
La Bare Knuckles Boxing sarà il futuro degli sport da combattimento?
C’è un brutto vizio, profondamente radicato nella nostra italica quotidianità, che porta spesse volte persone a parlare o scrivere di argomenti che ignorano. Si profila così l’agognata e ricercata figura del tuttologo certificato, corroborata da mezzi quali tv e social network, in cui chiunque può dire gargantuesche cazzate che cozzano assai con il ben più nobile diritto di libertà di espressione e di opinione. Ciò premesso, il povero bastardo che vi scrive (anche se non sembra) si è trovato di fronte l’amletica decisione di dover scegliere tra una carriera agonistica nel mondo del pugilato e quella giornalistica. Per vostro sommo dispiacere ha prevalso il mio amore per la parola e la comunicazione, anche se nel corso degli anni ho continuato a coltivare per mezzo di diverse forme quello nei confronti del mondo degli sport da combattimento.

Ricordi di tempi migliori a parte, negli ultimi tempi gli sport da combattimento hanno trovato ragion d’essere in una sigla composta da tre singole lettere: MMA. Quando le arti marziali miste sono esplose come fenomeno sportivo di massa, inondando palinsesti delle emittenti a pagamento e le palestre di corsi, si sono ritagliate ben presto un posto importante nell’immaginario collettivo. Ecco quindi che la Nobile Arte (eccezion fatta per alcuni match di campioni (pochi) ancora in grado di attirare interesse di pubblico e di soldi attorno allo Sport dei Re) non è più in grado di essere quel grande evento sportivo che è stato in grado di essere nel corso della sua età dell’oro.

L’UFC, la più grande e famosa organizzazione di arti marziali miste del mondo, ha trovato nella figura di Conor McGregor il suo uomo immagine per eccellenza, riuscendo a travalicare i confini sportivi e diventando un vero e proprio fenomeno di costume di massa. Ma esattamente come sta accadendo per il pugilato, anche le MMA sembrano avviarsi verso una fase strana di transizione dove si resta in attesa di un nuovo grande messia in grado di riportare il grande interesse attorno al mondo dell’ottagono. Tra sfide improbabili ( i match tra gli Youbers Logan Paul e KSI su tutte) ed incontri dove l’unica cosa che conta sono gli zeri al fondo della cifra della borsa è davvero da troppo tempo che manca quel mordente in capace di rinnovare il vero interesse tra appassionati e addetti ai lavori degli sport da combattimento.
In tutto questo negli ultimi anni, specialmente negli Stati Uniti, sta conquistando sempre più popolarità la Bare Knuckles Boxing, il pugilato a nocche nude di cui abbiamo già parlato qui. Si tratta di un ritorno alla forma più grezza del pugilato che sta però attirando un numero sempre maggiore di pubblico e di interesse mediatico. Gli eventi legati alla Bare Knuckles Boxing hanno numeri che devono far riflettere sul potenziale che questa disciplina può avere sul futuro degli sport da combattimento: un qualcosa di diverso capace di catalizzare l’attenzione. Probabilmente non nel nostro Paese, perennemente a trazione calcistica, ma che potrebbe realmente essere in grado di insidiare la popolarità attualmente detenuta dalle arti marziali miste. Provocazione? Forse. Una semplice opinione? Assolutamente si. Ciò che è certo è che questa sfida si combatterà fino all’ultimo KO.
Hank Cignatta
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