Un colpo all’italiana, il fascino senza tempo di un film cult all’ombra della Mole
Torino (o Nevrotic Town) ha sempre avuto un forte ascendente sulla Settima Arte. E’ un set cinematografico naturale, grazie alle sue compatte bellezze e ai mille volti del suo fascino (anche esoterico). E’ la città che Dario Argento ha scelto per ambientare i suoi incubi che hanno preso forma in Profondo Rosso e dove ha sede il Museo Nazionale del Cinema. Sono innumerevoli i film, i corti e gli spot pubblicitari girati nel capoluogo sabaudo che ha ammaliato e continua ad ammaliare un numero sempre più nutrito di registi.
Tra le varie pellicole che hanno scelto Torino come proprio set vi è anche Un colpo all’italiana, film del 1969 prodotto dalla Paramount Pictures e diretto da Peter Collinson. Il cast è composto da Michael Caine, Raf Vallone, Noel Coward e il comico britannico Benny Hill. La trama segue la storia di Charlie Croker (interpretato magistralmente da Michael Caine), ladro gentiluomo e abile nella guida, che mette a punto una rapina speciale, esattamente quella del secolo. Grazie alla supervisione di Mr. Bridges, boss della mala, ha in progetto l’idea di rapinare un furgone al cui interno vengono trasportati quaranta milioni di dollari in lingotti d’oro pagati dalla Cina alla Fiat per l’apertura di uno stabilimento. Il piano riuscirà e si concretizzerà in una fuga in auto sulle ormai iconiche Mini Cooper tanto rocambolesca quanto epica tra le strade di Torino, intasate dal traffico mandato in tilt dal sistema elettronico che lo gestiva (all’epoca uno dei pochi tecnologicamente all’avanguardia in Europa).
La pellicola ha da poco compiuto il mezzo secolo ed è considerata la più bella della cinematografia britannica. E’ davvero un gran film cult, in grado di resistere in modo ineccepibile alla prova del tempo. Ha avuto un fortissimo impatto nella cultura di massa, venendo citato in un numero impressionante di corti, film, cartoni animati e spot pubblicitari. E’ stato creato anche un remake nel 2003 con Mark Wahlberg, Charlize Theron ed Edward Norton ma non ha davvero nulla a che fare con il suo ben più illustre predecessore. E’ stato realizzato anche un videogioco per Psx che ricalca in maniera abbastanza fedele la trama del film. Rivedere questo film ora fa sicuramente un certo effetto, in quanto Torino veniva definita come una delle città più all’avanguardia in Europa. Il fascino del capoluogo sabaudo rimane a tutt’oggi immutato, ma è abbastanza triste vedere come sia rimasta intrappolata nel grigio eco dei fasti delle Olimpiadi del 2006.
Hank Cignatta
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