I Maneskin vs le polemiche inutili e sterili di questo mondo insulso
Continua il periodo d’oro dei Maneskin, che da freschi vincitori del festival di Sanremo si sono aggiudicati la vittoria all’Eurovision, facendo appuntare sul petto all’Italia la terza stella della sua storia in questo frangente (l’ultima vittoria italiana risale al 1990 avvenuta con Toto Cotugno con il brano Insieme: 1992). Il loro successo però va di pari passo con una serie di polemiche abbastanza velenose ed inutili che continuano ad accompagnarli da quando hanno iniziato a farsi strada fino a vincere il Festival della canzone italiana. Partendo dal presupposto che i gusti personali non si discutono, il primo vero problema per i Maneskin sono i cosiddetti puristi del rock.
Costoro sono quelli che da tempo immemore si lamentano del fatto che il mercato musicale (specialmente nel nostro Paese) è ormai andato alla deriva, a favore di canzonette dalle radiofoniche sonorità latineggianti o degli ennesimi trapper che si palesano sulla scena. La lamentatio prosegue, adducendo il fatto che le nuove generazioni non seguono le orme di coloro che hanno scritto la storia di questo genere musicale. Siamo tutti d’accordo che ciò che i Maneskin propongono non è nulla di nuovo, non hanno di certo inventato nulla. Come i Greta Van Fleet. Ma non essere in grado di comprendere che può esserci qualcosa di diverso significa trincerarsi dietro a quattro concetti portati avanti ciecamente e senza una reale opinione personale. Perché errare è umano, ma perseverare è fottutamente diabolico. E non nell’accezione più interessante del termine.
La vittoria dei Maneskin colma il vuoto di una vittoria dell’Italia che mancava da troppo tempo. Non si sa per quale reale motivo (proviamo ad azzardare l’ipotesi di una certa invidia) nelle ore immediatamente successiva alla proclamazione della vittoria della band romana con la loro Zitti e buoni, il giornale online francese Paris Match ha iniziato a costruire una polemica che voleva il cantante dei Maneskin Damiano David intento a pippare una striscia di cocaina in attesa del verdetto.
Il video della scena ha subito fatto il giro dei social network e dei vari notiziari italiani ed internazionali, salvo poi essere smontata pezzo per pezzo con l’immagine di un bicchiere rotto sotto il tavolino dove erano seduti i rocker romani. David si è anche prontamente detto disposto a sottoporsi ad un test antidroga risultato poi negativo, facendo chiudere definitivamente la sterile polemica direttamente dalla EBU, l’European Broadcasting Union, che produce e trasmette la kermesse musicale. L’eventuale squalifica dei Maneskin avrebbe agevolato con la cantante francese Barbara Pravi, che i transalpini davano come vincitrice in maniera troppo scontata. E’ vero che a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca. Staremo quindi a vedere che cosa riserverà il futuro per i Maneskin e come e quanto loro saranno in grado di gestire il successo. Per adesso c’è qualcosa di diverso ed interessante a differenza delle polemiche, quasi sempre inutili e in agguato.
Hank Cignatta
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