Fury vs Ngannou: The Gypsy King vince ma non convince
L’Arabia Saudita continua, grazie ai suoi petroldollari, il suo percorso per diventare meta prediletta per lo sport mondiale e per le sue stelle. Dopo aver monopolizzato il calcio di club e più recentemente anche con la sua nazionale di calcio (aggiudicandosi l’ingaggio dell’ex CT della nazionale italiana Roberto Mancini) Riyadh diventa la capitale del pugilato sulla quale tutti gli occhi del mondo sono puntati. L’incontro da il via alla Riyadh Season, uno dei principali festival di intrattenimento che si svolge durante i mesi invernali in quella che è la città più grande del regno. Nella cornice della Kingdom Arena di Riyadh (piena in ogni ordine di numero e di posto) il campione del mondo dei pesi massimi Tyson Fury ha incrociato i guantoni con l’ex campione del mondo di MMA Francis Ngannou(nel suo caso firmati dallo storico brand italiano Leone) nel corso di un match di esibizione tra la Nobile Arte e le arti marziali miste. Il parterre des rois (come dicono quelli bravi) ha visto la presenza di spettatori d’eccezione del calibro di Cristiano Ronaldo (stella in forza alla squadra locale Al Nassr), Mike Tyson (che ha allenato e accompagnato sul ring nel suo ingresso Ngannou), Evander Holyfield, il campione di MMA Israel Adesanya, Sugar Ray Leonard e molti altri.
Tra il pubblico anche il pugile ucraino Oleksandr Usyk, campione del mondo dei pesi massimi IBF, WBO e WBA, il quale ha lanciato una sfida proprio a Fury per un match che potrebbe unificare i titoli dei pesi massimi. Immancabile la presenza del leggendario annunciatore Michel Buffer: il pubblico impazzisce non appena la sua tipica frase let’s get ready to rumble rimbomba nella Kingdom Arena e nelle case di tutte le persone sintonizzate a guardare il match in televisione.
Fury e Ngannou si sono affrontati secondo le regole del pugilato, facendo il loro ingresso vestiti da re con tanto di corona. L’incontro, intitolato come la battaglia dei più duri, è stato organizzato dalla società di promozione Top Rank di Bob Arum. Nel primo round i due pugili si sono studiati a vicenda e Fury ha portato qualche buon colpo al suo avversario, il quale non è stato di certo a guardare. Nella seconda ripresa Ngannou si fa sotto, portando dei buoni colpi e trovando Fury in grado di rispondere. Il campione camerunense aspetta il suo avversario, granitico, senza sprecare nessun colpo mentre Fury lega per ben tre volte. E’ nel terzo round che il campione britannico si rende conto di avere a che fare con un avversario ostico, il quale lo colpisce con un gancio sinistro che lo manda al tappeto. Fury si rialza, viene contato e torna a boxare in modo decisamente più accorto, comprendendo di non essere nella sua serata migliore.
I due pugili continuano la schermaglia fino al decimo ed ultimo round previsto dall’incontro, al termine del quale Fury si aggiudica l’incontro ai punti per verdetto non unanime. In modo evidente quella di sabato 28 Ottobre 2023 non era la serata di Fury, il quale non è riuscito a rendersi incisivo come è solito fare con la sua boxe imprevedibile e granitica. Ciò che è certo è che Ngannou potrebbe avere una luminosa carriera nella boxe professionistica dopo quella nelle MMA, grazie anche al perfezionamento fatto in questi mesi insieme a Mike Tyson, decisamente in stato di grazia nel ruolo dell’allenatore. Se questi sono i frutti dei suoi allenamenti sentiremo parlare ancora molto del pugile del Camerun. A fine incontro Fury ha riconosciuto di aver incontrato un avversario ostico, capace di averlo messo in difficoltà. Per lui la vera prova del nove sarà l’incontro contro Usyk (in programma sempre a Riyadh), dove sarà chiamato a dare il massimo per il match più importante della sua carriera.
Hank Cignatta
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