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    Spencer Elder, Nevermind!

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    Tempi assurdi, quelli che stiamo vivendo. C’è un’isteria generale su diversi fronti che porta le persone a non essere più in grado di dare la giusta importanza alle cose. Le puttanate diventano cose di importanza vitale e le cose di importanza vitale diventano delle puttanate. E’ un mondo che sicuramente corre, ma alla rovescia. Ma ogni tanto una spolverata di buon senso si adagia in questa realtà incasinata: vi avevamo parlato qualche mese fa della questione di Spencer Elden, il neonato ritratto nudo nell’iconica copertina dell’album Nevermind dei Nirvana del 1991. Elden aveva pochi mesi all’epoca di quello scatto, che lo ha reso immortale nella storia del rock e della musica. Oggi ha trent’anni ed ha tentato causa ai restanti membri dei Nirvana (Dave Grohl e Krist Novoselic), all’autore dietro all’obiettivo di quello scatto leggendario, Kirk Weddle e a Courtney Love, vedova di Kurt Cobain. Le motivazioni che stanno alla base della causa intentata da Elden è quella di aver subito gravi danni psicologici e relazionali dettati dall’esposizione mediatica generata da una delle copertine più famose ed iconiche della storia del rock e della musica e che rappresenti pornografia infantile.

    Specer Elden ritratto anni dopo nella stessa location della copertina leggendaria dell’album Nevermind dei Nirvana

    In tempi in cui il buonsenso sembra essere una parola vetusta dal vacuo significato fa sicuramente riflettere (in senso positivo, s’intende) il verdetto emesso da un giudice californiano, il quale ha dato torto ad Elden rigettando le motivazioni che sono alla base della causa intentata, accogliendo la richiesta del non luogo a procedere. Fin dalla sua pubblicazione e nel corso degli anni quello scatto ha diviso l’opinione pubblica, anni prima in cui la logica fosse messa definitivamente sottochiave nelle questioni quotidiane, da quella più frivola a quella più importante. Anche la scure della censura statunitense si è abbattuta sulla copertina, facendo si che alcuni negozi di dischi mettessero in vendita l’album con un bollino posto all’altezza del pene dell’allora neonato Elden.

    Elden con il tatuaggio recante la scritta Nevermind sul petto

    Fin da quando questa storia è cominciata a circolare i comportamenti del giovane Elden hanno incominciato a fare acqua da tutte le parti. Per anni il ragazzo ha cavalcato l’onda del successo che questa copertina gli ha procurato, prendendo parte ad un set fotografico all’interno di una piscina e ricreando la posizione nella quale era stato immortalato quando aveva pochi mesi. In seguito ha pensato bene di tatuarsi sul petto la parola Nevermind, che oltre essere il titolo del disco che ha reso il grunge e i Nirvana famosi a livello mondiale è una parola inglese che significa non importa, non preoccuparti. Poi l’accusa di pornografia infantile e dei danni psicologici che questa popolarità gli ha procurato nel corso degli anni. E’ stato anche sonoramente perculato dallo stesso Dave Grohl, il quale ha detto che negli anni è stato lo stesso Elden a rimettere in scena la foto e a tatuarsi il nome dell’album. Quando il finto perbenismo porterà ad una reale presa di coscienza del fatto di quanto assurde siano le presunte velleità di emancipazione di una società che non è in grado di focalizzare sulle cose realmente importanti, noi saremo li a brindare e a deridere il genere umano. Nel frattempo, Spencer Elden, nevermind. Davvero.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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