.

    Hank Cignatta

     © Riproduzione riservata per il testo. Tutti i diritti riservati a R.T.I. e Mediaset per le immagini e le sigle di Nonno Felice e Norma & Felice

    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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