Il Videotel, l’antesignano italiano di Internet
Strane vibrazioni in questo afoso pomeriggio di metà giugno, nel soffermarsi a pensare i passi da gigante fatti dal progresso tecnologico. Le mie goffe dita pestano i tasti della tastiera del mio computer, che con impudenza strizza l’occhio alla macchina da scrivere modello Lettera 22 della Olivetti orgogliosamente ereditata da mio padre. Un elegantissimo strumento di scrittura, testimonianza di tempi in cui tutto era forse meno immediato ma decisamente più umano, per certi versi. E il cassetto dei ricordi, oltre a rammentarmi il fatto che il processo di ossidazione continua irrefrenabile il suo corso sul povero bastardo che vi scrive, tira fuori un altro fulgido ricordo tecnologico di tempi che furono: il mitico Videotel.
Il Videotel è stata la versione italiana del Videotex, prima grande rete di comunicazione per la condivisione e diffusione di dati e messaggi a livello mondiale. In Italia il sistema viene lanciato nel 1985 da parte della SIP ( Società Italiana per l’Esercizio Telefonico, ex Telecom Italia ed attuale Tim) che disponeva del monopolio delle telecomunicazioni italiane, come visto anche per il servizio del Teledrin. Il Videotel era, inizialmente, dedicato solo alla pubblica amministrazione e agli enti pubblici ma ebbe in seguito un grande riscontro di utilizzo anche tra gli utenti privati.
Per poter utilizzare il servizio l’abbonato aveva a disposizione dalla SIP un monitor monocromatico, una tastiera e un modem. Il costo di questo terminale si aggirava sulle settemila lire al mese (pari a tre euro e cinquanta, grossomodo). Quando il servizio veniva avviato, il modem interno componeva il numero 165 che addebitava immediatamente una tariffa fissa per poi attestarsi in base al tipo di servizio che si utilizzava. Era possibile visionare il proprio estratto bancario, avere una propria rubrica con contatti telefonici, consultare orari di treni e aerei, comunicare con altri utenti e tanto altro. Tutte cose che possono sembrare banali rispetto alle potenzialità dei dispositivi che oggi abbiamo a disposizione e della grande evoluzione che Internet ha avuto nella nostra quotidianità, ma che allora erano l’inizio del futuro. Ma non è tutto oro quello che luccica: il Videotel, infatti, presentava una serie di criticità oggettive che portarono la SIP ad abbandonare il servizio definitivamente nel 1994. Tra questi i canoni troppo esosi rispetto a quelle che erano le effettive potenzialità di mercato. La tariffazione avveniva non su un sistema in grado di identificare la connessione ma bensì sulla base di una password che era facilmente violabile.
Nonostante le lacune però il Videotel aprì la strada ad alcuni servizi che furono a tutti gli effetti antesignani delle chat, dei forum e dei social network, dove gli utenti si potevano trovare per chattare e provare un nuovo modo per “socializzare” che sembrava proveniente da un film di fantascienza. Il Videotel divenne popolare anche grazie all’uso che ne fecero alcune trasmissioni televisive, una tra tutte Mai Dire Tv , che permetteva l’interazione con il pubblico solo mediante questo mezzo di comunicazione e non con quelli canonici del periodo quali telefono, fax o mezzo posta. Proprio grazie alla segnalazione della spettatrice Emma di Saluzzo la Gialappa’s Band ebbe modo di conoscere Storie d’amore, la cosiddetta telenovela piemontese, che divenne uno dei momenti di punta e in seguito cult della trasmissione. Il Videotel è uno strumento oggigiorno poco conosciuto al quale Internet e i vari mezzi di messaggistica devono molto, vera e propria scheletratura di ciò che oggi consideriamo normalità. Un sogno di allora oggi diventato quotidiana realtà.
Hank Cignatta
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