La magia del Drive- In sarà realmente in grado di salvare il cinema ai tempi del Coronavirus?
Il Coronavirus ha cambiato in maniera drastica e indelebile le nostre abitudini. In poco tempo, quelle che sembravano delle certezze assodate alle quali non avremmo mai voluto o pensato minimamente di rinunciare, paiono il pallido ricordo di un periodo lontano. Termini come distanziamento sociale, mascherina, asintomatici e tanti altri sono diventati comuni nelle conversazioni fatte (rigorosamente a distanza di sicurezza, sia mai) ai tempi del Covid-19. Ogni aspetto della nostra quotidianità quindi, è stato messo in stand-by, così come la certezza di poter tornare a vivere una vita vagamente normale. Su sport, concerti ed attività ricreative in genere vige ancora il più rigoroso dei riserbi circa la data che potrebbe sbloccare il tutto. E come molti settori, anche il cinema sta vivendo una delle crisi peggiori dalla data della sua invenzione. Come fare dunque a poter tornare a godersi la magia della visione di un film al cinema in un periodo dove, poter stare seduti accanto al prossimo, pare ancora essere una mera utopia?
In questi giorni si sta parlando parecchio della possibilità che il cinema in questo periodo di emergenza possa essere declinato nella sua versione più interessante, ovvero il Drive-In. Questa particolare declinazione del cinema è nata negli Stati Uniti negli anni Cinquanta, durante il boom automobilistico. Il drive-in permetteva al pubblico di recarsi in un ampia area raggiungibile in macchina dove era posto un grande schermo e dove era possibile vedere i film nella tranquillità della propria autovettura con un altoparlante che trasmette l’audio della pellicola a disposizione di ogni macchina. In Italia il primo drive- in risale al 1957, inaugurato nell’area del litorale laziale tra Axa e Casal Palocco. Con il passare degli anni (almeno qui da noi) l’idea del drive-in venne presto abbandonata in favore dell’avvento dei cinema multisala, più capienti e in grado di fornire il massimo del confort in fatto di poltrone.
Demandare al Drive-In il futuro del mondo del cinema e del suo indotto pare essere la soluzione per evitare che l’Industria dei Sogni continui a vivere una crisi senza precedenti. Già molte città, tra le quali anche Torino, si sono rese disponibili per dare vita ad un progetto che possa portare concerti fruibili proprio attraverso questa declinazione del cinema che pareva ormai desueta. Riuscirà quindi il Drive- In a salvare il cinema ai tempi del distanziamento sociale? Lo scopriremo solo vedendo.
Hank Cignatta
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