Nuovo Giornalismo: la rivoluzione che ha riscritto le regole

Nuovo Giornalismo: la rivoluzione che ha riscritto le regole

La penna tremava. Non per l’emozione ma per la sbornia post-intervista con un ex boxeur che parlava solo di Dio, sesso e pugni dati a uomini in giacca e cravatta. Era New York, era il 1966 ed era l’alba di qualcosa che avrebbe messo a soqquadro la redazione del New York Times e fatto urlare di rabbia i direttori più inamidati della costa Est: il Nuovo Giornalismo. Non era un movimento. Era una rivoluzione con la macchina da scrivere. Niente più fredda cronaca, niente più distacco accademico. I giornalisti entravano nella storia, la vivevano, ci annegavano dentro e poi sputavano fuori articoli che sembravano racconti brevi di Hemingway fatti a botte con Bukowski in un bar del Bronx.

Hunter S. Thompson

E sì, Gay Talese scrisse l’articolo che cambiò tutto – Frank Sinatra Has a Cold. Non una parola detta da Frank, nessuna intervista concessa. Ma sembrava di sentire il suo respiro, la puzza dei suoi camerini, i silenzi assordanti dei suoi collaboratori. Quello, amici miei, era Giornalismo. Quello era Nuovo Giornalismo.

Il giornalista italo americano Gay Telese

Thompson, Wolfe e gli Altri Dannati: La Sbronza Diventa Stile

Il cuore alcolico del Nuovo Giornalismo batteva dove il whisky incontrava la paranoia. Tom Wolfe, in giacca bianca da dandy e penna chirurgica, lo chiamava “reportage con tecniche da romanzo”. Hunter S. Thompson lo ribaltava tutto: il giornalista diventa il protagonista, il delirio diventa documento, l’assurdo è realtà e la realtà è solo un’illusione che puzza di sudore, sangue e sigarette Gitanes.

“Non c’è verità, solo versioni droghe eccessive della verità,” diceva Thompson, probabilmente mentre lanciava una macchina da scrivere fuori dalla finestra del Baker Hotel.

Il giornalismo Gonzo, figlio bastardo e incestuoso del Nuovo Giornalismo, portava tutto all’estremo. Prendi Paura e Disgusto a Las Vegas: non è un reportage. E’ un trip psichedelico in cui l’America viene fatta a pezzi, sniffata, osservata dal retrovisore di una Cadillac rossa piena di paura, mescalina e sogni infranti.

Caratteristiche del Nuovo Giornalismo: Come Riconoscere un Articolo Che Ti Prende a Schiaffi

Se vuoi riconoscerlo, il Nuovo Giornalismo ti morde appena leggi il primo paragrafo. Ecco cosa fa:

1:Temi borderline – Prostituzione, boxe, razzismo, droga, potere, disastro e ribellione. Nessun argomento è sacro.

2: Scene narrate con dettaglio ossessivo – L’autore non ti racconta cosa è successo, ti mette dentro l’evento.

3: Dialoghi veri – Rubati, ricostruiti, sognati, ma sempre più sinceri di qualsiasi dichiarazione ufficiale.

4:Punto di vista soggettivo – Il giornalista è dentro la storia. Non è spettatore. È uno dei personaggi, spesso il più pazzo.

5: Prosa da romanzo – Ma più ruvida, più sporca. Come se Kerouac si fosse messo a scrivere per Rolling Stone (o per Bad Literature Inc., permetteteci di sognare) sotto acido.

Il Nuovo Giornalismo in Italia? Una Sigaretta Accesa sotto la Pioggia. Per Ora.

E in Italia? Sì, qualcosa si è mosso. Poco. Tardi. Ma si è mosso. Pensate a Oriana Fallaci quando si lanciava tra i proiettili in Vietnam. O ai momenti migliori di Tiziano Terzani, prima che l’Oriente lo rendesse mistico. Ma il vero spirito, quello sudicio, crudo, spietato, non ha mai attecchito del tutto. La stampa italiana ha sempre avuto un problema con l’eccesso. E il Nuovo Giornalismo è tutto eccesso: stilistico, narrativo, umano. È roba che ti chiede di perdere l’anima per un buon paragrafo. Di entrare in una stanza con uno spacciatore e uscirne con una verità più autentica di qualsiasi comunicato stampa. Ed è per questo che esiste Bad Literature Inc.

Oriana Fallaci

Perché Il Nuovo Giornalismo Conta Ancora (e Perché Fa Paura)

In un’epoca di notizie masticate dall’algoritmo, il Nuovo Giornalismo è ancora vivo anche se barcolla e vomita nei vicoli. È lo stile che può raccontare ciò che il mainstream teme: l’ambiguità. La confusione. Il fatto che la realtà non sta nei numeri ma nei silenzi, negli sguardi storti, nei sogni che fanno a pugni con la disillusione. È uno stile pericoloso. Non ci sono garanzie. Non ci sono certezze. Ma c’è una verità che vibra sotto la pelle del pezzo. Una verità che non puoi citare, ma puoi sentire. E forse è per questo che i giornali oggi lo rifiutano: perché nel Nuovo Giornalismo o sei vivo o sei un algoritmo.

Conclusione: Il Giornalismo È Morto, Evviva il Giornalismo

Il Nuovo Giornalismo non è mai morto. È stato solo chiuso in un bar di periferia con una bottiglia di bourbon e la voce roca. Aspetta. Ascolta. E quando meno te l’aspetti, torna, con la furia di una rissa da strada e la delicatezza di una carezza data da uno che ha visto l’inferno e ne è uscito con una storia da raccontare. Per tutto il resto a farti provare certe emozioni c’è Bad Literature Inc.

Hank Cignatta

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Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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