Editoriale Gonzo: Catania brucia, storia di un rogo culturale

Editoriale Gonzo: Catania brucia, storia di un rogo culturale

Quando la vita privata diventa pubblica

Non sono il tipo da confessioni pubbliche. Ma oggi, amici miei, mi tocca. Mentre scrivo sono profondamente amareggiato dall’indifferenza e dal presappochismo generale che si respira in queste ore nella mia amata città. Perché certe cose non si possono lasciar passare come un post su Facebook, un titolo da rotocalco o peggio ancora, un rogo tra i tanti. Sì, ho detto rogo. E non per caso.

Le Ciminiere di Catania: un tempio culturale divorato dalle fiamme

Le Ciminiere di Catania, quel plesso avveniristico che sembrava uscito da un sogno industriale postmoderno e dove gran parte della cultura catanese ha avuto inizio, ha preso fuoco. La notizia ha avuto ampia risonanza mediatica anche a livello nazionale. Un incendio. Un dannato incendio. E non è solo cemento che brucia. È memoria, è arte, è storia. È la Sicilia che piange, frutto di un impegno collettivo andato in fumo in pochi istanti.

Le Ciminiere prima dell’incendio

Catania e il cinema: radici profonde e visioni subacquee

Chi conosce il territorio etneo sa che Catania non è solo lava e arancini. È cinema. È Alfredo Alonzo, mio antenato e fondatore della Etna Film.

Alfredo Alonzo, fondatore dell’Etna Film

È Francesco Alliata, pioniere del cinema subacqueo con la Panaria Film. È un crocevia di creatività e rivoluzione visiva. E le Ciminiere sono da sempre il suo altare.

Francesco Alliata, pioniere del cinema subacqueo con la Panaria Film

Il Museo del Cinema: un dono d’amore e di pellicola

Con la mia famiglia abbiamo donato carte, macchine da presa, frammenti di sogni. Lo abbiamo fatto con amore, quello vero, quello che non chiede nulla in cambio. Pippo Baudo e il professor Sebastiano Gesù ci hanno creduto.

Museo del cinema di Catania

Hanno voluto raccontare questa storia, insieme all’architetto Leone e al visionario François Confino. E così è nato il Museo del Cinema di Catania, dentro le Ciminiere. Dentro il cuore pulsante della città.

L’entrata del museo

Il fuoco, le immagini sgranate e il dolore che non si spiega

Le immagini del fuoco sono sgranate, come i ricordi che non vuoi perdere. È una sensazione strana, surreale. Come se ti strappassero via qualcosa di irripetibile. Non è solo dolore personale. È dolore collettivo. È cultura che brucia. È silenzio che fa rumore.

L’immagine dell’incendio vista dall’alto scattata dai Vigili del Fuoco

Interrogativi aperti e responsabilità taciute

Troppe domande. Troppi silenzi. Troppe responsabilità che nessuno vuole nominare. Vedere le Ciminiere andare in fumo è come perdere un pezzo della mia storia. Della nostra storia. Della memoria culturale di un’intera generazione.

Cultura e giovani: un patrimonio da proteggere

Mi auguro che questo non resti solamente un articolo da scrollare ma che diventi stimolo di riflessione. Per chi ogni giorno facendo sacrifici prova a far innamorare i giovani della cultura e per chi sa che il patrimonio culturale è fragile, prezioso e va protetto e custodito con gratitudine e consapevolezza (questa sconosciuta). Molto probabilmente, per chi questa missione la vive in modo marginale ed asettico , è un concetto assai complicato da fare proprio.

“Un peso e cento Lire”

La cultura non è polvere: è corpo, è voce, è resistenza

La cultura non è un archivio polveroso. È un corpo vivo. Può ispirare, può mutare, può resistere. Ma solo se non lo lasciamo solo. Solamente se smettiamo di guardare la superficie e iniziamo a scavare.

Scrivere per non dimenticare: il mio giornale, la mia voce

Ho voluto fondare questo giornale insieme al mio socio Hank Cignatta per parlare di cinema, cultura e non solo. E oggi scrivo con tristezza, sgomento e malinconia. Perché le Ciminiere non sono solo un luogo. Sono una possibilità per la collettività. Un simbolo. Un pezzo di Catania che non si ricostruisce soltanto con calce e mattoni.

La lava che protegge e il grido della città ferita

La lava che circonda Catania ha protetto parte del luogo. Come a dire: “Tu, uomo, non hai il diritto di distruggere la mia cultura.” Ma il danno è fatto. E la ferita è aperta. Una parte di noi è andata. E non tornerà. Eterna gratitudine va al fondamentale contributo dei Vigili del Fuoco, i quali hanno scongiurato una tragedia che avrebbe potuto avere dimensioni ancor più gravi e devastanti. Adesso la città conta i danni e si lecca le ferite. E dopo aver combattuto contro le fiamme, state pur certi che si continuerà a combattere contro un certo tipo di istituzioni e di burocrazia che non faranno di certo appassire la voglia di ricercare la verità e la giustizia. La delusione, che di questi tempi è un tristo stile di vita, sarà quella molla fondamentale per arrivare a comprende che, finché ci sarà la cultura, questo mondo non sarà così orrendo da essere smaltito nel bidone dell’indifferenza generale.

Alan Comoretto

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Appassionato di tecnologia, cinema, musica, fumetti e teatro. Scrivo su diverse tematiche con uno stile pungente e riflessivo, negli anni ho collaborato anche con alcuni editori italliani del fumetto, ho curato diversi progetti online e mi occupo tra le altre cose del montaggio video professionale di diversi video pubblicati su canali Youtube.

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