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    Salmo, la parte sacra del rap italiano

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    La scuola italiana del rap ha davvero fatto la storia del genere, grazie ad artisti che quando qui da noi parole come dissing, b-boy ed mc sembravano distanti anni luce come l’America dalla quale arrivavano gli album delle più importanti e famose rapstar. Gruppi, collettivi ed artisti del calibro di Sangue Misto, Onda Rossa Posse, Assalti Frontali, Cor Veleno, Colle Der Fomento, Lyricalz, Fritz Da Cat, Articolo 31, Sab Sista Sottotono, Left Side, Neffa, Frankie Hi- Nrg MC, Spaghetti Funk e Area Cronica hanno reso più famigliari quelle sonorità e parlando delle problematiche delle grandi città italiane dalle quali essi provengono. Stiamo parlando anche di un periodo dove la musica era ancora un elemento importante, capace di essere fondamentale colonna sonora di una generazione che si riconosceva in determinate tematiche e in determinati artisti.

    Alcuni degli album che hanno fatto la storia del rap italiano

    Oggigiorno il rap in Italia è un argomento assai inflazionato, dove la qualità ha lasciato drammaticamente spazio alla quantità a discapito della qualità. Qualunque stronzo si alzi al mattino sputa due rime su una base fatta in meno di cinque minuti, viene portato su un palmo di mano da parte di discografici la cui unica preoccupazione è quello di poter incassare ingenti assegni. E non importa se questo va a discapito dei contenuti che finiscono nelle sinapsi di una generazione che rantola nel buio alla ricerca di reali figure di riferimento. Per fortuna in questo maleodorante oceano marrone ci sono delle piacevolissime eccezioni: tra queste vi è senza ombra di dubbio Salmo, la parte sacra del rap.

    Salmo, uno dei rapper più geniali del panorama italiano

    Salmo, al secolo Maurizio Pisciottu, nasce ad Olbia e scrive le sue prime rime all’età di tredici anni, ispirato da dischi ed artisti dell’età dell’oro del rap. Inizia a muovere i suoi primi passi nella scena insieme ai rapper olbiesi Bigfoot e Scascio con i quali va a formare il gruppo Premeditazione & Dolo. La grande occasione giunge nel 2011, quando pubblica il suo primo e detonante album da solista intitolato The Island Chainsaw Massacre. Il disco gli permette di ottenere notorietà nella scena rap italiana. Da questo album tracce come L’erba di Grace, Il senso dell’odio, Vuoto, La Prima Volta, Dj Valium e Prima di Morire danno un’idea dello stile diretto e unico delle rime di Salmo che bastonano le orecchie.

    Salmo da giovane

    Salmo è uno di quei pochi artisti che non segue l’onda del momento per cercare di raggiungere spasmodicamente la vetta delle classifiche, andando a snaturare sé stesso e la sua arte. Dice quello che pensa senza troppi giri di parole fottendosene allegramente del pensiero altrui. Giunge l’estate? La hit più bella del momento diventa la sua Estate dimmerda, brano del 2017 che è il più stiloso dito medio ai cliché dei tormentoni estivi e di tutti i suoi ritmi latini.

    Ciò che rende Salmo un artista a tutto tondo è anche la capacità di unire sonorità rock a quelle rap, diventando a tutti gli effetti uno dei più bravi ed interessanti artisti di crossover in Italia. Alla sua carriera solista da rapper alterna diversi progetti paralleli, tra i quali la collaborazione con il gruppo metal rap olbiese degli Skasico alternandosi alla produzione di dischi come quello del gruppo hardcore punk degli To Ed Gein. Importante è anche la sua passione per il cinema e le serie tv, che lo ha portato a girare video musicali che sono delle vere e proprie chicche piene di citazioni ed omaggi a grandi registi e non solo. Quando dalle casse arrivano le note di un brano di Salmo si ha la consapevolezza di ascoltare qualcosa di musicalmente sincero, senza filtri, chirurgicamente preciso come il diretto di un pugile. Se siete alla ricerca di qualcosa di sincero che non vi rifili le solite puttanate che lasciano il tempo che trovano, fatevi del bene: seguite colui che vi può far comprendere che cosa significhi realmente fare rap in Italia oggi.

    Hank Cignatta

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    Sono la mente insana alla base di Bad Literature Inc. Giornalista pubblicista, Gonzo nell’animo, speaker radiofonico, peccatore professionista, casinista come pochi. Infesto il web con i miei articoli che sono dei punti di vista ( e in quanto tali condivisibili o meno) e ho una particolare predisposizione a dileggiare la normalità. Se volete saperne di più su di me e su Bad Literature Inc. leggete i miei articoli. Ma poi non dite che non siete stati avvertiti.

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