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    Wildboyz, Il lato stupido e divertente dei documentari

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    Era il 2002 quando Jackass, uno degli show più pazzi, divertenti, stupidi e fuori di testa della storia della televisione chiudeva i battenti. Il tutto dopo tre stagioni e tre film cinematografici, che hanno dato fama internazionale al programma e ai membri del suo cast. Mentre Johnny Knoxville, il capo di quella banda di coglionazzi irriverenti tentava la sua carriera cinematografica con alterne fortune, gli altri componenti del cast si occuparono di progetti paralleli. Bam Margera, stuntman e skater professionista, fu il protagonista della fortunata serie Viva La Bam, dove metteva in scena sfide, scherzi e prove di coraggio in compagnia di amici(prevalentemente con il compianto Ryan Dunn, morto nel 2011 in seguito ad un incidente stradale) e parenti (celebri sono gli sketch dove Bam tormenta il padre Phil o lo zio, chiamato Don Vito).

    Steve O è tra i più celebri membri del cast di Jackass per via della pericolosità dei suoi stunt e della totale mancanza di rispetto per la sua incolumità. Jeff Tremaine, regista e produttore della serie madre, crea insieme a lui e a Chris Pontius Wildboyz (celebre in Jackass per gli sketch di Party Boy e di Satana) un programma con la stessa dose di idiozia e stunt pericolosi che ha reso famosa la serie madre ma come elemento principale la natura selvaggia e i suoi pericoli. Lo show, parodia della seriosità di alcuni documentari, è un successo mondiale e dura per quattro stagioni. Steve O e Chris Pontius girano il mondo, alla ricerca della natura più selvaggia e degli animali più pericolosi, creando stunt divertenti che non hanno mai inteso danneggiare gli animali. Gli unici ad essere in pericolo sono i due folli protagonisti, che si esibiscono in numeri stupidi e pericolosi affiancati da esperti. Ma hey, loro sono stuntmen professionisti.

    Ogni puntata di WildBoyz era girata in una parte diversa del mondo, dove i due coglionazzi protagonisti avevano modo di venire a contatto con la flora e la fauna locale, sfidando le leggi del buonsenso e della sicurezza personale. Come già detto lo spasso dello show, esattamente come avvenuto per Jackass, era vedere in quante situazioni stupide e pericolose Steve O e Chris Pontius erano in grado di ficcarsi, sotto l’occhio vigile di professionisti che non riuscivano davvero a capacitarsi del livello di minchionaggine dei due. Gli animali erano rispettati, rimanendo nei loro habitat naturali, senza fare loro alcun danno. Un altro aspetto molto divertente del programma era vedere Steve O e Pontius prendere parte a rituali delle popolazioni locali. Tutto era musicalmente accompagnato dalla cazzutissima sigla di apertura e di chiusura, Age Of Pamparius dei Turbonegro.

    La fine di Wildboyz giunge nel 2006, dopo quattro anni in giro per il mondo e aver trovato il modo di superare nuovi livelli di stupidaggine e di dolore da parte dei due protagonisti. La motivazione dello stop dello show è da ricondurre alla morte di Steve Irwing, naturalista e divulgatore scientifico morto nello stesso anno a causa della puntura fatale di una razza spinosa. Se uno come Irwing, stimato professionista nel suo settore era andato incontro ad un incidente simile, due professionisti delle cazzate come loro vollero salvaguardare la loro sicurezza. Una dichiarazione che stona un po’ con tutto il tono del programma, ma vagamente comprensibile. Esattamente come per Jackass, Viva La Bam e tanti altri figli di quel modo assolutamente fuori di testa ma spassosissimo di fare televisione, sarebbe improponibile da riproporre oggigiorno. Perché la stupidità, quella vera, sta nel prendersi troppo fottutamente sul serio.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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