John Niven, il talento letterario del quale si sentiva decisamente bisogno
Ogni volta che esco da una libreria mi sento abbattuto. Vago ramingo tra gli scaffali, in cerca di un libro di qualche nuovo autore che possa tentare di farmi cambiare opinione sul fatto di quanto il mercato letterario sia letteralmente fottuto. Non c’è di certo da stupirsi di ciò in un Paese che va in visibilio nel vedere due persone che litigano davanti alle telecamere di un network televisivo. Ma se tra gli scaffali delle librerie bisogna districarsi tra i “libri” scritti da presunte star del web, giocatori di calcio ormai ritiratisi dalla carriera agonistica pronti a mettere nero su bianco le proprie memorie e casi editoriali di letteratura femminil-pruriginosa l’asticella qualitativa si abbassa notevolmente oltre la soglia minima consentita.
E sapere dell’inutile sacrificio degli alberi utilizzati per stampare determinati volumi mi getta ulteriore sconforto. Ma in questo maleodorante scenario dalle sfumature color ocra c’è John Niven, un autore che vale la pena di essere letto. Eccome se ne vale la pena. Niven è una scoperta relativamente recente dell’editoria italiana che ha pubblicato nel 2012 per conto della casa editrice torinese Einaudi A volte ritorno.
Si tratta di un godibilissimo romanzo di debutto nel mercato nostrano per lo scrittore scozzese che si mette subito in luce per la sua tagliente ironia e da la possibilità al lettore di venire a contatto con una versione di un Gesù sballone che mette a nudo le più tristi e grottesche debolezze umane. Divorato quel libro che mi ha incuriosito fin dalle prime righe della breve sinossi stampata sul retro di copertina ho avuto modo di apprezzare ulteriormente lo stile di questo scrittore con Maschio, bianco, etero. Vengono poi pubblicati sempre da Einaudi anche Le solite sospette (2015), Invidia il prossimo tuo (2018) e Uccidi i tuoi amici (2019), quest’ultimo a distanza di due anni dal rilascio dell’omonima trasposizione cinematografica del 2017 e considerato il vero capolavoro di Niven con il quale ha cominciato ad avere successo internazionale e che ha visto anche un seguito intitolato Kill ‘em all.
In definitiva non importa quale suo libro si stia leggendo: pagina dopo pagina si ha la consapevolezza di essersi imbattuti in un autore del quale si sentiva decisamente il bisogno. Grazie ad uno stile intelligente ed una cazzutissima ironia tagliente che strizza l’occhio ad autori del calibro di Bukowski Niven dileggia il polticamente corretto che ha ormai annacquato la nostra società in ogni suo ambito. Scorrevole, grezzo, irriverente, triste e divertente nonché tristemente divertente, sempre attuale e dirompente. Un adorabile bastardo di cui continueremo sicuramente sentir parlare e del quale c’era un gran bisogno.
Hank Cignatta
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