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    Fury vs. Wilder III: Tyson Fury è davvero il monarca assoluto dei pesi massimi

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    E tre. Tyson Fury incrocia per la terza volta i guantoni con il suo (per ora) eterno rivale Deontay Wilder, battendolo e mettendo la parola fine ad una delle rivalità più interessanti degli ultimi anni in quella che è considerata la categoria regina della Dolce Scienza. Il Gypsy King si conferma il re dei pesi massimi al termine di un incontro emozionante che (si spera) non può che fare bene al pugilato. Alla T- Mobile Arena di Las Vegas è difatti andato in scena molto più di un “semplice” incontro valido per la corona mondiale WBC dei pesi massimi: si sono difatti scontrati due dei più bravi pugili al mondo attualmente in circolazione, capaci di ridare nuova linfa ad uno sport che da troppo tempo si stava crogiolando nelle problematiche che erano alla base della sua recente crisi.

    La locandina di presentazione del terzo capitolo della faida sportiva tra Tyson Fury e Deontay Wilder

    Il match è puro spettacolo fin dall’ingresso dei due pugili, dove la sobrietà è un concetto astratto relegato ad altre situazioni, ma decisamente non a questa. Fury sale sul ring vestito da centurione romano, accompagnato dal suo team in tema con quello del campione in carica. Il concetto di sobrietà di Wilder non è da meno, dove un’eccentrica maschera rossa (il colore del sangue, come detto dallo sfidante alla vigilia dell’incontro) paillettata a forma di teschio con indosso una pelliccia nera fa da contraltare al grande senso scenico del pugile inglese. Da quando suona la campana del primo round inizia una fase di studio che dura relativamente poco: i due ormai si conoscono bene ed è tanta la voglia di mettere la propria firma sul terzo incontro che metterà la parola fine a questa faida sportiva che ha infiammato i cuori degli appassionati e degli addetti ai lavori. Wilder parte subito aggressivo, cercando di imporre a Fury il suo ritmo e mandando avanti il suo pericoloso destro. Il campione inglese prende velocemente le misure all’avversario, rispondendo con un deciso fuoco di fila e un gioco di gambe che è diventato ormai uno dei suoi marchi di fabbrica. Fury controlla The Bronze Bomber fino alla terza ripresa, riuscendo a mandare al tappeto lo sfidante per mezzo di un gancio che si rivelerà essere efficace più volte nel corso del match. Wilder accusa ma si rialza, deciso a non darla vinta all’inglese. Quando l’esito dell’incontro sembra andare in maniera scontata verso una precisa direzione a favore dei Fury, The Gypsy King abbassa la guardia in favore di un destro di Wilder che lo coglie di sorpresa e gli fa crollare le gambe, mandandolo a baciare il tappeto. Fury si rialza ma Wilder insiste, sapendo che è quello il momento propizio per cercare di mettere la sua firma all’esito dell’incontro. Il campione inglese finisce nuovamente al tappeto, ma lo salva la campana. Fury sa che deve cambiare strategia se vuole fare suo il match: da quel momento in poi riesce ad imporre il suo ritmo all’avversario, stuzzicandolo con alcuni colpi che mandano seriamente in crisi la difesa del pugile americano. I due pugili danno tutto senza risparmiarsi, fino ad arrivare alla svolta dell’undicesima ripresa dove un potentissimo gancio destro spedisce Wilder definitivamente al tappeto. Fury mette il suo sigillo reale all’incontro, alla corona mondiale dei massimi e ad uno degli incontri più attesi e decisamente più interessanti della boxe recente.

    Fury atterra Wilder con un gancio che risulterà essere vincente. Tutti i diritti

    Tyson Fury, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, ha definitamente dimostrato di essere il monarca assoluto dei pesi massimi. Un pugile caratterizzato da una tecnica sopraffina all’interno di una categoria nella quale mancavano campioni con queste caratteristiche. L’onore delle armi va anche a Deontay Wilder, coriaceo sfidante di tutto rispetto, che è sicuramente un buon pugile ma non tanto quanto Fury. In attesa di vedere l’esito della rivincita tra Usyk e Joshua, rimane sicuramente forte la speranza per il derby inglese tra Fury e Joshua, che no avverrà mai se non a livello virtuale in UFC 4, dove tra i personaggi sbloccabili del gioco vi sono proprio i due pugili britannici. La speranza è che, dato il grande spettacolo e la classe eccelsa dimostrata dai due campioni, con questo incontro siano stati messi KO anche le enormi stronzate che hanno portato alla crisi della boxe.

    Hank Cignatta

    ® Riproduzione riservata

    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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