Travis Pastrana, l’istrionico e folle pilota che rende spettacolare l’impossibile
Ero un ragazzino quando su Mtv, il canale musicale per eccellenza, impazzava Jackass un programma dove una banda di coglionazzi si divertiva a mettere in scena stunt fuori di testa, fottendosene allegramente della propria incolumità. Nello stesso periodo stava iniziando la messa in onda di un altro show, chiamato Nitro Circus, che avrebbe cambiato per sempre la mia visione degli sport estremi. Ideato e prodotto dalle simpatiche menti deviate che hanno realizzato Jackass (ovvero Jeff Tremaine e Johnny Knoxville), il programma mostra le folli acrobazie realizzate da piloti di motocross, piloti di auto e moto, skater e campioni di BMX realizzate in giro per il mondo. Il cast annovera il pilota di moto Andy Bell, la pilota di motocross Jolene Van Vugt, il pro mountain biker Jim DeChamp e lo skater professionista e base jumper Erik Roner. Un nuovo livello di pazzia che si unisce all’adrenalina del rischio e del pericolo che fa, con grande stile, il gesto dell’ombrello al tristo mietitore.
Questo team di folli amanti del brivido è capitanato da Travis Pastrana, l’impersonificazione umana della lucida follia e del brivido. E’ anche una leggenda degli X Games, evento sportivo internazionale che dal 1994 inebria gli appassionati degli sport estremi. Pastrana nutre interesse fin dall’infanzia verso le bici e le moto da corsa: i suoi genitori hanno assecondato la sua passione, a patto che fosse in grado di andare bene a scuola e portare a casa buoni voti. Per lui questo è stato ulteriore stimolo per cercare di poter avere più tempo da dedicare alle acrobazie in moto e sulle bici da corsa, affinando quella tecnica mista a totale pazzia che gli permetterà negli anni di aggiudicarsi diverse medaglie d’oro in svariate discipline quali supercross, motocross, freestyle motocross e rally. Sulle due ruote ha vinto nel 1999, a soli quindici anni, il primo evento MotoX Freestyle riuscendo ad ottenere il punteggio di 99.00 punti, il più alto di sempre in quella specialità.
L’anno seguente si aggiudica nuovamente la medaglia d’oro, tentando anche di chiudere il suo primo salto mortale all’indietro su moto, che però gli causerà la frattura di un piede. Continua ad imporsi anche nel 2001 e nel 2003, arrivando ad essere il primo pilota di motocross ad aggiudicarsi ben quattro ori agli X Games. Essendo il padre di Travis di origini portoricane, è diventato automaticamente idoneo a rappresentare il Porto Rico nel 2008 alle competizioni internazionali, prendendo parte alla nazionale di motociclismo. In questa occasione si qualifica alle finali vincendo la prima manche ma arrivando terzo in finale, subito alle spalle di Roberto Castro y Vallejo. Ma gli interessi di Pastrana non sono rivolti unicamente al mondo del motocross: nel 2003 inaugura la sua carriera nel rally, competendo per il team Vermont SportsCar. Nel 2006 prende parte agli X Games nella categoria rally, battendo il compianto campione Colin McRae (famoso, tra l’altro, per una serie di videogiochi sul mondo del rally) di 0.53 secondi, che ha fatto schiantare la sua auto poco prima dell’ultimo salto. Come se tutto ciò non fosse abbastanza, si avvicina anche al mondo della NASCAR, il più grande campionato di stock car al mondo le cui gare vengono disputate su tracciati dalla forma ovale. E’ l’evento sportivo più seguito negli Stati Uniti, secondo solo al Super Bowl. Pastrana inizia a gareggiare nel 2011 ma senza ottenere i risultati sperati, che giungono nel 2013 quando conquista la sua prima pole position. Nel corso degli anni ha continuato a gareggiare nella NASCAR ma senza ottenere gli stessi risultati raggiunti nel rally o nel motocross.
Nel frattempo Nitro Circus diventa un successo mondiale, che gli permette di mostrare quanto folle può essere e di diventare un vero e proprio eroe americano. Oltre a cercare di eguagliare ed infrangere record mondiali, ha anche reso omaggio a Evel Knievel, decano degli sport estremi e re assoluto degli stuntmen, nonché idolo d’infanzia di Pastrana. Nel 2018 gli ha reso omaggio, riprovando il salto sopra la fontana del casinò Caesar Palace di Las Vegas, dove Knievel cadde in fase di atterraggio dopo un volo di oltre quarantatré metri, che gli procurò la frattura di bacino, femore, anche, polsi ed entrambe le caviglie e rimediando una commozione celebrale che lo costrinsero ad un lungo ricovero in ospedale. Una leggenda metropolitana vuole che sia stato in coma per ventinove giorni, tesi poi smentita dalla stessa moglie di Knievel e da altre persone del suo staff in un documentario sulla sua vita. Pastrana, ispirato dal suo idolo, riesce a chiudere il salto, legando ulteriormente il suo nome a quello degli sport estremi e diventando a tutti gli effetti una moderna figura leggendaria. La sua ultima impresa risale a qualche settimana fa, dove il pilota è riuscito a battere il proprio record stabilito nel 2017 nella cronoscalata al Monte Washington a bordo di una Subaru WRX da 847 CV, migliorando il suo precedente record di quarantaquattro secondi. In definitiva Travis Pastrana è il nome che questa strana figlia di puttana comunemente detta vita ha dato alla mancanza totale di pericolo e rispetto della propria incolumità, facendolo diventare quel folle pilota funambolo che è capace di rendere spettacolare il rischio e l’impossibile.
Hank Cignatta
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