Gonzify Yourself!

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato/a sul mondo del giornalismo Gonzo!

    Bad Literature Inc

    Http Error Extravaganza presenta: Rovigo Hardcore #8, il concerto fantasma

    Spread the love

    Il concerto fantasma. Nella città fantasma. Avete mai fatto quel tipo di sogno in cui vagate per una città qualsiasi, in cerca di… in cerca di… in cerca di cosa? non si sa di preciso. Questa è stata la sensazione che ho provato durante questa intervista. Per tutta l’inchiesta sull’hardcore a Rovigo, più elementi mi hanno accennato a questo non/fatto, ma non l’ho voluto citare fin’ora per costruirci un capitolo intero attorno. Di questa vicenda dovrete cogliere le sfumature del non detto.

    Scenario della città fantasma

    Tutti sapevano del concerto fantasma!  A quanto pare una data fittizia che il passaparola ha reso reale, muovendo decine di persone. Possiamo dire che molti sono venuti a sapere dopo, ma le persone realmente presenti quella sera erano gran poche: una band e l’individuo che intervisteremo successivamente possono testimoniare. Alcuni a questo concerto non sono mai arrivati, costretti a vagare per le campagne polesane, persi a causa della scarsità di indicazioni o probabilmente per aver ascoltato semplici voci di corridoio che, paradossalmente, sono diventate realtà. 

    La leggenda narra che ci siano ancora persone che vagano nella nebbia chiedendo informazioni su questo concerto

    Può succedere solo a Rovigo? Forse. Ma le persone coinvolte sono tutte da fuori. Truffa? Probabile. Ma a che finalità? Scopriamolo. Dopo un giro di contatti riesco a parlare con Matteo che a questo Non/concerto sembra esserci Non/stato.

    D: Matteo, com’è cominciata questa odissea in Polesine?

    M: Questa odissea in Polesine comincia più o meno come partono tutte le storie di concerti hardcore: vengo chiamato dal mio amico Aziz il quale mi avvisa che la sua band suonerà live a Rovigo. Una data improvvisata e poco dopo mi gira il volantino della serata. Stiamo parlando del 2009-2010 e mi ricordo di un volantino fatto con Paint (programma di grafica semplice, fornito con tutte le versioni del sistema operativo Windows, n.d.r.), talmente fatto a cazzo da essere stupendo! Comunque decido di andare ed ho fatto un viaggio tranquillo tutto sommato fino a Rovigo. Lì il navigatore mi porta in una zona industriale dove ci sono solo capannoni, camion e volenterose lavoratrici della notte. Comincio a perdermi ed a quel punto chiamo il mio amico per delle indicazioni. Dopo una buona mezz’ora trovo il posto: un piccolo locale sperduto in un vicoletto nascosto tra due enormi capannoni. Un garage in pratica. Scendo dalla macchina saluto il mio amico evengo assalito da un mucchio di gente che mi chiede: “sei tu l’organizzatore?”. Ho la folla attorno a me e rispondo di essere solo uno spettatore e lì realizziamo che nessuno sa chi sia l’organizzatore dell’evento. Qualcuno era stato contattato da Brandy di Bologna, altri da Pino Biba Records e altri da gente mai sentita. Quelli del locale dicevano di essere stati contattati da Samall di Venezia Hardcore e così aspettiamo che qualcuno si faccia vivo per rivendicare la paternità dell’evento. Il tempo passa e mi rendo ormai conto di essere l’unico spettatore insieme ad altri due o tre tipi venuti a sapere della data alla stessa maniera: tutto il resto del pubblico è formato dalle band stesse e le  fidanzate, insomma la solita serata tra maschioni HC! Ad un certo punto, visto che comincia a fare tardi e l’organizzatore dell’evento non risponde a nessuna chiamata o messaggio, si decide di adottare un po’ di auto organizzazione: si fa la scaletta, le band si passano il materiale per chi ne è sprovvisto e un tipo si improvvisa fonico. Tutto bellissimo e organizzatissimo! Un concerto che sembrava dover finire in malora invece parte tranquillamente o almeno fino a quando succede l’inaspettato: l’alcool scorre a fiumi e fa partire il delirio. Nessuno sapeva nulla di questa serata. Nessuno aveva sentito dell’evento. Nessuno aveva mai visto il volantino. Ancora oggi a distanza di anni non ho mai scoperto chi fosse ad aver organizzato quella serata. Un concerto che per il resto del mondo non è mai avvenuto (se non per quei pochi che erano presenti).

    D: Incredibile. Già in un precedente capitolo abbiamo parlato di un concerto dai toni surreali in quella zona. Per ampliare l’indagine ai nostri lettori ti ricordi il nome di qualche band o del locale? C’era la nebbia?

    M: Stranamente la nebbia non era presente quella sera, so che può sembrare surreale ma è così (in realtà fu surreale tutto quindi l’assenza di nebbia era già di per sé un indicatore di surrealismo), ricordo solo che suonavano i Retards Hc del mio amico Aziz (la band di Aziz Modina precedentemente intervistato n.d.r.) e basta. Inomi delle altre band e del locale non le ricordo.

    D: Negli anni successivi hai più parlato di quanto accadde con qualcun’altro? Hai più avuto contatto con le persone coinvolte? Ti ha segnato questa esperienza a Rovigo? 

    M: Negli anni non mi è più capitato di vedere nessuna delle band che suonarono quella sera ed ho parlato spesso alla gente di questo evento per cercare delle info su chi potesse aver organizzato il tutto, ma nessuno ne ha mai saputo nulla e con il tempo questo racconto è diventato un simpatico aneddoto da bar. Se mi ha segnato questa esperienza, mi chiedi? Hai mai visto o letto il libro della storia infinita? Ecco, il “nulla che avanza” è ispirato a Rovigo: quando entri nelle sue nebbie succedono delle cose ma quando ne esci è come se svuotasse la tua memoria, ti risucchia, quei pochi che ricordano qualcosa vengono additati come dei folli, ma io so cos’è successo!

    D: Matteo, devo farti questa domanda: sei sicuro che tutto questo sia accaduto veramente?

    Ma che domanda è? Con chi credi di avere a che fare? Ciò che ho visto è qualcosa che definire paranormale è un eufemismo. Chiudiamo qui l’intervista che è meglio. Adesso lasciami stare che è l’ora delle mie medicine e gli infermieri spengono le luci. Ah e quando esci non spegnere la lucina per la notte, non voglio che Rovigo mi trovi.

    Inquietante. Paranormale. Surreale.  Termini ricorrenti per quanto riguarda le narrazioni di accadimenti a Rovigo. La cosa comincia ad assumere una piega sempre più strana. Ma l’avevamo messo in conto. Al prossimo episodio. E ricordatevi di prendete le medicine.

    D. Controversy

    Riproduzione riservata ®

    Post a Comment

    Bad Literature Inc. ©

    T. 01118836767

    redazione@badliteratureinc.com

    redazioneuppercut@yahoo.it

    alancomoretto@virgilio.it