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    Il Rap Metal, il sottogenere che ha dato il via ad una delle più cazzute rivoluzioni musicali

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    Sono imbottigliato nella frenesia urbana del traffico di Nevrotic Town. Davanti a me una lunga coda di vetture incolonnate in attesa di poter tornare nella tranquillità delle proprie case. Storie di ordinaria follia urbana come sempre avviene a ridosso delle rotonde, moderni gironi danteschi da codice della strada che qui, puntualmente, non viene mai rispettato. La regola vigente è passare sempre e ad ogni costo, in quanto la propria fretta ha sempre la precedenza su quella altrui. Il suono furioso dei clacson fa da colonna sonora a questa rabbia stradale che trasforma persone insospettabili in novelli assassini pronti a sostituire il volante con la testa di chi si trova davanti a loro. Si genera quindi un effetto domino di isteria collettiva in uno spassosissimo tutti contro tutti nel quale vince l’insulto più creativo lanciato dall’abitacolo della propria autovettura.

    Un momento di ordinaria follia urbana in quel di Nevrotic Town, costante di tutte le città del mondo

    L’unico modo per cercare di ingannare in modo costruttivo questa attesa inattesa è di accendere l’autoradio nella speranza di poter trovare qualcosa che valga la pena di essere ascoltato ad un volume esageratamente osceno. Vago ramingo tra le stazioni finché non mi imbatto nelle prime note di Walk This Way. Questo è un brano degli Aerosmith del 1975 estratto dall’album Toys In The Attic dello stesso anno e divenne ben presto una delle loro canzoni più famose.

    Nel 1986 venne pubblicata una versione realizzata insieme ai Run- D.M.C, gruppo hip hop statunitense che in quel periodo erano all’apice del successo. Questa versione alterna le parti cantate da Steven Tyler a quelle rappate, accompagnate dall’iconico riff suonato da Joe Perry.

    I Run-D.M.C. erano la rivelazione del momento, riuscendo a portare il rap alla ribalta del successo mainstream. Rappresentarono una vera e propria rivoluzione all’interno del loro genere, diventando il primo gruppo hip hop a conquistare un disco d’oro e di platino, a ricevere una nomitation ai Grammy, a comparire sulla copertina di Rolling Stone e a portare il concetto di rap su Mtv. Insomma, dei veri e propri precursori.

    Il trio di rapper newyorkesi aveva già sperimentato delle contaminazioni sonore tra l’hip hop e il rock presenti nel loro album King Of Rock del 1985, nel quale fecero largo uso di assoli di chitarra elettrica e di batteria. Questa loro visione di commistioni tra generi richiamò l’interesse del circuito mainstream quando la versione “rap metal” di Walk This Way cantata insieme agli Aerosmith ottenne un successo strepitoso, tanto da spingere altri gruppi a cimentarsi nel medesimo genere. Tra i pionieri di questa rivoluzione musicale vanno citati senza dubbio di Beastie Boys, intrapresa in seguito con ampio successo da gruppi del calibro di Red Hot Chili Peppers , Faith No More , Infectious Grooves (con Robert Trujillo, prima di diventare il bassista dei Metallica), Living Colour, Body Count (con il rapper e attore Ice-T) , Rage Against The Machine , Anthrax e Terrorvision. Tutto ciò ha avuto seguito alla fine degli anni Novanta- primi Duemila con l’avvento del cosiddetto Nu- Metal, sottogenere con il quale il Rap Metal condivide i princìpi nonché la sua naturale evoluzione grazie a gruppi come Limp Bizkit, P.O.D. , Korn, Deftones, System Of A Down, Slipknot e Linkin Park. E mentre ripenso a tutto questo il brano giunge al termine, così come quella coda infinta che dalla furia stradale degli inizi cede il posto al desiderio comune di potersi sbragare comodamente sul divano di casa propria. E anche Nevrotic Town trova il tempo di muoversi in maniera disarticolata a ritmo di Rap Metal. Che sturbo.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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