Addio a Dustin Diamond, lo Screech di Bayside School: muore così un altro pezzo degli anni Novanta
E anche Dustin Diamond è volato nell’altra dimensione. Dev’essere decisamente affollata e molto interessante, quella dimensione. Sicuramente lo è più di questa, incasinata e fottuta come poche. Molto probabilmente a molte persone la notizia della morte di Dustin Diamond non dirà granché o addirittura proprio nulla. Ad altri invece, come il sottoscritto, fa scendere una sincera lacrima di dolore per la perdita di un altro pezzo di quell’infanzia che ha fatto da rampa di lancio per un’adolescenza tutto sommato spensierata. La fama di Diamond è legata perlopiù alla serie tv Saved by the bell (conosciuta in Italia con il nome di Bayside School) e al ruolo di Samuel “Screetch” Powers, che ha interpretato per tutta la durata delle quattro stagioni dello show.
Bayside School è andato in onda su Italia 1 dal 1993 al 1994, diventando un vero e proprio fenomeno tra i ragazzi degli anni Novanta. Il mio ricordo di questa serie è la sigla molto orecchiabile che, a distanza di anni, ricordo ancora a memoria. Per non parlare della grafica ultra colorata, figlia di quella decade dove la cromia (anche eccessivamente sgargiante e pacchiana) era uno dei suoi tratti distintivi. Nel dettaglio il personaggio di Screetch è quello che tra tutti ha riscosso più successo per via della sua simpatia e del suo buffo modo di fare. Era un ragazzo maldestro, strano (nell’accezione buona del termine), dalla buffa fisionomia e al contempo il migliore amico di Zack, il ragazzo più popolare della scuola. E questo sta alla base del successo di Screetch e, in maniera più ampia, di tutto lo show.
C’era già parecchia apprensione per lo stato di salute di Dustin Diamond da tre settimane buone, quando il suo agente aveva dichiarato alla stampa che l’attore americano era stato diagnosticato un cancro ai polmoni che, rapidamente, si è diffuso in tutto il suo organismo. La notizia della sua scomparsa dispiace sia per la giovane età della sua dipartita, avvenuta a quarantaquattro anni, sia per la mesta presa di coscienza che i punti di riferimento della nostra infanzia e adolescenza stanno rapidamente lasciando il posto a tempi in cui vi è solo l’imbarazzo dell’incertezza e la vacuità di valori e contenuti. Un nuovo capitolo dell‘elegia funebre degli anni Novanta.
Hank Cignatta
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