La riscoperta della Premiata Ditta, il lato fresco della comicità televisiva
C’era una volta il potere della risata, un potere forte e liberatorio che ci permetteva di elargire grandi sorrisi sulla nostra quotidianità, virtù e debolezze. Prima dell’avvento della dittatura del finto perbenismo di facciata che decide di che cose ridere, come e in che modo la comicità televisiva era caratterizzata da uno scopo ben preciso: far divertire senza creare troppe seghe mentali. Tra i vari programmi comici andati in onda sul tubo catodico quelli che meritano sicuramente una menzione speciale sono quelli realizzati dalla Premiata Ditta, compagnia di comici composta da Pino Insegno, Roberto Ciufoli, Tiziana Foschi e Francesca Draghetti. Il successo di pubblico arriva nei primi anni Duemila, dove sulle reti Mediaset vanno in onda con il programma Finché c’è Ditta c’è speranza (la cui sigla è diventata davvero un cult), format in cui hanno messo in scena alcuni dei loro personaggi più riusciti ( tra cui Ignazio il BiBBitaro, interpretato da Pino Insegno, osteggiato dalla dispotica moglie interpretata da Tiziana Foschi) per ben cinque edizioni.
Nello stesso anno approdano su Canale 5 con Premiata Teleditta, dove nel corso di quattro edizioni con la loro comicità genuina, travolgente e spumeggiante fanno la parodia dei programmi più in voga del momento. Diventerà uno dei programmi più famosi e ricordati del quartetto comico, che permetterà loro di diventare uno dei fenomeni comici televisivi più conosciuti ed apprezzati degli ultimi anni. Dopo aver riscosso il grande successo sul piccolo schermo, nel 2006 con l’ultima edizione di Premiata Teleditta il gruppo comico scompare dai riflettori, senza mai sciogliersi ufficialmente. Gli anni successivi li vede protagonisti con progetti individuali a teatro o, come nel caso di Pino Insegno e Francesca Draghetti, diventare alcune delle voci più apprezzate del panorama del doppiaggio italiano. Si riuniscono nel 2017 in occasione di una web serie creata per la catena di supermercati Crai dove mettono in scena alcuni sketch con il loro stile unico che li ha resi famosi.
Oggigiorno la comicità della Premiata Ditta potrebbe essere definita dai più (o anche dalle nuove generazioni) vetusta o addirittura anacronistica. Questo perché nel corso degli ultimi anni i programmi comici hanno virato su contenuti decisamente più politicamente corretti, per non urtare la sensibilità di questa nostra società che vuole essere emancipata sotto ogni punto di vista ma che, in definitiva, si perde in mezzo bicchiere d’acqua. Il fatto che nelle ultime settimane su Youtube Italia, terreno fertile per fenomeni web da baraccone, si moltiplicano gli spezzoni dei programmi della Premiata Ditta è il preciso segnale di un desiderio di tornare ad un modo di ridere spensierato e fine a se stesso. Ci riporta senza dubbio a periodi più spensierati, dove non bisognava formulare elaborati calcoli quantistici per prendere in considerazione quale associazione o minoranza si sarebbe potuta sentire offesa per una battuta che andrebbe analizzata nel contesto nella quale viene fatta. Si stava meglio quando si stava peggio quindi? Molto probabilmente no, ma avevamo decisamente molta meno merda in testa.
Hank Cignatta
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