
Editoriale Gonzo: la Grande Zona Gialla e la voglia di ricominciare di un Paese incasinato
C’è del fermento nell’aria: è un aria frizzantina, dove c’è un grande desiderio di ritornare alla “normalità”. Le virgolette per circoscrivere tale parola sono d’obbligo, in quanto ciò che è accaduto negli ultimi tempi nel mondo ha superato di gran lunga la più elaborata delle fantasie. E tra una crisi di governo, il ritorno in zona gialla di gran parte delle regioni italiane e un futuro appeso ad un filo molto sottile e di qualità davvero scadente c’è la tanto agognata voglia di ripartire.
Un sentimento comune dove si vuole (o si dovrebbe, il condizionale è una vera e propria assicurazione sulla vita) far realmente riscoprire il piacere delle piccole cose: la possibilità di poter tornare ad allenarsi in palestra, vedere un film comodamente svaccati sulle poltrone di un cinema e potersi scatenare al concerto del proprio artista preferito.
E mentre il mantra del andrà tutto bene è invecchiato davvero molto male, ci ritroviamo di fronte ad uno spartiacque dove ci sono sempre più inquietanti dubbi che certezze. E in tutto questo una domanda sorge spontanea: può il cosiddetto effetto Draghi spegnere il fuoco di una delle crisi più feroci della storia moderna del nostro scalcagnato ma amato Paese? Voi mettetevi comodi e prendete i popcorn, a raccontarvi quanto faccia schifo questo strano e sporco mondo ci pensiamo noi. A modo nostro, come sempre.
Hank Cignatta
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